Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Un parroco di Quarto Oggiaro,
le energie positive di un quartiere

Egregia Isabella Bossi Fedrigotti, da settembre 2001 sono responsabile dell'oratorio della parrocchia Santi Nazaro e Celso, qui a Quarto Oggiaro, e vorrei in breve raccontare l'altra faccia del mio quartiere, quella gente, cioè, che ogni giorno opera in questo territorio per renderlo più bello e più vivibile. L'«altra» Quarto Oggiaro è composta da tante persone che fanno un'opera splendida a livello educativo attraverso i 5 oratori, le varie associazioni sportive (sia parrocchiali sia «laiche»), i diversi laboratori per bambini, preadolescenti, adolescenti, giovani e famiglie presenti nel quartiere con attività musicali (dall'espressione canora al ballo), teatro, volontariato, dopo-scuola parrocchiali e non, lezioni di italiano per stranieri e con il sito «Quartoweb» di «RadioQuarto». E ancora l'attività delle scuole, il lavoro di collaborazione e di rete tra le diverse agenzie educative del territorio compreso il commissariato Ps di via Satta. Tra i vari progetti ne segnaliamo uno che vorremmo avesse un po' di risonanza anche sulla stampa: il progetto «Zenobia», un programma di prevenzione per preadolescenti «difficili» (11-14 anni) che in 4 anni ha coinvolto oltre 600 ragazzi e vede cooperare due scuole medie (Graf e Vico), tre oratori (Santi Nazaro e Celso; Santa Lucia; Pentecoste), con educatori-tutor presenti in tutti questi luoghi e anche in strada, affiancati da figure professionali della Cooperativa San Martino. Infine segnaliamo le migliaia di famiglie che con non pochi sacrifici hanno permesso e stanno permettendo ad un sempre maggiore numero di «raga di Quarto» di laurearsi e costruirsi un futuro sempre più vivibile. Questa è la maggioranza.
Padre Gianmario Monza


Grazie per la sua lettera, caro Padre, che ci mostra un aspetto molto positivo di un quartiere che generalmente viene citato quasi soltanto per episodi di malavita. Al punto che, quando due anni fa venimmo a Quarto Oggiaro con il camper del Corriere , noi cronisti rimanemmo piacevolmente sorpresi, appunto, dalla faccia che racconta lei, dalle innumerevoli energie positive(e attive) che registrammo nonché dall'amore che la maggioranza degli abitanti manifestava per il proprio quartiere. Personalmente, notai su un balcone di una palazzina che di bello non aveva nulla e per di più con un locale malfamatissimo al piano terra, un paio di piante fiorite e mi sembrò un buon segno. In qualche modo lei conferma quella mia impressione.

Isabella Bossi Fedrigotti
14 ottobre 2009