.: Discussione: La nuova Milano progettata dai milanesi

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 22 Ago 2007 - 11:08
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Credo che questo enunciato di buone intenzioni strida con alcune decisioni che sono state già definite dall'assessorato al territorio e che progettano uno sviluppo urbanistico soggetto fortemente a un incremento delle aree edificabili, a discapito di zone definite "agricole", in occasione dell'EXPO 2015. Penso che la macchina degli affari edilizi in attesa del grande evento si sia messa in moto, a discapito della cittadinanza e degli organi elettivi, come i consigli di zona e lo stesso consiglio comunale, che non potranno partecipare, controllare, indirizzare i lavori di costruzione e di edificazione. Non solo, ma i criteri di intervento edilizio non saranno mai statuiti dalla rappresentanza politica, nè discussi preventivamente: non esisterà per l'occasione nessun tipo di regolamento edilizio e urbano di programmazione del territorio, in quanto gli stessi diritti di edificazione saranno a carico del proprietario delle aree vendibili e trasferibili all'acquirente.
Leggo a proposito su Repubblica del 4 giugno a firma di Stefano Rossi:
"Finita l´Expo, il contratto prevede che i proprietari presentino un piano attuativo «atto alla valorizzazione delle aree» con quasi assoluta libertà di azione, come si legge nella relazione al consiglio generale della Fondazione Fiera: «Un mix funzionale libero, con esclusione delle attività insalubri».
I proprietari avranno anche il diritto di vendere le aree: diritti e obblighi saranno trasferiti con la proprietà all'acquirente. E' chiaro che l'edificabilità e la procedura di edificazione, il progetto stesso, sarà oggetto di transazione privata tra le parti contraenti: la cittadinanza, i consigli di zona e lo stesso consiglio comunale non avranno più alcuna possibilità di intervenire nella fase esecutiva e definitiva dei progetti. Sufficiente è solamente il fatto che sia tutto indirizzato alla realizzazione funzionale del grande evento dell'EXPO 2015. E', questa, a parere del sottoscritto un'eccezione che detta un precedente inquietante per il futuro dello sviluppo urbano della nostra città: ma soprattutto per il futuro coinvolgimento democratico della cittadinanza nelle scelte che riguardano l'amministrazone del territorio in un'ottica di condivisione e di definizione di un progetto sostenibile a livello umano e sociale. Credo che si tratti di una reale svendita di territori ai privati e di un affidamento della città e delle sue dimensioni alle volontà dei privati, che assumeranno una logica tutta imprenditoriale nell'assumere certe scelte che chiaramente non saranno avvertite come collettive e, quindi, condivisibili dalla cittadinanza e dalle istituzioni consiliari.
Se questo è il primo atto decisionale conseguente alle buone intenzioni espresse, penso che siamo totalmente sulla strada sbagliata, anzi fuorviante.

Un caro saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 19 Lug 2007 - 15:12
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