.: Discussione: Zincar. Il Consiglio deciderà sulla messa in liquidazione

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 17 Feb 2010 - 23:49
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Da milano.repubblica.it:

Zincar, un buco da 18 milioni
i magistrati stringono il cerchio


Gestita da un consigliere del Pdl, la società milanese per la mobilità sostenibile - finanziata con fondi Ue, del ministero dell'Ambiente e della Regione - è fallita. Palazzo Marino ha chiesto indietro 25 milioni di euro
di Walter Galbiati

Doveva essere un fiore all'occhiello con numerosi progetti per la mobilità sostenibile in Lombardia. Finanziata con i soldi dell'Unione europea, del ministero dell'Ambiente e della Regione di Roberto Formigoni, moltiplicati poi dall'intervento aggiuntivo del Comune di Milano, che decideva come indirizzarli. Si è rivelata invece un buco nero e ora è al centro di una inchiesta del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, lo stesso che ha portato in Tribunale i derivati della città guidata da Letizia Moratti.

Il nome della società era suggestivo, Zincar, un acronimo per Zero impatto non carbonio srl, ma l'effetto sul miglioramento dell'aria di Milano è stato pressoché nullo, visti i recenti record di sforamento delle soglie di inquinamento, e devastante quello sui conti del Comune, azionista di riferimento della società col 51 per cento del capitale. Il buco stimato dai liquidatori si aggira intorno ai 18 milioni di euro e rischia di peggiorare ancora. La società è finita in mano al curatore fallimentare Lino De Vecchi, dopo che il Tribunale ne ha decretato il crac a maggio dello scorso anno. Nelle udienze si sta cercando di ricostruire il passivo e non c'è niente che faccia ben sperare.

Tanto per capire, il solo Comune di Milano ha chiesto indietro ben 25 milioni di euro. E il rischio maggiore è che se non verranno portate a termine le commesse, i finanziatori potranno reclamare quanto già versato. Scampato il pericolo con l'Unione europea per un progetto da 3,5 milioni di euro, restano le minacce del ministero e della Regione. L'indagine della procura, invece, sta cercando di far luce su come si sia generato il buco.

L'idea è chiara. Invece di spendere per completare i progetti di mobilità sostenibile, la società sembra aver sperperato i fondi in consulenze e commesse senza senso. Si doveva finanziare il progetto Bicocca, un distributore di idrogeno chiuso pochi giorni dopo l'inaugurazione, o il progetto Guidami, il car sharing di Milano per il quale la Zincar avrebbe dovuto allestire le colonnine di rifornimento delle auto elettriche, mentre invece si finanziavano eventi come la Apologia di Galileo (realizzata a Verbania nel 2005), L'interpretariato lingua greca per visita municipalità di Thermi, l'evento Momo e il Principe (Pallanza, 2006) o il concorso Valorizzazione pietre tradizionali del Verbano-Cusio-Ossola.

Il dubbio è che per queste e molte altre iniziative ne abbiano beneficiato i vertici stessi della società, in particolare due manager, Vincenzo Giudice, nominato nel 2007 presidente della società dalla giunta Moratti, e Francesco Baldanzi, una sorta di direttore generale che godeva di molta libertà prima dell'arrivo di Giudice. L'ipotesi d'accusa, al momento, è quella di peculato, e per il momento sul registro degli indagati c'è finito solo il nome di Baldanzi. L'architetto figura tra i soci della Tai, la Tecnologie ambientali integrate, una ditta milanese che partecipa proprio insieme con la Zincar al Consorzio mobilità sostenibile di Brindisi. Entrambe sono in liquidazione.

E tra i soci della Tai al fianco di Baldanzi siedono Calogero Casilli, ex componente del dipartimento Trasporti di Forza Italia, tra i destinatari di molti contratti di consulenza della Zincar (i liquidatori hanno individuato importi per almeno 150 mila euro) e Mario Grippa, ex dirigente del dipartimento mobilità e ambiente del Comune di Milano, che guarda caso abita proprio dalle parti di Verbania, dove si è concentrata la munificenza artistica della Zincar. Le ultime indagini, invece, si stanno dirigendo sulla Socit (Società per l'innovazione tecnologica), uno studio di ingegneria costituito a Brindisi nel 2007, proprio quando Giudice entrava in Zincar.

Lo studio fa capo a due fiduciarie la Siref del gruppo Intesa SanPaolo e la Vonwiller spa, dietro le quali, tra gli altri, ci sarebbe anche Giudice. E la Socit avrebbe ricevuto forniture e servizi da società terze non pagati, perché pagati dalla Zincar. Oggi Giudice è a capo di una delle società di Metropolitana milanese, 100 per cento Comune di Milano.

(17 febbraio 2010)
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 7 Nov 2008 - 10:33
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