.: Discussione: Expo 2015 a Milano, tutto tace: quanti interessi. Una storia tutta italiana

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Massimo De Rigo

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Inserito da Massimo De Rigo il 15 Ott 2008 - 21:23
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Si e' "increduli" che un pezzo di Milano possa essere considerato - da un ente internazionale legato all'UNESCO come la Friends of the World Treasure International Secretary - addirittura un 
"tesoro del mondo" ("World Treasure").

La lista dei tesori del mondo (FWT ATM Treasure List) e' immediatamente raggiungibile dalla home page http://www.fwtunesco.org
della Friends of the World Treasure International Secretary:

http://www.fwtunesco.org/?FWT_ATM_Treasure_List

Il secondo tesoro e' italiano, si trova a Milano e si chiama 
Parco dei Sentieri Interrotti (Italia Nostra): ovvero il Parco delle Cave, il Boscoincitta' e la rete di sentieri (spesso - appunto - interrotti dall'urbanizzato) che li collega tra loro e con il Parco di Trenno.

http://www.fwtunesco.org/?FWT_ATM_Treasure_List:News:Parco_dei_Sentieri_Interrotti%2C_Milan%2C_Italie


La descrizione e' in francese e italiano:

"E' un'esperienza unica di collaborazione continua a grande dimensione e molto efficace: attualmente vi vede implicati circa 15.000 cittadini volontari, ogni anno, come operatori per il loro tempo libero, sia per i lavori che per l'aiuto alle attività.
La fruizione quotidiana è dell'ordine di qualche migliaio di persone. Corsi di educazione all'ambiente naturale per i giovani, laboratori, settimane di vacanze e di formazione, feste, visita guidate e sentieri-natura, corsi di formazione per gli orti, incontri con il pubblico, un notevole numero di orti individuali per i cittadini, un ostello per i gruppi, UN GRANDE SISTEMA DI LAGHI SALVATI CON UN RESTAURO NATURALE DELLE VECCHIE CAVE che avevano fortemente danneggiato la natura
agricola ed uno stretto legame con l'attivita' agricola."


Mi domando e sarebbe importante avere risposte istituzionali:

1. In previsione dell'EXPO, quali sono le strategie dell'Amministrazione Pubblica per valorizzare le peculiarità del Parco delle Cave? 

2. In quale direzione si sta procedendo per una mobilità attenta ed una fruizione pubblica che non devasti questa 'Perla' di Milano?

3. Per i nostri amministratori, un parco 'naturalistico' è in antitesi con un parco 'pubblico'?

Se vogliono documentarsi, forse, più che ad ispirarsi ad una cultura transoceanica fuori dai nostri schemi, potranno trovare ottimi spunti a due ore di volo, qui nella nostra cara vecchia Europa. Troveranno esempi di Parchi naturalistici in ambiti molto urbanizzati.

Berlino, con i suoi 3 milioni e mezzo di abitanti ne è un valido esempio, nonostante abbia avuto due ricostruzioni, dopo le devastazioni  della guerra e dopo la riunificazione tra due mondi opposti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Havel_Berlin.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Berlino

Queste righe per capire se il progetto iniziale dell'EXPO - che ha conseguito consensi internazionali - è ancora valido oppure è stata un'operazione mediatica.

http://www.expo-milan2015.net/?idp=73&ids=98&lin=1


Vie di acqua e Vie di terra
"Vie d'acqua" e "vie di terra" per arrivare all'Expo

La Città di Milano intende promuovere un approccio di reciproco scambio e cooperazione fra l'Expo e la città, in modo da valorizzare al massimo tutte le aree di trasformazione urbana e i siti di maggior attrattiva culturale.
Non solo quindi un'Expo nella città, ma tutta una città al servizio dell'Expo, attraverso la creazione ad hoc di itinerari culturali e di svago.
L'acqua sarà elemento fondante di due progetti su scala territoriale: due itinerari - ognuno della lunghezza di circa 20 km - che collegheranno la Darsena al sito Expo confluendo nel tratto terminale in prossimità del Polo Esterno Fieristico.....

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Allego una ricerca compiuta anni fa per inquadrare storicamente il territorio del Parco delle Cave prima dell'acquisizione pubblica e affidamento a ItaliaNostra da parte della Giunta Formentini (marzo 1997).

L’antico ambito territoriale del Parco delle Cave.

La caratteristica geografica del territorio del Parco delle Cave è quella di far parte dell’area delle risorgive, di quell’area, ad est e ad ovest da Milano in cui il terreno ghiaioso e permeabile della pianura alta si incontra con quello argilloso della bassa, per cui l’acqua corrente nel terreno tende a risalire creando delle “polle” paludose. 
Quasi mille anni fa, la bonifica di questo territorio acquitrinoso e lo sfruttamento di quest’acqua sorgiva costituivano un problema enorme, risolto in modo geniale con la tecnologia del fontanile e della marcita invernale, che utilizza l’acqua tiepida sorgente dal suolo e la canalizza dove occorre.
Le pergamene dell’archivio della Canonica di S. Ambrogio, raccolte e catalogate dalla compianta Anna Maria Ambrosioni, hanno un  contenuto prettamente patrimoniale e tuttavia consentono di valutare la situazione generale del periodo 1152-1178 con le terre vendute per il permanente conflitto con il Barbarossa nel contado milanese.
Gli archivi danno un mosaico completo: dei fontanili, che Bonvesin chiama “rivoli fontum”, abbiamo documenti su pergamena, ed è probabile che già a quell’epoca le loro sponde venissero bloccate con i boschi lineari che tutt’ora caratterizzano la zona. 
La canalizzazione delle acque ha inoltre portato a sfruttare le linee di pendenza del suolo che ad occidente di Milano corrono da nord ovest a sud est. Questo è diventato anche l’orientamento di molte cascine, borghi (come Trenno, Quarto Cagnino, Quinto Romano, Figino, Cesano Boscone) e, di conseguenza, delle strade più antiche di collegamento. 
La tecnologia del fontanile influenzò in maniera determinante il paesaggio e la tecnica dell’agricoltura, poiché la capillare rete idrica costituitasi permise di praticare, oltre alla coltivazione della vite e dei cereali, spesso abbinati (campos et vinea), anche quella del prato.

L’acqua ha quindi sempre caratterizzato  il paesaggio storico attorno a Cascina Linterno: ne troviamo una descrizione visiva nella “Carta Venditionis” del 20 agosto 1163. In questo atto di vendita, Colomba, badessa del monastero di Aurona a Milano, vende alla chiesa milanese di S. Silvestro : “omnes casas et res territorias quas suprascriptum monasterium habere videbatur in locis et fundis Axilliano et Quinto prope Sanctum Romanum et in eorum territoriis et pertinentiis, et sedimina et campos et buscos et prata et gerbos et silva con hareiis suis (...) culta, et inculta, divisa et indivisa, usus aquarum aquarumque ductus, viccanalia et conceliba loca...”.
Si ha l’immagine di un territorio già bonificato e in cui le acque sono state canalizzate (aquarumque ductus).
 Lavori di cui in zona erano esperti i monaci Cistercensi ordinis Clàrevallensium (di Chiaravalle), i loro affini fratres  de Templo (Templari) e relativi oblati, mentre gli Umiliati si collocavano prevalentemente nella parte a sud est del contado milanese.
Nelle pergamene si evidenzia una campagna con borghi, cascine (sedimina) e grangie (fattorie appartenenti a enti o ordini religiosi) nome che deriva dall’antico termine di origine francese, “granche” (granaio).
Fra i campi coltivati a cereali e i prati stabili si estendono grandi superfici boschive. All’epoca la foresta offriva agli abitanti della zona notevoli risorse, di cui la più importante era l’allevamento brado dei suini (suis) riconducibile alle origini celtiche del territorio. 
La presenza ancor oggi di numerose cascine presuppone che esse abbiano avuto un ruolo centrale nella colonizzazione del contado. 
La parola “cascina” deriva dalla voce lombarda “cassina” dal latino volgare “capsia”. L’economia prevedeva cascine gestite direttamente dalla grande proprietà: monasteri e feudatari.

Allegato Descrizione Punteggio
Ambito Territorio MdR PdC.pdf
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Ricerca compiuta anni fa per inquadrare storicamente il territorio del Parco delle Cave. 0
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In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 15 Ott 2008 - 16:30
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