.: Discussione: Milano Expo 2015 e gli accordi

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 25 Mar 2009 - 22:09
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Dal sito Web del Comune di Milano:

Previsti corsi, incentivi e borse lavoro

Expo, un lavoro "oltre le sbarre"

Gli assessori Moioli e Terzi hanno siglato un accordo per impiegare alcuni detenuti in occasione dell'esposizione universale per un progetto di reinserimento. Un esperimento di successo avviato da tempo con Amsa per la cura del verde pubblico
 
Milano, 25 marzo 2009 – E' stato siglato a Palazzo Marino un protocollo d’intesa che definisce le attività lavorative dei detenuti delle case circondariali milanesi. L’accordo è stato firmato dall’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, assieme al collega alle Politiche del lavoro Giovanni Terzi e al Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Luigi Pagano.

“Con questo importante atto – ha detto l’assessore Moioli -, rafforziamo e ridisegnamo il quadro delle iniziative avviate in collaborazione con gli istituti penitenziari milanesi, con l’obiettivo di integrarle ulteriormente”.

“Il Comune di Milano – ha aggiunto - non è nuovo a questo tipo di iniziative. Da tempo, infatti, ha avviato percorsi di collaborazione tra l’Amministrazione e gli istituti di reclusione. Grazie alla collaborazione di AMSA e del carcere di Bollate, ad esempio, è stato possibile assumere un significativo numero di detenuti per specifici programmi di lavoro. Attraverso questo protocollo lavoreremo per aprire nuove opportunità lavorative in vista di Expo 2015”.

Attualmente sono stati assunti per un anno 12 detenuti che si occupano della pulizia e della cura del verde dei cimiteri e altri 12 che si prendono cura dei parchi cittadini. A questi si aggiungono i 33 detenuti che nel 2007 furono incaricati, sempre attraverso AMSA, del servizio rimozione graffiti. Altri 20, poi, sono stati impiegati come spalatori nei giorni dell’emergenza neve lo scorso inverno.

“La sensibilità che il Comune di Milano, nella persona del Sindaco Moratti, ha dimostrato verso queste tematiche è emblematica - ha detto il Provveditore Pagano, intervenendo in conferenza stampa -. Lavoriamo sul recupero della piccola delinquenza, che poi è quella che affolla le carceri; è per questo che il protocollo d’intesa che firmiamo oggi è un investimento che le istituzioni cittadine fanno sulla sicurezza sociale. Perché ogni detenuto rieducato è un pericolo in meno per i cittadini milanesi”.

“Il protocollo d’intesa che firmiamo oggi - ha affermato l’assessore Terzi -, oltre a confermare l’avvio di un nuovo approccio culturale al problema del reinserimento lavorativo delle persone fragili nella nostra città, denota l’attenzione che noi tutti abbiamo per la dignità dell’uomo: un obiettivo che da sempre è trasversale, in tutte le azioni amministrative. L’Assessorato al lavoro – ha concluso – contribuirà al progetto mettendo in rete quello che già fa per la formazione al lavoro, andando incontro alle esigenze di chi ha più bisogno”.

“Il Comune di Milano – ha spiegato Moioli - investe circa un milione di euro per questo tipo di progetti. Lo facciamo prevalentemente attraverso il nostro ufficio di mediazione al lavoro, il CELAV che riceve le segnalazioni da parte delle carceri, prende in carico il soggetto e costruisce un percorso personalizzato di inserimento lavorativo attraverso l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento, con l’incentivo di una borsa lavoro’. Sono circa un centinaio i detenuti che ogni anno partecipano a questi percorsi”. “Sempre tramite un’altra nostra municipalizzata, la Milano Ristorazione - ha proseguito –, è stato sottoscritto un contratto per l’acquisto quotidiano del pane prodotto dal forno che funziona all’interno della Casa di Reclusione di Opera. Ogni giorno vengono prodotti 700 kg di pane che vengono utilizzati per le mense scolastiche di Milano”.

“Fino a poco tempo fa - ha detto Alberto Garocchio, Presidente della Sottocommissione consiliare Carceri - all’interno delle carceri si offrivano servizi per ‘tenere impegnati’ i detenuti. Questa Amministrazione ha avviato una svolta culturale che permette a queste persone di rientrare nella società attraverso il lavoro”.

“Esiste poi un’altra parte di lavoro che consiste nelle azioni a favore dei minori in difficoltà provenienti da case circondariali o ancora detenuti. Sono in media 120 i ragazzi con cui entriamo in contatto ogni anno – ha concluso Mariolina Moioli –. Con loro avviamo percorsi personalizzati di avviamento a professioni artigiane e di inserimento in tirocini anche attraverso borse lavoro”.

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 4 Set 2008 - 09:27
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