.: Discussione: Milano democratica ed antifascista...

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 29 Nov 2007 - 16:24
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Parole veramente inaudite e dalla gravosa portata. La storia, come scrive giustamente Silvia, indica in Milano una città Medaglia d'Oro della Resistenza, ricostruita civilmente e culturalmente nella sua struttura dopo anni di repressione fascista, di follia omicida, di disastri morti civili di una guerra insensata e fratricida, disastro per l'Italia e per l'umanità voluto dal regime fascista e connaturato alla sua natura distruttrice e xenofoba.
Io credo che questa intervista, che ringrazio Silvia averla postata sul forum, debba essere testimonianza politica di come sia oggi necessario riprendere ciò che Brecht diceva con grande enfasi e determinazione: la democrazia è un bene la cui portata incommensurabile per l'essere umano e la collettività traspare quando manca. Per questo, prosegue il grande poeta e letterato, occorre difenderla ogni giorno con fermezza e solidità. Ed è per questo che come anime antifasciste, che, ricordo, sono maggioranza nel nostro Paese, dobbiamo mobilitarci quotidianamente, in vista di un futuro per le prossime generazioni di pace, di eguaglianza e di giustizia solidale.
Le affermazioni di Lavarini sono irricevibili: la Costituzione Repubblicana prevede solamente un'ipotesi di reato penale perseguibile, ossia la ricostituzione del partito fascista e il compimento di qualsiasi atto apologetico. Non possono avere diritto di cittadinanza simili affermazioni: non solo perchè sono contrarie allo spirito della nostra Costituzione Repubblicana, ma anche perchè, inducendo all'odio razziale, sono antitetiche alla cultura fondante la nostra patria, quella dei pari fondatori, che vede nel Risorgimento, nell'unità e nella sua autodeterminazione, il proprio fondamento, negato letteralmente e fattualmente dalla barbarie omicida del fascismo.
Il fascismo è negazione della nostra cultura civile, sociale, popolare: è stato negazione dell'autonomia e della libertà del popolo italiano, ha consegnato all'oppressore e occupante straniero il Paese, rinunciando alla sua libertà e autodeterminazione in nome di interessi di potere e di mantenimento di uno spirito repressivo e dittatoriale.
Occorre oggi arginare questa deriva che può arrecare danno e pregiudizio per la nostra convivenza civile e pacifica.

Cordialmente
Alessandro Rizzo
In risposta al messaggio di Silvia Brexan inserito il 8 Nov 2007 - 14:11
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