.: Discussione: Piazza virtuale per gli immigrati a Milano

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 12 Gen 2006 - 09:06
Discussione precedente · Discussione successiva
Aperto un maxi-forum telematico per gli immigrati di Milano
MILANO - Quattro mesi per incontarsi, conoscersi, mettere giù idee, proposte, richieste. Quattro mesi per dire a Milano, e all’Italia, «noi ci siamo, vogliamo contare e dire la nostra perché viviamo in questo Paese e vogliamo fare qualcosa per questa città». Questo è l’obiettivo degli «Stati generali degli immigrati» presentati a Milano e iniziati ufficialmente ieri. Da qui ad aprile un sito Internet, un call center e un blog (www.statigenerali-immigrati.org) diventeranno la piazza virtuale dove le comunità straniere potranno mettere in comune istanze e suggerimenti per «condividere le responsabilità civiche» di vivere a Milano, città dove i 300.000 nuovi cittadini arrivati da 161 diverse nazioni ormai rappresentano il 14 per cento della popolazione, con 21.000 imprenditori e il 19 per cento di alunni stranieri alle superiori.
«Non chiediamo più assistenza e pietismo, ma pari diritti e doveri. Vogliamo arrivare a stendere una Carta dei valori della convivenza multietnica e interculturale», ha spiegato l’ideatore dell’iniziativa, l’imprenditore camerunense, Otto Bitjoka, da 30 anni in Italia, presidente della fondazione Ethnoland (www.ethnoland.it). «Vogliamo creare uno spazio aperto di incontro, collaborazione e riflessione all’interno del quale gli immigrati singoli e le comunità possano esprimere i loro progetti per metterli a disposizione della città».
Bitjoka è da anni sulla scena milanese. Manager, amico di Philippe Daverio e di diversi imprenditori stranieri, ha buone conoscenze nei salotti della Milano che conta. Ieri a fare da «padrino» agli Stati generali ha portato Piero Bassetti, grande personaggio della vita politica cittadina fin dagli anni ‘50, ex assessore comunale e primo presidente della Regione Lombardia. La prima fase del suo progetto, presentato a palazzo dei Giureconsulti, una delle sedi più prestigiose della Camera di commercio, è quella dell’ascolto. Fino ad aprile verranno raccolte e-mail, fax e telefonate sui problemi, le soluzioni e i progetti per vivere in futuro a Milano. Poi vi sarà l’analisi delle questioni poste, attraverso diverse commissioni di lavoro, e la restituzione alla città di quanto elaborato. Quest’ultima fase si concluderà in un’assemblea pubblica, appuntamento plenario degli Stati generali.
«La presenza a Milano di 21.000 imprese aperte da immigrati - afferma Bitjoka - dimostra come l'integrazione sia nei fatti: ora serve una condivisone delle responsabilità». «Bisogna pensare a come introdurre il voto per gli immigrati - aggiunge Piero Bassetti - che non deve essere un premio, ma un metodo per governare il Paese».
Alla presentazione dell'iniziativa erano presenti anche tre dei quatto candidati alle prossime primarie del centrosinistra per la carica di sindaco. Anche Dario Fo, Milly Moratti e Davide Corritore appoggiano la richiesta di conferire rapidamente il diritto di voto agli immigrati, mentre il portavoce del candidato più accreditato alla vittoria alla primarie, Bruno Ferrante, ha confermato il «pieno appoggio» agli Stati generali e ha annunciato la creazione di un assessorato all’Immigrazione nel caso di vittoria alle amministrative.