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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Lug 2010 - 21:02
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Acquedotto

L'acqua di Milano è sicura

In ogni procedimento di fine bonifica il ruolo del Comune è prevalentemente amministrativo e prende le proprie decisioni, in merito alla bontà o alla chiusura dei procedimenti, sulla base delle verifiche effettuate in campo da ARPA, l’Agenzia ambientale regionale, e sulle certificazioni della Provincia, che a sua volta si avvale di una relazione ARPA di chiusura lavori. La società Metropolitana Milanese spa, che controlla il Servizio Idrico Integrato della Città di Milano, assicura che l’acqua distribuita per il consumo umano in città è indenne da ogni contaminazione

Milano, 21 luglio 2010
- In ogni procedimento di fine bonifica il ruolo del Comune è prevalentemente amministrativo e prende le proprie decisioni, in merito alla bontà o alla chiusura dei procedimenti, sulla base delle verifiche effettuate in campo da ARPA, l’Agenzia ambientale regionale, e sulle certificazioni della Provincia, che a sua volta si avvale di una relazione ARPA di chiusura lavori. L’Amministrazione comunale rende noto, infatti, che il documento che attesta la realizzazione dell’intervento viene predisposto dalle Province sulla base degli accertamenti effettuati in campo, con l’ausilio di ARPA. Se, durante l’intervento, ARPA o la Provincia verificano il mancato rispetto delle prescrizioni riportate nell’autorizzazione, ne danno comunicazione al Comune, il quale potrà procedere nei confronti degli operatori o con il blocco del cantiere.

Per quanto riguarda Montecity, ci sono stati procedimenti di bonifica autorizzati dalla Regione Lombardia o dal Comune di Milano e certificati dalla Provincia di Milano, solo ed esclusivamente su verifiche di ARPA.
L’ultima sottoposta a procedimento è una subarea bonificata ai sensi della normativa olandese e poi anch’essa certificata dalla Provincia di Milano per la quale, alla luce del Decreto VIA, non era possibile riaprire un procedimento di bonifica.

Le verifiche del raggiungimento degli obiettivi previste dalla Convenzione, effettuate solo ed esclusivamente dall’ARPA, che peraltro ha seguito il Comune di Milano nel corso di tutto il procedimento amministrativo, si sono concluse all’inizio del 2009 con una nota che dichiarava che sull’area non sussistono ulteriori passività ambientali. In particolare, si sottolinea che in tutta la fase di attività, soprattutto precedente al 2009, ARPA aveva la competenza di verifica non solo degli interventi di bonifica ma anche dei piani scavo, come previsto dalla Legge Lunardi.  Pertanto si configura come struttura che dovrebbe garantire, proprio in questi casi di sovrapposizione delle diverse procedure, il coordinamento delle stesse e delle relative verifiche.

A tal proposito l’Amministrazione informa che, con una propria regolamentazione, ha colmato alcune lacune della norma nazionale soprattutto in merito all’avvio dei procedimenti di bonifica. In particolare, con il Regolamento d’Igiene, in caso di dismissione di ogni attività insalubre o in caso di cambio di destinazione d’uso, obbliga ad avviare un’indagine di suolo e sottosuolo per verificarne lo stato di qualità e la compatibilità con l’uso previsto.
Per attuare un controllo efficace sul proprio territorio e garantire adeguati livelli qualitativi del suolo e sottosuolo il Comune di Milano ha deciso di sottoscrivere con ARPA, in via sperimentale, un protocollo che di fatto reintroduce il parere di ARPA sui piani scavo.

Il supplemento di indagini svolte oggi da ARPA ha evidenziato alcune aree interessate da presunte attività illecite effettuate dagli operatori, ovvero interramento di materiali che, rimossi dal sito, avrebbero dovuto essere smaltiti e invece sono stati miscelati ed utilizzati per riempimenti e rimodellamenti. Tali attività, come sottolineato dalla stessa Procura, non erano previste dal progetto, né ovviamente autorizzate ma svolte in modo del tutto illecito. Nulla invece viene rilevato per quanto riguarda le aree scavate e i relativi obiettivi raggiunti.

Il Comune di Milano dispone di 28 centrali di acqua potabile di cui 22 sottoposte a trattamento e quindi, ammesso anche che acqua contaminata arrivi alle centrali, questa viene trattata prima dell’immissione in rete. Si segnala inoltre, che in merito agli illeciti evidenziati dalla Procura della rimodellazione del Parco Trapezio con materiale non idoneo e la costituzione di una discarica abusiva nell'area Marezzate, il Comune di Milano ha presentato esposto alla Procura della Repubblica di Milano a ottobre 2009, richiedendo una verifica da parte di ARPA e ulteriormente sollecitata nei mesi successivi. Si sottolinea ancora che tale situazione non era stata minimamente rilevata da ARPA che è, come più volte detto, responsabile delle verifiche in campo.

Per quanto riguarda l'acqua distribuita a Milano non c'è pericolo. L'assicurazione arriva, dopo il sequestro dell'area Santa Giulia per l'inquinamento della falda acquifera, dalla Metropolitana Milanese, la società che gestisce il servizio idrico integrato. "Metropolitana milanese - spiega l'azienda in un comunicato - assicura che l'acqua distribuita per il consumo umano in città è indenne da ogni contaminazione. I prelievi di acqua erogata dai rubinetti delle abitazioni effettuati in tutta la città hanno evidenziato che la presenza di tricloroetilene e tetracloroetilene è ben al di sotto dei limiti di legge che danno come somma massima dei due composti 10 microgrammi per litro, come confermato dai controlli dell'Asl di Milano".

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Bonifiche a Montecity

In ogni procedimento di bonifica il ruolo del Comune è amministrativo e prende le proprie decisioni sulla base delle verifiche effettuate da ARPA, Agenzia ambientale regionale, e sulle certificazioni della Provincia

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 21 Lug 2010 - 11:12
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