.: Discussione: Migranti: le facce della nuova Milano per favorire l'integrazione

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Dic 2009 - 16:10
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Da milano.corriere.it:

«premiata la qualità dei corsi e dei laboratori»

Via Dolci, nella ex «scuola ghetto» tornano i bimbi milanesi


Preiscrizioni alla «Cadorna», boom di italiani. Il preside: «Segnale d’integrazione»


MILANO - Colpo d’occhio sorprenden­te. Tanti genitori milanesi, sguardi attenti e una raffica di domande, poche mamme velate. Giornata aperta alle fami­glie, sabato scorso, all’elemen­tare Cadorna di via Dolci, zona San Siro. Il preside Giovanni Del Bene, mentre rispondeva ai quesiti degli adulti, sembrava piuttosto colpito dall’insolito pubblico «europeo», abituato com’è a una netta maggioranza di alunni extracomunitari nella sua scuola. Ma la sorpresa più grande è arrivata qualche gior­no dopo: «Sessanta italiani han­no già fatto richiesta di preiscri­zione». Non succedeva da an­ni. Nell’ex «ghetto» di via Dolci qualcosa è cambiato. Mai così tanti moduli compi­lati e firmati da signori Rossi, Bianchi, Brambilla. «Fino all’an­no scorso se gli iscritti milanesi (attenzione, non preiscritti) arrivavano a venti era già un successo».

È il risultato, spiega il dirigente scolastico, di una battaglia per l’integrazione. Fat­ta di laboratori, corsi extracurri­colari, di maestre brave che «davvero insegnano l’impor­tanza della convivenza». Non che i bambini facessero fatica a imparare certi concetti. Erano i genitori, piuttosto, a presenta­re carenze in questa «materia». Inversione di rotta: da quest’an­no l’istituto che per concentra­zione di bimbi immigrati quasi sfiorava la vetta della classifica milanese, torna a bilanciare la sua «utenza». Senza bisogno di quote o di trucchi, di «mi di­spiace non c’è più posto». Qui i risultati sono frutto di una poli­tica dell’accoglienza che parte da lontano. L’arma vincente: i corsi ex­tracurricolari accessibili a tutti (dai 30 ai 40 euro all’anno): per­cussioni, danza, pittura, teatro, inglese di secondo e terzo livel­lo. Tante attività aggiuntive che tengono viva la Cadorna per tutto il giorno e intercetta­no le richieste dei genitori coin­volgendo l’intera comunità, co­me nel caso della «marcia per l’integrazione», centinaia di alunni che corrono insieme e festeggiano con un banchetto multietnico. Alla Cadorna — altra arma contro il pregiudizio — c’è an­che «la scuola delle mamme». Un corso di italiano per le don­ne arabe che vivono nella zona. «Sembra banale — dice il presi­de — ma se diamo loro gli stru­menti per conoscere la nostra lingua, possono comunicare meglio con gli altri adulti e superare la diffidenza».

Settanta «studentesse» contro le 25 del 2008. E, ancora, feste, un’asso­ciazione di genitori (italiani) molto attiva, incontri. «E così aumentano gli iscritti anche ne­gli altri plessi del nostro istitu­to. Alla media Ricci di via Love­re, per esempio, probabilmen­te faremo quattro prime. Fino a due anni fa facevamo fatica a metterne insieme una». Open day dell’altra settimana. Domande diverse dal soli­to. Non più: «Scusi, quanti stra­nieri ci sono?». Ma: «È vero che fate anche psicomotricità?». Tempi cambiati, forse. In via Dolci le etnie restano 25 e gli alunni stranieri non diminui­scono. In questi giorni all’in­gresso della Cadorna c’è un grande presepe tradizionale, il prete di zona è passato pure a benedirlo, una sera. «Tutti i bambini lo guardano attenti», conclude il preside. «Non ab­biamo paura di mostrare le no­stre radici» .

Annachiara Sacchi

21 dicembre 2009
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Set 2008 - 14:20
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