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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 22 Maggio 2008 - 14:00
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Gli alloggi popolari di via Feltrinelli: dal Comune solo promesse

Amianto nelle case di 152 famiglie
I residenti: «Basta morti di tumore, aiutateci». Il cancro ha già fatto 16 vittime e 23 sono gli ammalati, anche ventenni

Vivimilano

MILANO - Non uno che abbia lesinato lettere, promesse, garanzie di interventi risolutori in arrivo. Non uno, tra sindaci e assessori degli ultimi vent'anni, da quando han tirato su questo palazzone di proprietà comunale riempiendolo di inquilini — a oggi, 152 famiglie —, ecco, non uno che sia venuto a farsi un giro. Manco una comparsata o una toccata e fuga foss'anche solo come contentino, per dare una sbirciata alle maledette pareti d'amianto che rivestono lo stabile, stabile dove «tra ammazzati e ammalati, il cancro ha fatto 47 vittime», e l'ultima è un ventenne. Macché. Niente di niente: «Mai visto nessuno».

E intanto, qui, i residenti cadono. «Colpa dell'amianto e dei tumori. Che, alla fine, ci uccideranno tutti quanti». Un'assenza, un vuoto pneumatico istituzionale che le tenaci signore del comitato inquilini, un drappello di gente perbene, che abita gli appartamenti dall'inizio, dalla costruzione nel 1984 — e perché non siete mai andati via? «Non possiamo. Siamo poveri» —, hanno attribuito a mille cause. Finanche alla geografia: la case bianche, così sono chiamate per il colore, adesso tendente al grigio topo, sono all'ultimo civico, il 16, di via Feltrinelli, nell'ultimo angolo di Rogoredo. «Magari siamo lontani », dicono le signore, ma sanno bene che il motivo è uno soltanto: «Se ne fregano».

Se ne fregano e si riparano dietro le missive.
Scriveva nel '98 Gabriele Albertini all'assessore Antonio Verro: «Ti prego di intervenire nella questione sollevata che appare di notevole gravità». Scriveva nel 2002 al comitato inquilini il vicesindaco Riccardo De Corato: «Nel Bilancio triennale è stato inserito l'intervento di manutenzione straordinaria per lo stabile di vostra residenza», con i lavori «consistenti, tra l'altro, nella rimozione dell'amianto». Ha scritto, è roba dello scorso marzo, l'assessore Gianni Verga: «L'attenzione sul tema dell'amianto è costantemente mantenuta attiva e ha permesso di realizzare e programmare tutte le azioni di bonifica del caso ».

Infatti, il palazzone di via Feltrinelli, come stava sta. E se qualcosa cambia, è per gli agenti atmosferici, il tempo, l'incuria, che sbriciolano l'amianto e mettono a nudo lo scheletro popolato da nidi di ragni, scarafaggi e naturalmente rattoni. Nel 1999, i residenti chiesero all'Asl una «verifica delle condizioni delle lastre di amianto». L'hanno avuta, una risposta? No, che domanda. Ma poi, cosa volete: tra gli occupanti abusivi («Il 20% del totale degli appartamenti»), le cantine usate per spacciare o sbatterci a dormire i maghrebini senzatetto a pagamento, i genitori che prendono a ceffoni chi rimprovera i figli maleducati e vandali, insomma, con tutte queste emergenze più l'amianto, via Feltrinelli 16 pare una battaglia da nemmeno cominciare, una discarica da chiuderci sopra un occhio, un lazzaretto da isolare.
Andrea Galli
22 maggio 2008