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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Lug 2010 - 11:12
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Da milano.corriere.it:

«Siamo sfiniti, le opere di urbanizzazione erano appena state completate»

«Una class action per Santa Giulia»

I residenti dopo i sigilli delle Fiamme Gialle: «Perché nessuno si è accorto di ciò che accadeva?»


MILANO - Adesso che il sogno di quella Milano nuova—con un secondo centro in periferia, appartamenti da 8.000 euro al metro al limitare della città e una passeggiata, anzi promenade, con tante firme quante in via Montenapoleone — è definitivamente svanito, il ricordo corre a quel 6 giugno 2005. Grande serata. Concerto di Philip Glass, esibizione dell’étoile della Scala Roberto Bolle. Mille invitati alla corte di Luigi Zunino per festeggiare «Santa Giulia che è diventata realtà», come disse allora l’immobiliarista. Sono passati cinque anni e sembra un secolo. L’illusione è svanita. Al suo posto terreni sfregiati.

E se Milano ha perso uno dei suoi miraggi, c’è chi sul piatto ha lasciato molto di più. I risparmi di una vita, per cominciare. Sono le 1.887 famiglie che abitano già a Santa Giulia nelle case costruite da un consorzio che raggruppa tre imprese e una ventina di cooperative di ogni colore. Molti sono stati convinti a comprare sulla carta dalla voglia di essere parte della Milano del futuro. Mentre oggi Santa Giulia è solo estrema periferia. Il comitato inquilini sta pensando alla class action. Ma la verità è che gli abitanti sono sfiancati da mesi di battaglie. Sono entrati nelle loro nuove case tra novembre 2008 e febbraio marzo 2009.

Senza strade, marciapiedi, asili. Proprio adesso che l’urbanizzazione è completata, seppure in grande ritardo, si apre il fronte delle bonifiche. E’ pur vero che il 60% degli abitanti del quartiere ha comprato in convenzione — quindi con lo sconto—a 2.300 euro al metro quadrato (il prezzo pieno si aggirava intorno ai 3.500 euro). Ma adesso quello sconto pare un vantaggio da poco. Il presidente del consorzio di cooperative che ha costruito è Natale Comotti, consigliere comunale del Pd: «Certo, se le cose stanno davvero come le prospetta la magistratura, promuoveremo noi stessi un’azione legale».

Ora gli abitanti di Santa Giulia chiedono prima di tutto una risposta chiara alla seguente domanda: «Le nostre case sono state costruite su terreni inquinati?». I costruttori possono solo dire di essere partiti con i lavori dopo avere avuto il nulla osta del Comune, basato sui rilievi di Provincia e Arpa. Perché Arpa non si accorse allora che qualcosa non andava? L’agenzia era pur sempre responsabile dei controlli. Oggi Arpa interviene solo per assicurare che al momento non c’è nessun rischio per la salute dei residenti. Il decreto di sequestro fa presente che «sono venuti a mancare i principali strumenti di controllo da parte degli enti preposti. Ossia non è stato eseguito il controllo che generalmente viene svolto nel momento dell’esecuzione dell’indagine (verifiche sui terreni di Arpa nella misura del 10% dei campioni)». Inoltre «non è stata rilasciata una certificazione di avvenuta bonifica che la normativa pone in capo alla Provincia». Ultimo ma non meno importante: la procura ha sequestrato anche il terreno del comune di Merezzate. Qui a breve sarebbero dovuti partire i lavori per un progetto pilota di social housing. Anche quest’area era stata trasformata in discarica.

Rita Querzé

21 luglio 2010


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In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 20 Lug 2010 - 10:24
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