.: Discussione: Recinzione del quartiere Forze Armate (GESCAL)

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Armando Fado

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Inserito da Armando Fado il 24 Set 2009 - 14:43
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Ho letto le varie considerazioni, peraltro alcune molto garbate, seguenti il mio ultimo intervento.

 
Quello che scatena le ire dei residenti Lucca – Viterbo nei confronti del sig. Giorcelli , che ora ci espone anche la sua presunzione di un merito con ringraziamenti annessi, sono alcuni fatti che spero siano quanto mai chiari.

 
Più precisamente :

 

- Proprio al termine del post del 29.5.2007 del sig. Giorcelli che apre questa discussione, si legge il vero movente che ha sostenuto l’iniziativa contraria al progetto e cioè il timore di non poter più attraversare i condominii Lucca - Viterbo.

- E’ da stigmatizzare come sia falsa la considerazione che la recinzione avrebbe modificato i percorsi di accesso a negozi (2 soli), scuole, asili e giardino comunale in quanto i relativi accessi  rivolti sul lato strada sarebbero rimasti accessibili a tutti ed usufruiti negli stessi modi ed ancor di più in virtù dei corridoi di passaggio previsti.

 

- Il quartiere Lucca – Viterbo, rispetto ad altre realtà citate,  è con tutta evidenza un quartiere “isola” con una connotazione così precisa da costituire un blocco omogeneo ed integrato ben definito. Questo va detto anche in riferimento al fatto che vi sono quartieri, come quello adiacente, il “Valsesia” (detto anche “l’isola felice”) dove appunto risiede il sig. Giorcelli, che per opera dello stesso ha ottenuto il vincolo paesistico-ambientale “per l’architettura omogenea delle costruzioni, che connota anche cromaticamente ma non solo una forte coerenza stilistica” ecc…..

Perché dunque il nostro quartiere che aspira ad una recinzione come quasi tutti hanno, può al massimo diventare uno “spezzatino” di recinti “isola” con una miriade di cancelli anteriori e posteriori ?

E’ una cosa talmente indecente che a questo punto, senza alcun problema con le autorizzazioni, rischia di non essere fatta per la gioia del sig. Giorcelli.  ............ GIA’ !  Perché bisogna dire che i continui interventi dello stesso hanno stravolto il progetto arrivando a configurare una miriade di recinti intorno ai singoli edifici che otterranno sicuramente l’approvazione comunale, ma che sono di una bruttura insostenibile, un vero pugno nell’occhio al confronto con una recinzione che avrebbe delimitato un quartiere che è, con ogni evidenza molto più omogeneo ed integrato dello stesso “Valsesia” .

 

- Fra l’altro non è neppure vero che il progetto avrebbe impedito la transumanza quotidiana dei lavoratori diretti a Bisceglie.     Questo è il timore che ha sostenuto l’iniziativa avversa del Giorcelli, ma nelle ipotesi iniziali di progetto che l’Arch. Grieco aveva sottoposto al Comune di Milano che  ha poi proposto di modificare, si prevedevano tre sezioni distinte rispettando le separazioni “naturali” costituite dalla scuola elementare ed il parco bimbi/asilo di via Viterbo 7.  Pertanto sarebbero comunque rimasti 2 passaggi che avrebbero consentito di attraversare il quartiere.

 

- A proposito dello “spezzatino” dei nostri palazzi bianchi con ai piedi lo stretto recinto, circostanza verso cui si è stati costretti andare con le ultime versioni del progetto, per gli interventi del consigliere Giorcelli , ci si chiede ora : come si comporterà il Comune di Milano per il mantenimento delle aree interne ?

SI’ ,  perché va sottolineato che per i pasticci fatti da Gescal-Aler-Comune di Milano queste aree interne saranno pure del Comune, ma a spendere migliaia e migliaia di €uro di mantenimento dei giardini, riparazioni tombini e fogne, illuminazione, potature alberi alto fusto e siepi, taglio erba 6 volte l’anno, disinfestazioni, rifacimento manto delle stradine, riparazione cordoli, pulizia e sgombero di schifezze varie lasciate dai transumanti a mettere mano al portafoglio, sono solo ed esclusivamente i residenti Lucca – Viterbo ed il Comune di Milano, da sempre, fa finta di nulla, almeno finchè non arriva sul tavolo il progetto di recinzione.   A quel punto lo zelante consigliere di zona che tanto si è battuto per onorare il quartiere ove Lui risiede (l’isola felice) va a mettere i puntini sulle i , vantando ed affermando il rispetto dei diritti ................. GIA’ ........... ed il rispetto dei doveri ?   Tanto si  è detto, ma in quanto rispetto dei doveri di mantenimento delle aree nulla si dice mai .......................

 

 

- Per chiudere voglio sottolineare che bisogna essere veramente in cattiva, cattivissima  fede per non vedere la naturale coerenza di una recinzione per un quartiere così omogeneo ed integrato e che peraltro prevedeva la stessa recinzione nel progetto originale che comprendeva anche le vie circostanti, diventate poi via Lucca e via Viterbo come una “rotatoria” per accedere ai corselli dei box.

I pasticci fatti da Gescal a corto di denaro e l’impellente impegno di consegnare gli appartamenti in fase di ultimazione hanno prodotto questa assurda situazione, la quale, come molte altre cose di questo tipo, potrebbe essere facilmente superata (ad esempio con la donazione vincolata del Comune oppure con il riacquisto delle aree da parte del quartiere) se questo fosse veramente il problema, ma temo che, come spesso accade, si indichi una cosa pensandone un’altra.

 

In questo quartiere respingiamo con forza “l’interessamento  del consigliere Giorcelli che ardisce pure a sostenere di averci fatto un favore.

Ne avremmo fatto volentieri a meno.

Il nostro interlocutore era ed è il Comune di Milano con il quale avremmo voluto confrontarci SENZA INTERFERENZE , con il quale avremmo raggiunto una ragionevole intesa giacchè erano noti i problemi delle aree interne e del totale disinteresse dello stesso nel corso degli anni.
E’ evidente però che se qualcuno del consiglio di zona (Giorcelli) in cerca di consensi gioca ad interferire rimestando nelle questioni che erano già in discussione fra il nostro progettista ed il Comune, come sempre accade in Italia, tutto si blocca in attesa di un compromesso.

 
Se poi quel compromesso partorisce una schifezza …. chi se ne frega, basta che “non sia in casa mia” (Valsesia).

In risposta al messaggio di Andrea Giorcelli inserito il 29 Maggio 2007 - 22:58
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