.: Discussione: Una iniziativa riuscita

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Antonio Marino

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Inserito da Antonio Marino il 15 Gen 2008 - 11:58
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Cari Amiche e cari Amici,

spero di farvi cosa gradita nel pubblicare di seguito la versione integrale del mio intervento di sabato mattina. Per ovvie ragioni, in quella sede l'ho dovuto stringere non poco. Troverete l'interezza del mio pensiero circa le tematiche affrontate in un evento che non esito a definire di grande impatto e sensibilizzazione.

Che dire di più? ERA ORA!!!

Un caro saluto e buona lettura.

Antonio Marino
Componente Commissioni Istruttorie
Consiglio di Zona 4

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Care Amiche, cari Amici,


come spesso accade quando ci si mette in discussione per risolvere un problema, si scopre che questo si trova a monte e quasi mai a valle dove generalmente albergano le conseguenze.

L’impiego degli strumenti che oggi la tecnologia moderna offre è da intendersi come un veicolo indubbiamente efficace ma non è certo la panacea.

Ciò che ci si propone di fare, è un’autentica rivoluzione, un rovesciamento della piramide laddove questa ha posto la classe eletta in cima e la cittadinanza alla base. La riconquista di un diritto costituzionalmente sancito, quello della sovranità popolare, parte proprio da qui: dal popolo.

Concordo con quanto scritto dall’Amico Alessandro Rizzo in un suo intervento su Partecipami del 27 dicembre scorso: un intervento di cui mi permetterà di citare un passaggio, tanto mi è piaciuto: “…la "democrazia" della "delega" è ormai un modello organizzativo istituzionale alquanto insufficiente anche in riferimento all'evolversi dei tempi e delle esigenze sociali e culturali. Oggi non è il voto, che è conquista democratica da difendere, l'unico strumento di partecipazione alla vita pubblica e politica del proprio territorio: occorre il coinvolgimento della cittadinanza, della società nel suo complesso, fatta di competenze ed esperienze sociali differenti, poliedriche, partendo dal concetto che ciò che è pubblico è nostro e, pertanto, nella dimensione locale territoriale, soprattutto "municipale", governabile con la partecipazione di tutte e di tutti.”

Hai ragione Alessandro: purtroppo però, un’infausta miscellanea tra l’arroganza del potere e l’apatia colpevole dei cittadini ha reso tortuoso questo percorso ed oggi dobbiamo recuperare il tempo perduto. La classe politica non sempre ha dimostrato rispetto per il coinvolgimento della cittadinanza, principio fondamentale per qualunque democrazia avanzata ed ha ritenuto di poter relegare il cittadino suo elettore al ruolo di vassallo, arrogandosi il diritto di decidere per lui senza preoccuparsi del fatto che queste decisioni potessero essere anche non gradite o peggio, improduttive; i cittadini, di contro hanno speso troppo tempo prezioso ad agevolare inutili piagnistei senza avere il coraggio di assumersi la responsabilità di dire NO. Le cose non funzionano così: gli eletti sono e rimangono i nostri rappresentanti, possibilmente pro tempore, garanti dei nostri diritti e pagati con le nostre tasse e noi non siamo un pavido gregge ma cittadini che rivendicano il sacrosanto diritto al confronto sulle scelte che ci riguardano: Cittadini che ci credono!

Lo strumento di partecipazione alla vita pubblica e politica del nostro territorio ci è stato sottratto generando finanche un vulnus costituzionale; noi, questo strumento ce lo vogliamo riprendere!

Sappiamo tutti che le cattive abitudini sono dure a morire: tuttavia abbiamo il diritto/dovere di adoperarci in questa direzione: quella del cambiamento.

Molti di noi sono esasperati, ma non è intraprendendo la strada dello scontro che otterremo i risultati, bensì con la partecipazione competente e costruttiva opportunamente supportata dalla linea della fermezza, quando sarà il caso.

Ci siamo interrogati su come fare affinché il rapporto tra cittadini e consiglieri abbia un maggior impatto sulla realtà cittadina e se i Consigli di Zona possono diventare gli alleati più naturali e vicini ai cittadini. Ed ancora, se esiste una fase del percorso istituzionale, che parte dall’ideazione e giunge alla deliberazione, nel quale è più realistico cercare di intervenire, quali istituti partecipativi esistono e se è possibile cercare di rafforzarli con l’uso di ambienti on line, se è possibile avviare qualche sperimentazione.

La risposta è SI’: tutto questo è possibile. Il Regolamento del Decentramento Territoriale, abbinato all’applicazione dei Regolamenti adottati dalle Zone, a quello delle Commissioni Consiliari, e allo Statuto del Comune di Milano, offre opportunità interessanti per agevolare la partecipazione dei cittadini e cementare il rapporto tra elettori ed eletti. Il Regolamento del Decentramento Territoriale all’articolo 2 del Titolo I afferma testualmente:

il Decentramento politico ha la finalità di assicurare e promuovere la partecipazione dei cittadini al governo della città metropolitana di Milano.

A tal proposito, nel medesimo Regolamento, e più precisamente (Art. 19 - Titolo II - comma 1, 3, 5) si offre ai cittadini questa possibilità:

 “i Consigli istituiscono nel proprio seno le Commissioni Istruttorie… Le Commissioni, sono aperte al pubblico.”
“Ad ogni Commissione possono essere ammessi a partecipare ai lavori, senza diritto di voto, cittadini in ragione della loro competenza e disponibilità a prestare volontariamente e gratuitamente la loro opera.”

Direi perfetto: le Commissioni Istruttorie sono suddivise in aree tematiche: edilizia, territorio, commercio, sicurezza ed altre. Ognuno di noi ha sicuramente maturato nel proprio percorso di vita e di lavoro, esperienze tali da poter essere trasferite in almeno una di queste istituzioni e messe quindi al servizio della collettività della quale siamo parte. Mettiamoci in discussione! In questo campo, l’individualismo non ci condurrà da nessuna parte. Relazioniamoci ed organizziamoci tra di noi: costituiamo gruppi di lavoro, utilizziamo il sito “Partecipami” come veicolo di raccordo tra noi e la Pubblica Amministrazione, snelliamolo dai tanti forum e istituiamone di nuovi in funzione di quelle che sono le Commissioni Istruttorie presenti nei nove Consigli di Zona. Questa città ha problemi che non sono né di destra né di sinistra; li conosciamo perfettamente. Sono problemi e devono essere risolti per il benessere di tutti. Ciascuno di noi ripieghi la propria bandiera di partito e accetti il principio del lavorare tutti insieme sotto un’unica grande bandiera: quella del Comune di Milano, il nostro Comune, la nostra casa!

A questo impulso, io ho risposto all’inizio di questa consiliatura mettendo in discussione me stesso, il mio tempo, i miei affetti. Ho sentito il dovere di farlo ed ho trovato il coraggio per farlo. Vi invito a seguire il mio esempio: dimostriamo di non essere solo persone che si lamentano nei giorni pari e si rassegnano in quelli dispari. Frequentare attivamente il proprio Consiglio di Zona, darsi degli obiettivi, condurre battaglie, essere autentici valori aggiunti, all’occorrenza pungoli per gli eletti e trovare tra di loro quelle teste pensanti che potranno facilitare questo percorso. La strada maestra da seguire, care amiche e cari amici, non può che essere quella di entrare nei gangli della politica cittadina e territoriale intesa come amministrazione della cosa pubblica. Un modo utile anche per monitorare il lavoro dei nostri consiglieri e decidere se alla prossima tornata elettorale saranno ancora meritevoli della nostra fiducia.

Vi saluto lanciando l’idea per una prima importante sfida: il Regolamento del Decentramento Territoriale (Art. 33 -Titolo IV - comma 1)  prevede che presso ogni Consiglio sia istituita un’unità periferica dell’ ”Ufficio Relazioni con il Pubblico”. Questi Uffici non sono mai stati istituiti. Perché? Se il Regolamento li prevede, è fisiologico che esistano. Devono essere uno strumento a disposizione dei cittadini, per conoscere le decisioni dell’Amministrazione, per poter dare indicazioni di merito, esporre reclami senza dover intraprendere il giro delle proverbiali “sette chiese” ottenendo ad una domanda sette risposte diverse come troppo spesso accade. Chiediamone l’immediata costituzione attraverso atti scritti al Direttore del Settore competente.

Questa conferenza ha per titolo: “Cittadini che ci credono”: bene! Allora, crediamoci fino in fondo!

In risposta al messaggio di Beppe Caravita inserito il 13 Gen 2008 - 15:59
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