.: Discussione: viale PIAVE - viabilità

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 28 Ott 2009 - 11:13
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Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Troppi ritardi su viale Piave
e non è colpa della burocrazia


Gentile signora Bossi Fedrigotti, sei mesi fa, precisamente il 23 aprile scorso, sul «Corriere apparve un articolo su viale Piave. Leggendolo, sembrò allora di ravvisare una presa d'atto da parte del Comune di almeno una delle sciagurate condizioni susseguite al restringimento delle carreggiate in viale Piave, ossia l'impedimento procurato dalle auto in sosta al passaggio dei mezzi di soccorso nel tratto tra piazza Oberdan e via Morelli. Del resto era lo stesso assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini, che riconosceva l'impossibilità di transito dei veicoli di grosse dimensioni in quel percorso, aggiungendo che, in accordo con il responsabile della Mobilità, Edoardo Croci, sarebbe stato «questione di poco, il tempo di tracciare le nuove strisce», e il lato tram della stretta carreggiata veniva «adibito a posteggio delle sole moto». Giacché la situazione oggi è la medesima di allora, pur non sembrando il caso di chiosare alcunché circa la cognizione del tempo dei responsabili comunali, corre l'obbligo di osservare che le nuove strisce, tracciate a fine agosto in tutto il viale, sono uguali precise a quelle preesistenti, rinnovate perché scolorite. Cosicché quel tratto di strada rimane il budello impercorribile per autopompe e autoscale dei Vigili del fuoco, nonché pericoloso per i ciclisti, come già constatato dallo stesso assessore. Che cosa bisogna pensare? È stato in seguito stabilito di procedere secondo i tempi fulminei dell'Expo o il solito «farabutto» dell'opposizione ha nascosto il pennello ai nostri amministratori, per solito così puntuali?

Bruno Faccini


Una delle spiegazioni per l'inerzia dell'Amministrazione potrebbero essere le burocrazie che allungano all'infinito i tempi. Temo, però, che ci sia dell'altro e del non detto. La vera ragione è probabilmente la stessa per la quale le piste ciclabili, sempre promesse, vengono sempre rinviate, quando per non pochi tratti basterebbe un cordolo o anche soltanto il famoso pennello, forse, in effetti, fatto sparire: e cioè la volontà di non sottrarre parcheggi alle automobili. Passi per le piste — noi ciclisti abbiano ormai fatto l'abitudine a una città che continua a non prevederle veramente — se, però, a causa di questa politica automobilistica non possono passare nemmeno i mezzi dei vigili del fuoco, siamo messi male. Ma se ci sono fior di parcheggi sotterranei — si dirà — già pronti o in costruzione? Peccato sia ovvio che, fin quando sarà tollerato il parcheggio, anche selvaggio ma gratuito, in superficie, gli automobilisti non si sogneranno di usarli.

Isabella Bossi Fedrigotti

27 ottobre 2009
In risposta al messaggio di Gianni Petino inserito il 25 Apr 2007 - 20:13
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