.: Discussione: PD: i luoghi della partecipazione e dell'incontro
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Inserito da Oliverio Gentile il 27 Giu 2007 - 10:20
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Questa sera, intervenendo all'incontro, vorrei raccontare a grandi linee l'esperienza di www.partecipaMi.it L’esperienza delle Linee dirette con i consigli di zona insegna che i cittadini desiderano partecipare e contribuire alla progettazione della città, ma A PATTO di trovare una reazione da parte degli amministratori. I cittadini lasciati soli generalmente partono dalla segnalazione dei disagi e non dalle proposte di soluzioni e di sviluppo. Ma anche in questo caso è possibile indirizzare la partecipazione verso la proposta di soluzioni. Partiamo da un esempio di partecipazione on-line che è partita dalla protesta per arrivare alla proposta, raggiungendo un esito positivo: l’assessore Pillitteri e lo sportello anagrafe alla scuola Bacone. A noi sembra di capire che se la partecipazione nasce da un patto tra cittadini e amministratori, da una definizione chiara dei confini entro cui sviluppare la discussione, allora gli interventi tendono ad essere propositivi. Se si aspetta che i cittadini si esasperino, per esempio, per la mancanza di piste ciclabili, è evidente che appena potranno parlare esprimeranno disappunto lamentando carenze e disagi. Se invece si sollecitano i cittadini chiedendo loro di partecipare alla progettazione dei percorsi ciclabili, essi libereranno le forze positive cercando di suggerire soluzioni. Un percorso possibile di partecipazione è dunque quello che prevede di porre interrogativi ai cittadini senza aspettare che sia la loro esasperazione ad esprimersi. A differenza di altre forme di comunicazione telematica, l’e-participation è una forma ‘da molti a molti’ che permette di condividere informazioni e conoscenza. Le e-mail, le mailing list e le newsletter occupano una piccola porzione dello spazio di discussione, perché o sono una comunicazione da ‘uno a uno’ o da ‘uno a molti’. Ma così si raggiungono quasi esclusivamente le persone che già ci sono vicine, e si forniscono risposte che, se espresse pubblicamente, potrebbero interessare un’area più vasta di persone. Siamo a Milano, la città più cablata d’Europa, sembra. Una città nella quale le forme di partecipazione asincrone permetterebbero a molti cittadini di partecipare maggiormente. Eppure la e-participation suscita ancora reazioni tiepide, come se fosse una copia sbiadita della partecipazione fisica. Non è così: la e-participation supporta e potenzia la partecipazione tradizionale, prepara i cittadini a una discussione più consapevole e informata, perché associa sempre ad un argomento documenti di approfondimento per riuscire a formare una opinione più consapevole. La e-participation è un ‘luogo della partecipazione’? Sì, ed è un luogo sempre aperto e raggiungibile. Ed è un luogo che tiene anche memoria delle discussioni e permette di seguire un percorso secondo i propri tempi e le proprie possibilità. |
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In risposta al messaggio di
Finestre su Milano inserito il 25 Giu 2007 - 13:00
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