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Maria Barani

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Inserito da Maria Barani il 22 Apr 2008 - 03:39
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DEMANIO-EDILIZIA PUBBLICA

ALLEGO DUE MOZIONI PROV.BOLZANO
Mozione n. 467/07-XIII
Data: 12.06.2007
Oggetto: Blocco definitivo di assegnazione di alloggi popolari a chi non ha lavorato almeno il 90% del tempo trascorso dopo il periodo scolastico
Primo/a firmatario/a: Seppi Donato
Materia principale: Edilizia abitativa
Bolzano, 19 ottobre 2006

Al signor presidente

del Consiglio della Provincia

autonoma di Bolzano

B o l z a n o

MOZIONE

Gli inquilini incivili, maleducati e vandali

assegnatari di alloggi sociali devono

essere sfrattati dalle case popolari

"senza se e senza ma".

Siamo consci degli enormi sacrifici che i responsabili

dell'Ipes stanno facendo da anni

per risolvere il problema della convivenza

all'interno delle case popolari dove alcune

famiglie assegnatarie riescono a minare la

pace e la tranquillità all'interno di interi

condomini; siamo altrettanto consapevoli che i

risultati ottenuti dall'Ipes in questa direzione

sono assolutamente inconsistenti! La problematica

è infatti sempre più grave e sentita

e non può più essere ne sottovalutata ne

sottaciuta in quanto aumenta in modo esponenziale

giorno dopo giorno nella totale incapacità

dell'Ipes nel risolvere e nell'arginare

fenomeni di assegnatari di case popolari

totalmente disabituati all'educazione, al vivere

civile e al rispetto per il prossimo. Quello

che in questa situazione risulta inaccettabile è

che l'Ipes ritenga doveroso che gli inquilini educati

e civili degli stabili popolari, normalmente

facenti parte di famiglie di operai e pensionati,

avrebbero l'onere di educare i maleducati,

rendere civili gli incivili, convertire

all'onestà i ladri ed i danneggiatori di parti

comuni e magari …. di ridare la vista ai ciechi!

Sciocchezze di questa natura e sparate di

questa spavalderia che si ricavano da lettere

inviate dall'Ipes agli inquilini che protestano

giustamente, nascondono, oltre al totale

fallimento di ogni azione deterrente

nei confronti degli incivili, anche gli obblighi,

sanciti dal codice civile, a carico dell'Ipes che in

qualità di proprietaria degli appartamenti

dati in affitto deve garantire il pieno godi2


mento del bene (alloggio) e, di conseguenza,

farsi carico della qualità della vita all'interno

delle case popolari isolando e, se serve

sfrattando, eventuali famiglie di incivili. Del

resto ciò è ampliamente previsto anche dai regolamenti

condominiali e dalle leggi in vigore.


Venendo meno a questo obbligo l'Ipes si potrebbe

porre nella condizione di non rispettare

le clausole contrattuali e quindi gli inquilini

"civili, onesti ed educati" avrebbero la facoltà,

quando i fatti contestati fossero dimostrabili,

di non pagare, in tutto o in parte,

l'affitto a loro spettante perché non tutelati

proprio dal proprietario dello stabile nel

pieno godimento del loro appartamento.

Ora, siccome noi siamo consapevoli che gli alloggi

popolari realizzati con i sacrifici di tutti i

cittadini sono da considerarsi di pubblica proprietà

e pretendiamo assolutamente che gli inquilini

paghino l'affitto dell'alloggio che occupano

è ovvio che se gli stessi ritenessero

di bloccare pagamenti futuri sulla base di

violazioni ai loro diritti e quindi risultassero

nella possibilità legale di farlo, la responsabilità

per eventuali introiti mancanti

sarà solo ed esclusivamente da addebitarsi all'Ipes.

È ora che i responsabili dell'Istituto inizino

a riflettere seriamente sulla questione esposta

e a prendere atto che sfrattare famiglie di

maleducati, incivili e vandali dalle case popolari

è un loro preciso dovere, sancito dalla

legge e dai regolamenti in vigore.

ad applicare in modo rigido e intransigente tutte

le norme legislative e regolamentari che regolano

la vita all'interno delle case IPES quando

esse risultassero violate e assumendo nei confronti

di tutti gli assegnatari che non le rispettassero

tutti i provvedimenti previsti giungendo

senza remore anche allo sfratto nei casi in cui le

3 violazioni lo prevedano.

Donato Seppi

f.to cons. prov.le

Donato Seppi

Beim Landtagspräsidium am 23. Oktober 2006

eingegangen, Prot. Nr. 5999/KM

Pervenuta alla presidenza del Consiglio della

Provincia autonoma di Bolzano il 23 ottobre

2006, n. prot. 5999/hz

DOMANDA POSTA SU partecipaMi

Nello spirito di partecipaMi, vorrei capire in cosa consiste il lavoro della sottocommissione consiliare, istituita dal Consiglio comunale per l'abusivismo.

L'Amministrazione comunale mostra molta attenzione ai più bisognosi.

Sono io la prima a credere che aiutare il prossimo fa bene oltre che al prossimo anche

a noi stessi. Però non dimentichiamo che aiutando non si deve danneggiare chi non

richiede aiuto e cerca di cavarsela con quello che ha.

Faccio un piccolo esempio: nel nostro civico abitanto parecchie persone anziane che

vivono della pensione. Hanno investito i risparmi di una vita e si sono indebitati per acquistare la casa dove hanno vissuto da sposini, da genitori ed ora da nonni e dove sperano di chiudere gli occhi serenamente.

Ma aimè la situazione non è così! Ci sono appartamenti che il Comune non ha venduto ma ha affittato (ci sono anche abusivi) a famiglie "bisognose". Se ho capito bene ad affitto zero? (affitto sociale?).

Purtroppo queste famiglie "bisognose" sono della peggior specie in quanto, non dovendo pagare nulla (neppure le spese condominiali), compiono atti di vandalismo e comportamenti incivili. Il nostro amministratore ogni anno ci presente un bilancio sempre più disastroso. Abbiamo troppi soldi non incassati e quindi ogni anno le spese di noi paganti aumentano per sopperire a ciò.

Andiamo in banca con il nostro Mav e paghiamo, contenti che anche questa volta ce l'abbiamo fatta.

D'altro canto però vediamo cosa succede a queste famiglie "bisognose":

hanno l'auto o motorini e anche più di una per famiglia;

hanno i cellulari tutti in famiglia;

vestono "firmati";

colazioni e merende spesso al bar;

si vedono spesso ubriachi e quindi si presume che bevano;

poi si vedono arrivare mobili, pc, televisioni mega, giochi mega.

Di cosa vivono? L'assegno sociale? Ma lavorare e pagare no?

Ho fatto il piccolo esempio del nostro civico ma nel condominio ci sono

altre famiglie di questo tipo. Penso che Milano sia piena di queste piaghe

della società. Ciò non mi consola ma mi fa pensare che il Comune dovrebbe avere

attenzione anche per noi che ci sentiamo presi in giro quando corriamo in banca

a pagare. Chiediamo solo: ma dopo aver elargito case e sussidi come viene

seguita la cosa? Si controlla se lavorino? e perchè no? si controlla come vivono

perchè mi sembra meno dispendioso effettuare questi controlli che continuare ad

elargire. E poi per tutta la vita? Quindi i nostri figli e nipoti dovranno a loro

volta sobbarcarsi di questi pesi che in molti casi sono "parassiti".

Maria Barani -  Condominio Via San Paolino 24/38 - Milano - Zona 6


 













In risposta al messaggio di Maurizio Baruffi inserito il 17 Mar 2008 - 16:05
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