.: Discussione: il cemento incombe sul Parco delle Cave

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Massimo De Rigo

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Inserito da Massimo De Rigo il 6 Dic 2009 - 22:33
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Gentile senatore Riccardo De Corato,


Le alleghiamo due articoli apparsi recentemente sul Parco delle Cave, di cui ben conosciamo la Sua attenzione.
Vorremmo farLe conoscere una sintesi della storia di questo splendido polmone verde, oggi fortemente a rischio, per la convergenza di più fattori negativi: cemento, abbandono di Italia Nostra, frazionamento delle competenze gestionali e progettuali.



http://archiviostorico.corriere.it/2009/dicembre/04/scrivono_co_7_091204009.shtml
PARCO DELLE CAVE Fiducia mal riposta.
L'associazione Italia Nostra, costretta dalle condizioni capestro dell' assessore Cadeo a dimettersi dal ruolo di tutore del Parco delle Cave, ha stra-ragione a criticare la decisione comunale di affidare la cura del sopraddetto polmone verde alla società Global service. È come se si consegnassero i sette nani alla cura della strega-matrigna. Italia Nostra aveva attenzioni del tipo lasciare le foglie cadute in autunno per concimare in modo naturale il suolo, la Global Service ne avrebbe soprattutto nello stilare il conto dei servizi effettuati e da fatturare a fine mese. La prima è paragonabile a un abile parrucchiere dai sapienti colpi di forbice nei punti giusti, la seconda ad un barbiere frettoloso che ranza tutto con un rasoio elettrico. Senza contare che non molto tempo fa la Global service è stata ripresa e criticata, proprio dal Comune, per la non soddisfacente cura del verde pubblico, per cui si è pensato bene di restituire tale mandato all' Amsa. Ma quando Cadeo si atteggia ad ecologista e difensore del verde pensa forse che tutti i cittadini siano disinformati dei fatti? 
Giuliana Romani
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http://archiviostorico.corriere.it/2009/dicembre/05/scrivono_co_7_091205016.shtml
PARCO DELLE CAVE
Le ragioni di una scelta.
Ho letto la lettera della gentile lettrice riguardo al Parco delle Cave. Se la stragrande maggioranza dei cittadini è informata sui fatti, certamente non lo è la signora Giuliana. L'associazione Italia Nostra non è vittima di «condizioni capestro» che avrebbero condizionato la propria decisione di disimpegnarsi dal Parco delle Cave, né tantomeno queste condizioni sono state determinate dal sottoscritto. Nel 2007 una delibera del Consiglio comunale ha deciso di rinnovare il modello di gestione del parco, riconoscendo un ruolo di pari dignità, con compiti di collaborazione specifica, a tutte le associazioni esistenti. In quest' ottica, è assolutamente non corretto affermare che ora la cura del parco verrà affidata al consorzio che gestisce Global Service. Global Service, che svolge peraltro un servizio apprezzato nelle altre aree verdi della città, si occuperà solo dell' aspetto manutentivo del verde e cioè di quella attività che Italia Nostra considera, a suo dire, svilente in rapporto alla propria storia. Sarà invece l' Università degli studi di Milano, facoltà di Biologia, il nuovo partner del Comune, che si occuperà dello studio e dello sviluppo della parte naturalistica del parco. 
Maurizio Cadeo
Assessore al Verde del Comune di Milano
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La vera storia del Parco delle Cave.
 
Esiste una rara pubblicazione, ovvero la raccolta degli atti del convegno del febbraio 1995 "Il Parco delle Cave. Parco di Milano", che documenta il comprensorio in quella data. 
 
Il Parco delle Cave esisteva, sulla carta, dal 1975, quando associazioni come "U.P. Aurora" e "Il Bersagliere" avevano ripulito le cave di sabbia in abbandono (e in alcuni casi ridotte a discariche), per trasformarle in laghetti adatti all’attività della pesca sportiva. 
 
Il Comune di Milano aveva incaricato gli architetti Lodola e Reggio di elaborare il progetto del nuovo Parco: tra piano particolareggiato, progetto esecutivo e successivi appalti, i lavori erano partiti solo nel 1993 con i primi due lotti nell’area Caldera. A quel punto i cittadini ebbero l'amara sorpresa di constatare che i molti soldi (ben 4 miliardi di lire) erano stati spesi per costruire piste d'asfalto (occupate abusivamente da accampamenti di nomadi) e canali in cemento armato, rovinando così un antico paesaggio rurale. I comitati di zona riuscirono a fermare in tempo il costoso progetto, espressione del vecchio concetto di giardino pubblico, povero e uniforme, moltiplicato su una grande area. In altre regioni d’Europa, soprattutto nell’area mitteleuropea, prevaleva invece la visione che il verde pubblico fosse ideato in armonia tra le aree di natura e quelle destinate ai vari usi ludico-sportivi, agli orti urbani e ai campi agricoli, in cui la presenza stessa delle aziende agricole fosse valorizzata.
 
La svolta venne proprio con la convenzione stipulata nel 1997 dalla Giunta Formentini al CFU-Italia Nostra. L'assessore Luigi Santambrogio, con un grande lavoro di coinvolgimento del Consiglio di Zona 18 e dell'apparato comunale, si convinse della validità della proposta di questa Associazione, che progettava e articolava il verde senza cementificare, sull'esempio del contiguo Boscoincittà.
 
Subito dopo la firma della convenzione, al degrado ambientale, si aggiunse anche l'incubo dello spaccio di droga. Fu proprio allora che il CFU-Italia Nostra coordinò una straordinaria convergenza di autorità istituzionali, associazioni locali e cittadini stessi, al fine di bonificare e progettare il più bel parco urbano milanese: un polmone verde inserito nel tessuto urbano.
 
Una modalità di lavoro con la cittadinanza e una progettualità che ottennero il riconoscimento di “Tesoro del Mondo”, conferito dalla “Federazione Mondiale Associazioni Club UNESCO” durante il suo 6° Congresso tenutosi a Cipro nel 2003.
 
Con le giunte Albertini, sotto la guida dell'assessore Riccardo De Corato, continuarono gli investimenti nella progettualità e gli espropri per l'acquisizione pubblica dell'area.
 
Purtroppo l’unità di intenti delle associazioni locali, riunite nel Comitato di Salvaguardia del Parco delle Cave (che ebbe il culmine in occasione della memorabile festa di inaugurazione del 2 giugno 2002) cominciò a essere insidiata da divisioni e contrapposizioni, che avrebbero portato al frazionamento delle competenze ad alcune associazioni stanziali.
 
Nel 2007, la nuova giunta Moratti e l'assessore Maurizio Cadeo decisero il ridimensionamento del ruolo del CFU-Italia Nostra, limitato in pratica all'ordinaria manutenzione del Parco, in base a un contratto di collaborazione (e non più di concessione) con il Comune di Milano.
 
Una situazione che, in parallelo, vedeva sorgere un colosso di cemento, il PII Parco delle Cave, incuneato tra le aree più preziose del Parco, con il colpevole silenzio di chi aveva il dovere morale di salvaguardarne il paesaggio, i percorsi storici e gli habitat.
 
Nel ringraziarLa per la cortese attenzione, Le porgo i saluti più cordiali.
 
Massimo de Rigo
Comitato Salvaguardia Ambiente Zona 7

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 6 Dic 2009 - 15:24
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