Nel frattempo che i politici sono intenti a studiare la situazione dei mercati milanesi e soprattutto sono intenti ancora una volta al problema delle elezioni, una Cittadina mi scrive:

Caro Giorgio, grazie  anche a nome di tutti coloro i quali la pensano come noi riguardo a questo annoso problema dei mercati scoperti, che così come sono, rappresentano la vergogna di una città come Milano che si considera a respiro universale e che ospiterà un evento così importante quale l’Expo! Mi auguro che questo Assessore alle Attività Produttive, abbia voglia e potere sufficienti a mettere mano in  questo “vaso di Pandora” e, finalmente, riduca gli orari di questi giganteschi mercati che tengono sotto assedio interi quartieri per intere giornate ( alcuni di essi stazionano sotto le abitazioni dei residenti dalle 5 del mattino sino alle 19, se rispettano la legge, ma questo non accade quasi mai, per cui l’Amsa è costretta a compiere il suo dovere di pulizia anche alle 22,30 di sera!) Inoltre, non si comprende bene perché vi sia una differenza di orari di permanenza tra i vari mercati: molti di loro, infatti, smontano alle ore 17, mentre altri alle ore 19.

Sarebbe inoltre opportuno che si riducesse il numero di bancarelle presente nei quartieri interessati da tale “catastrofe” per distribuirle anche in altri quartieri, ciascuno di loro sicuramente in grado di ospitare 30|40 bancarelle senza sottoporre i residenti a vere e proprie torture quotidiane: urla, schiamazzi, cumuli di immondizia e, viabilità e sicurezza gravemente compromessi, restituendo in tal modo i singoli quartieri ai rispettivi residenti; non si faccia, inoltre, della “bassa matematica” di computo di voti, come sempre, a dispetto del buon senso e dell’etica: i cittadini che condividono tali pensieri sono sicuramente più numerosi della categoria commerciale degli ambulanti e sono tutti abbastanza stanchi di promesse ed intendimenti non mantenuti  e poco desiderosi di votare! Attendo tue nuove….ciao e BUON LAVORO.