.: Discussione: il cemento incombe sul Parco delle Cave

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Giovanni Gronda

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Inserito da Giovanni Gronda il 12 Giu 2007 - 21:28
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Daniele tu scrivi:
In realtà diversi studi (piuttosto recenti, quindi la conoscenza dei risultati in essi contenuti fatica ad arrivare al pubblico) dimostrano una diretta correlazione tra alcuni tipi di vegetali e la riduzione dell'inquinamento urbano, anche da particolato (o polveri sottili: PM10 e PM2,5).

L'articolo del Dott Harari sul Corriere di qualche tempo fa (vedi sotto) dice cose diverse.
In ogni caso concordo con chi dice che stiamo andando fuori tema:qui si parla di PM e il PII è già molto senza tirare fuori l'argomento smog.
Per ridurre quello la zona 7 potrebbe limitare il grande traffico su alcune vie interzonali o discutere delle ciclabili che vengono proposte..........
Ciao, GG
;-)


Gli effetti del bosco attorno alla città INQUINAMENTO E AREE VERDI di SERGIO HARARI
Un parco per Milano è certamente un'ottima cosa. Il progetto di un «metrobosco» di 30 mila ettari che circondi la città con una cintura di 3 milioni di alberi, proposto dalla Provincia e progettato dall'architetto Stefano Boeri, trova consensi unanimi e incontra giusti entusiasmi. È un'ottima cosa ma non servirà a debellare l'inquinamento atmosferico: è bene saperlo prima. Anzi, se le aree verdi non verranno pianificate e monitorate molto accuratamente, esso potrebbe contribuire a un aumento dei casi di asma. È infatti scientificamente accertato che l'effetto allergenico dei pollini aumenta, quando questi sono miscelati con alcuni costituenti dell'inquinamento atmosferico (ad esempio i particolati fini). In pratica gli inquinanti atmosferici non solo agiscono di per sé sulle vie aeree, irritandole e causando bronchiti e asma, ma agiscono anche indirettamente, potenziando l'effetto allergico dei pollini. Così più verde, per una città inquinata come Milano, potrebbe paradossalmente tradursi in un aumento dei casi di asma. E questa volta neanche le consuete «danze della pioggia» sarebbero di aiuto. Le precipitazioni infatti, usualmente ancora di salvezza dallo smog, potrebbero peggiorare la situazione causando la precipitazione a terra di elevate quantità di pollini. L'effetto negativo dei temporali sui pazienti asmatici è già stato registrato in molte città, tra le quali Napoli, ove sono stati segnalati casi di asma grave durante le piogge estive. Infine bisogna tener presente che non è stato fino ad oggi scientificamente provato che un aumento delle aree verdi determini una riduzione significativa dell'inquinamento atmosferico.
Altre dovranno quindi essere le misure e le politiche per ridurre lo smog a Milano. Ma questo significa che dobbiamo rinunciare a questo bel sogno? No, assolutamente: dobbiamo solo sapere che non contribuirà, se non in minima parte, al miglioramento dell'aria che respiriamo. E dobbiamo anche pianificare con estrema attenzione le specie arboree, considerando i possibili effetti sinergici con questo o quell'inquinante, le influenze dei venti, e così via. Ma non dobbiamo per questo rinunciare ad una città con spazi verdi liberi dalle auto, restituiti ai cittadini, in cui far giocare i bambini. Una pianificazione attenta, che tenga conto anche degli aspetti sanitari, permetterà però di evitare sgradite sorprese e di creare ingiustificate aspettative che andrebbero inevitabilmente deluse.
Direttore U.O. di Pneumologia
Ospedale San Giuseppe

In risposta al messaggio di Daniele De Rigo inserito il 12 Giu 2007 - 20:00
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