Caro Andrea,

apprendo la tua istanza, come quella formulata da Riccardo e condivido pienamente la necessità, che tu esprimi, di intervenire per risolvere, almeno nella dimensione nostra circoscrizionale la questione. Risolvere totalmente il fenomeno risulta, però, essere un passo più complesso e più delicato da affrontare.

Dico questo in quanto occorrerebbe aprire un dibattito su quali soluzioni, risposte dare a questa piaga invereconda che vede, lo ripeto e lo ribadisco, vittime in prima persona le stesse ragazze e gli stessi ragazzi, abbiamo un aumento della prositutzione maschile in Italia, che sono soggetti a vendere il proprio corpo in quanto schiavi di un mercato illegale e organizzato malavitoso più ampio e dai contorni internazionali. Occorre combattere lo sfruttamento e il lucro che deriva nei confronti delle organizzazioni e delle associazioni per delinquere che vivono di questo settore, se così si può chiamare, per finanziare altri settori e segmenti del mercato illegale e penalmente perseguibile: da quello del traffico di droga a quello del commercio di armi, da quello dello sfruttamento a quello del capolarato e della tratta di neoschiavi, come alcune testimonianze in ottimi reportage affrontati da giornalisti di grande rilievo professionale su L'Espresso, questa estate in merito alle condizioni disumane in cui erano costretti a vivere le raccoglitrici e i raccoglitori di pomodori in Puglia. Spesso chi beneficia di questo complesso mercato illegale e diffuso sono italiani, che adoperano i flussi migratori a scopi di lucro per alimentare una malavita organizzata da cui trarre profitti in modo inverecondo e indecente.

Ma qualcosa l'amministrazione può fare e ho già illustrato nel mio precedente post l'oggetto dell'interrogazione che oggi stesso, tra poche ore, formulerò in consiglio di zona: mi riferisco a un sistema che colpisca la clientela e disincentivi, creando sistemi deterrenti, la domanda esistente e in continuo aumento; mi riferisco a un sistema di tutele e di garanzie per chi vittima in prima persona di questo indegno e disumano mercato della prostituzione decidesse di denunciare i propri "protettori", quelli che nel termine classicista dell'Antica Roma si chiamavano "lenoni", e, in questo modo, rompere un muro di omertà che legittima la persistenza e la continuità di vantaggi per veri e propri criminali; infine proporre progetti che diano risposte di integrazione sociale e lavorativa per queste persone che vivono le condizioni degradanti di prostituirsi per poter sopravvivere e fare fronte, spesso, ai debiti derivanti dalle tariffe altissime di un altro mercato illegale e dagli inquietanti contorni globali, ossia il mercato delle tratte degli immigrati, quel mercato che organizza quei viaggi fortuiti e devastanti, spesso non sostenibili umanamente, spesso fonti di morti, fortemente pericolosi, insicuri, a prezzi elevati per chi soggiace alle false promesse e ai raggiri.  

Porrò, dato che il tema ha destato chiaramente e comprensibilmente una forte attenzione, domani il testo dell'interrogazione, sperando di avere dagli assessorati competenti una pronta risposta, i cui tempi sono sempre aleatori, nonostante esista un regolamento che prescrive che le risposte alle interrogazioni debbano avvenire entro e non oltre 30 giorni dagli organismi competenti. Se la risposta non sarà sollecita, ne in termini testuali nè in termini fattuali, spero che questa ultima tipologia sia più sollecita dall'essere eseguita, provvederò autonomamente e personalmente a fornire gli uffici competenti il testo e a esporre eguali interrogazioni presso la sede del consiglio comunale.

Ti saluto cordialmente

Alessandro Rizzo

Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano