.: Discussione: L'arbitrio dei sopralzi, beffa oltre ai danni
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Inserito da Oliverio Gentile il 14 Ott 2009 - 11:38
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Da milano.corriere.it:
Il Camper del Corriere Sempione: troppo rumore, stop ai locali E oggi appuntamento al Tribunale Sottotetti: «Aggirati vincoli della Soprintendenza». Dalle 10 alle 18 in via San Barnaba, si parla di giustizia MILANO - I sopralzi dei sottotetti hanno ripreso a crescere come funghi in cima alle abitazioni in stile ottocentesco. Crescono quasi al ritmo dei locali al piano terra degli stessi palazzi. Per fermare gli uni, in nome del rispetto dei vincoli della Soprintendenza che sulla carta abbracciano l’intera zona attorno al Parco Sempione, e per zittire gli altri, colpevoli di un inquinamento acustico che non dà pace, i cittadini del Sempione sono costantemente in guerra. Il braccio di ferro cittadini contro locali della movida ha avuto il clou la scorsa estate. Con una diffida poi diventata denuncia (è agli atti in Tribunale) contro il Comune. Come spiega Franco Spirito, anima del comitato Pro Arco: «L’inquinamento acustico è un reato misurabile. La notte, ormai da tempo, i locali non sono più in grado di governare la movida». L’intera zona è una immensa distesa di auto parcheggiate in seconda e terza fila. Ingorghi, clacson, schiamazzi, oceanici capannelli di gente che beve, fuma, ride, scherza, fa a botte per strada. «Non sono libera di aprire le finestre d’estate. Non mi difendono i doppi vetri d’inverno», raccontava l’altro giorno una mamma al Camper del Corriere , che oggi farà la sua quarta tappa in via San Barnaba di fianco al Tribunale. Ieri il comitato ha incontrato i vertici Atm e sabato prossimo ci sarà l’Amsa per un sopralluogo, con l’obiettivo di «personalizzare la pulizia della zona». Giac Casale, newyorkese trapiantato a Milano, che è stato un grande fotografo e regista, oggi è in pensione e cerca disperatamente di mettere d’accordo commercianti e cittadini. «L’unica soluzione è la Ztl, la zona a traffico limitato — dice —. Ma senza dehors fuori dai locali. Forse ce la faranno ad accordarsi». Giac, il maestro delle immagini, ha usato un po’ del suo estro per ridisegnare la piazza dove insiste l’arco napoleonico. Perennemente imballato dai ponteggi per i restauri (fermi) e dai cartelloni delle pubblicità che avrebbero dovuto finanziare il restauro. Ha immaginato uno spazio verde che sia la prosecuzione del parco, cinque fontane, tante panchine. Che oggi mancano. Tant’è che i giovani la notte siedono sulle aiuole, di cui calpestano erba e fiori. Locali al posto dei negozi. Se ne sono andati i panettieri, i fruttivendoli, il mini market. E una giovane mamma e architetto dice: «Vivo qui da sempre e ho la sensazione che questo quartiere sia oggetto di una grande speculazione senza fine ». Divertimento e cemento. «Se si alza la testa all’insù si vedono i sopralzi dei sottotetti cosiddetti di 'impatto ambientale'. Sopralzi, non semplici recuperi di sottotetti, costruiti nelle più diverse tipologie architettoniche. E mi domando: basta che siano ritenute soluzioni innovative di impatto ambientale per aggirare l’ostacolo di un vincolo di tutela?». Paola D'Amico 14 ottobre 2009 Notizie correlate: Di' la tua Tutti i video del camper |
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In risposta al messaggio di
Oliverio Gentile inserito il 25 Gen 2008 - 21:11
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