.: Discussione: Migranti: le facce della nuova Milano per favorire l'integrazione

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 4 Ott 2010 - 10:42
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Da milano.corriere.it:

Il vicesindaco De Corato: non possiamo accogliere chi commette reati

Immigrati, l'affondo di Tettamanzi

Il cardinale ai vigili: la legalità non è solo repressione. E agli immigrati: fate di tutto per integrarvi

MILANO - Alla mattina lo dice ai vigili: la sicurezza si garantisce «non solo con le sanzioni» ma col «riconoscimento della dignità di tutti, senza discriminazioni». Al pomeriggio si rivolge agli immigrati: «Contro l'illegalità impegnatevi anche voi». Ma la conclusione è per tutti, immigrati, cittadini, istituzioni: «Nessuno strumentalizzi questo tema per finalità non rispettose della dignità delle persone». Nel giorno in cui per coincidenza si festeggiano in successione in Duomo la polizia municipale di Milano e i pellegrini migranti di tutta la Regione il cardinale Dionigi Tettamanzi torna sul tema sicurezza-immigrazione rinforzando i suoi argomenti di sempre.

Così ai vigili («Posso ancora chiamarvi così?», scherza) raccolti di fronte a lui in mattinata per la messa del loro centocinquantenario dice subito di sapere bene quanto sia difficile il loro compito di tutela della legalità: «Ma una sanzione, anche quando doverosa, da sola non basta a costruire un buon cittadino. Nessuna regola e nessun verbale potranno vincere da soli la mancanza di rispetto verso il prossimo, le trasgressioni, le forme di violenza sui più deboli». Serve anche altro: «Siate coloro che educano gli stranieri all'inserimento nella nostra società», con una «attenzione privilegiata verso i più deboli, gli anziani, i bambini». E «con stile», aggiunge il cardinale: «Se all'incrocio di ogni strada ci fosse un vigile sorridente tutta la nostra Milano ne sarebbe certamente contagiata».

E la Milano dei migranti - oltre seimila da tutti i Paesi del mondo, dall'Africa alla Cina - arriva in Duomo appena poche ore più tardi per l'ormai tradizionale messa che dopo il variopinto corteo nel centro cittadino finisce quasi in festa etnica, con tanto di ola conclusiva al coro di «Dio-ni-gi, Dio-ni-gi». Lui peraltro non fa sconti neanche a loro: «Il dolore che sperimentate per l'incomprensione, l'emarginazione e le tante parole non vere e ingiuste che talvolta dicono di voi - li ammonisce Tettamanzi - non autorizzino mai la violenza». Invita le varie comunità a non chiudersi e a «non lasciare che l'illegalità germogli» al loro interno, ma ripete a tutti che l'integrazione è l'unica «strada maestra» da seguire ricordando che «gli immigrati regolari sono raddoppiati in dieci anni»: «La vostra terra è qui», dice loro. E «a nessuno - conclude - in particolare a chi si dice cristiano è concesso strumentalizzare questo tema».

Non fa riferimento esplicito alle case per i rom di Triboniano - per discutere delle quali tornerà oggi a Milano il ministro Roberto Maroni - né alla moschea che il cardinale aveva più volte definito necessaria alla città ma a cui il sindaco Letizia Moratti, sostenuta ieri dal governatore Roberto Formigoni, ha ripetuto il proprio no giusto il giorno prima. In compenso è il vicesindaco Riccardo De Corato a rispondergli sul tema generale: «Milano integra gli stranieri ma non può accogliere chi commette reati». Intanto oggi, come si è detto, Maroni torna a Milano per incontrare di nuovo il prefetto e discutere con lui della soluzione evocata sabato dal ministro stesso in vista dello sgombero di via Triboniano comunque confermato per un vicino futuro: «Troveremo case per i rom - aveva detto Maroni - senza penalizzare i milanesi». Sul tavolo però ci sarà anche la faccenda del Centro culturale islamico di Viale Jenner, a proposito della quale il Comitato dei residenti non ha mancato di ricordare ieri al ministro il suo vecchio impegno a chiuderlo.

Paolo Foschini
04 ottobre 2010

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Set 2008 - 14:20
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