Riguardo alle considerazioni sulle politiche europee in materia di immigrazione, sulle diverse interpretazioni date - come detto da Paolo - vorrei aggiungere un elemento: il fatto che l'Italia è inadempiente  rispetto all'Europa, per quanto riguarda la formulazione di una legge per il 'diritto di Asilo'. Molti, forse la maggioranza, di coloro che passano il mare per approdare da noi in Italia, fuggono da guerre, persecuzioni, o dalle conseguenze nel tempo delle guerre. Questa estate tra i fuggitivi c'erano gli irakeni...

Io vorrei dire poi, precipuamente rispondendo a Peverelli, che ((non credo di essere cosi' diversa dai miei concittadini, ho la mia vita e lavoro, giro, partecipo...)) non avverto quel senso di insicurezza legata alla presenza di extracomunitari, quel 'panico' che parrebbe prevalere nella percezione comune (e che da molti viene alimentato colpevolmente). Posso ammettere un 'disagio' - questo sì -  soprattutto legato ad un senso di impotenza nel rendermi conto come sia difficile per loro...vendere le loro poche cose, o i giornali di strada..e noi dare quel poco...E immaginare come erano nella loro terra. Gente laureata, molto spesso, che ha lasciato tutto e che vien qui, e che generalmente non trova che di andare a fare le pulizie o salire su impalcature; e magari di affrontare il disprezzo, contemporaneamente allo sfruttamento, talora.

Io non ho avuto che esperienze positive dalla frequentazione di extracomunitari e ho maturato stima e rispetto per quelli che ho conosciuto.

Sui fatti di delinquenza, ha gia' detto Paolo. I reati sulla strada sono stati commessi - molti - da noi italiani, negli ultimi mesi. Non ho una statistica qui, ma ricordo di avere letto puntualmente le cronache .