.: Discussione: Milano da vomitare (Aeroporto di Malpensa)

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Lorenzo Cerati

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Inserito da Lorenzo Cerati il 5 Ott 2007 - 23:14
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ma un aeroporto è un' azienda: per funzionare deve rendersi indipendente dalle scelte dei politici. L'abbandono di Alitalia è piu un opportunità che uno svantaggio, si tratta di una compagnia fuori mercato, ingessata dalle visioni di prestigio e grandeur dei politici  (oltre  probabilmente  a interessi più materiali che non conosco e preferisco non conoscere). Lasciata libera una società che si chiami sempre sea, ma che decida autonomamente da Formigoni o anche da Prodi o da Moratti, o Penati, avendo a disposizione Malpensa e Linate e senza sacrificare uno dei due per far sembrare più grosso l'altro, non ci sarebbe pericolo di crisi, il bacino d'utenza è vasto. Il problema non è ben piazzarsi nelle classifiche di traffico, ma avere un sistema aeroportuale efficiente, che stia sul mercato.  Ryanair, che tra l'altro fa anche già voli intercontinentali, è un 'ottima occasione, e la regola da ora in poi dovrebbe essere aprire  a tutte le compagnie disponibili Malpensa. Anche Alitalia potrebbe salvarsi, ma dovrebbe cambiare totalmente concezione, per cui ha bisogno di massicce ristrutturazioni: Malpensa deve svincolarsi dalle sue sorti. Per quanto riguarda le infrastrutture, dove non ci sono treni mettete pullmann a prezzi politici, abbassate il prezzo, folle, del "malpensa express" , impariamo ad utilizzare le soluzioni leggere prima di scatenarci nel gigantismo. E' l'aeroporto a dover servire la mobilità e non l'inverso. Se si fanno piani troppo colossali il rischio che il gioco non valga la candela è alto. L'obiettivo è far sviluppare le imprese? forse se gli diamo direttamente i contanti facciamo più un bene a loro e a noi (il costo per le infrastrutture qual'é? in quanti anni si prevede venga ammortizzato dall'indotto che potranno creare?)...
In risposta al messaggio di Enrico Vigo inserito il 30 Ago 2007 - 05:47
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