.: Discussione: A Porta Nuova arriva il «bosco verticale»

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 13 Giu 2008 - 14:28
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Da ViviMilano:
http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2008/06_Giugno/13/porta_nuova.shtml

Catella e Boeri hanno illustrato l'avveniristico progetto di città sostenibile

A Porta Nuova arriva il «bosco verticale»

Il piano per alloggi e uffici raccoglie il consenso di residenti ed ecologisti. «Basta vincoli, più verde per la città»

MILANO - Ci saranno opportunità anche per gli uccelli. Che potranno deporre a piacimento le uova sugli alberi delle case- bosco. E' ancora presto (per gli uccelli), perché i due grattacieli a forma di bosco, progettati da Stefano Boeri, sono virtuali. Come del resto i futuristici uffici e case double face degli architetti Lucien Lagrange e William McDonough, presentati ieri in carne ed ossa (gli architetti) da Manfredi Catella, ad di Hines, nonché regista e anima del progetto di Porta Nuova, l'avveniristico quartiere che dovrebbe nascere nel cuore di Milano.

Entro il 2012. Una data avveniristica, considerati i tempi italiani di costruzione. Catella però è molto fiducioso perché, dice, «i lavori procedono con regolarità. Senza nessun caso di illegalità ». Gongola Catella, seduto a fianco degli architetti. Per più di un motivo. E' riuscito a portare a Milano due professionisti visionari di fama internazionale, abituati a progettare intere città (Cina) e sedi di multinazionali (Ford e Nike). Offre un'alternativa di oasi e di pace alle famiglie che abiteranno il bosco verticale (e agli uccelli). E soprattutto, dopo anni di polemiche, ieri ha incassato gli elogi di Legambiente e del rappresentante del comitato dei cittadini dell'Isola (gli edifici sono sottoposti ai criteri di valutazione ambientale del Leed).

Quasi non credeva alle loro parole. «E' la prima volta che mi capita in tre anni di lavoro. Segno che abbiamo operato bene bene». L'assessore all'Urbanistica Masseroli annuisce e gongola pure lui. E non si fa scappare l'ennesima occasione per storicizzare. «Milano è a una svolta ambientale. Dopo 50 anni abbiamo un nuovo piano territoriale. Fatto di dialogo tra privati e pubblico. Non più vincolato dai vincoli che hanno bloccato lo sviluppo». Di limiti non se n'è posti nemmeno l'architetto Boeri. Almeno in altezza e quantità di alberi: nelle sue due torri ne cresceranno circa 900. In sintonia con McDonough, teorico dell'abbondanza e della creatività in architettura, Boeri ha spiegato la sua idea: «Se sviluppiamo su una superficie piana il verde previsto nei 150 appartamenti delle torri, otteniamo un bosco di un ettaro ». Le specie degli alberi sono una cinquantina, alti anche 8 metri.

Il bosco verticale dovrebbe abbattere di 2 gradi la temperatura e ridurre inquinamento e rumore. Un paradiso per chi potrà goderselo: sarà come vivere in campagna abitando in pieno centro cittadino. Ma chi potrà permetterselo un appartamento del genere? Solo i costi della gestione del verde fanno supporre cifre non proprio eco-sostenibili. Senza contare altri elementi ad alto valore immobiliare: un parco, quattro linee di metrò (quando saranno realizzate), due stazioni, un hotel di lusso, materiali hi-tech e riciclabili ed energia fotovoltaica a volontà. Le richieste già ci sono. Quanto costerà un immobile? Catella non lo dice: «Non abbiamo ancora calcolato il prezzo». Nella zona di Porta Nuova una casa di 100 mq può valere oggi 800 mila euro. Dato che interessa poco l'architetto Lagrange. Che invece preferisce raccontare l'incontro con Catella. Un anno fa, a Chicago: «Ho accettato dopo un secondo. Per un architetto è fantastico lavorare in una città come Milano». Motivo? «E' così ricca di zone popolate. E vibranti».

Agostino Gramigna
13 giugno 2008