.: Discussione: Acqua potabile "L'oro di oggi e del domani"

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Antonella Fachin

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Antonella Fachin il 3 Feb 2009 - 10:33
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti
Grazie alla mobilitazione della società civili e di molti comuni della regione lombardia, finalmente una buona notizia.
Riporto qui di seguito il comunicato stampa del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
-----------------------------------------------------

COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio Regionale accoglie i quesiti referendari dei Comuni Lombardi e

modifica la legge regionale

Referendum Acqua Lombardia: una vittoria frutto della

mobilitazione dei Comuni verso la ripubblicizzazione

Milano, 22 Gennaio 2009. A distanza di un anno dal pronunciamento Consiglio Regionale della Lombardia che il 5 febbraio del 2008, dopo 4 rinvii, votava l'ammissibilità del Referendum per l’abrogazione di alcuni articoli della legge regionale sull'acqua, la n. 18/2006, il Contratto Mondiale sull’acqua che ha accompagnato e sostenuto la battaglia dei Sindaci referendari esprime soddisfazione per l’accoglimento da parte della Regione dei quesiti referendari sancito oggi dal voto all’unanimità del Consiglio Regionale.
E' una importante vittoria dei Comuni sulla strada della ripubblicizzazione ma anche dei cittadini e dei Movimenti che hanno caparbiamente accompagnato e sostenuto anche sui territori, con dibattiti ed incontri, i lavori del Tavolo tecnico avviatosi fra il coordinamento dei sindaci referendari e l’Assessore alle Reti e servizi di pubblica utilità Buscemi nel corso del 2008. Una trattativa, lunga e faticosa che ha però alla fine, grazie ad un paziente lavoro di confronto ha portato le forze politiche della maggioranza e della opposizione ad esprimere nella VI° Commissione Consiliare a favore dell’accoglimento dei tre quesiti referendari e le proposte di modifica richieste dai sindaci .E’ una vittoria della democrazia dal basso, in cui cittadini e Comuni hanno saputo con forza contrastare il tentativo di l’imposizione da parte della Regione di un

solo modello di gestione dei servizi idrici, quello della messa a gara della erogazione e la possibilità dei privati di partecipare alle società patrimoniali.
La vittoria conseguita con le correzioni apportate al modello “lombardo” di gestione consente di rimettere al centro delle decisioni sull’acqua l’autonomia di scelta dei Comuni, attraverso l’Ambito Territoriale Ottimale, e di tracciare un nuovo percorso anche rispetto ai modelli che nel frattempo sono stati definiti da una legge nazionale che è fortemente orientato a condizionare a sottrarre la gestione ed il controllo dei beni comuni e dei servizi più direttamente rivolti ai cittadini dalle competenze dei Comuni.

E’ opportuno ricordare che la legge 133 del 6 agosto con l’articolo 23 bis ha classificato l’acqua come un bene di rilevanza economica espropiandoli ai Comuni ed obbligandoli alla messa a gara di tutti i servizi pubblici locali, acqua compresa. Contro questa decisione del Governo sono stati opposti, da parte di alcune Regioni, ricorsi di costituzionalità ma è indubbio che la decisione del Governo abbia fortemente condizionato l’autonomia di Regione, Province e dei soprattutto dei Comuni.

Un secondo preoccupante segnale viene dai principi che sono alla base della Riforma Federativa la cui discussione è stata avviata in Parlamento. Se a livello di “funzioni fondamentali” si sottrae ai Comuni i beni comuni ed in particolare il servizio idrico integrato e quello dei rifiuti e tutti, lasciando loro solo la titolarità della gestione di “sanità,istruzione e polizia locale” appare chiaro che ancora una volta l’autonomia dei Sindaci ed il loro rapporto con i cittadini rischia di essere minato da un processo federativo che va in tutt’altra direzione da quella di rafforzare le autonomi locali.

Rispetto a questi due pericolosi scenari, il Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua rivolge ai Sindaci alcuni appelli. Invita i Comuni lombardi ad aderire alla nascente Coordinamento nazionale degli Enti locali per l’acqua pubblica ed ad affiancarsi al Movimento per sostenere due battaglie fondamentali lanciate dal Forum dei Movimenti dell’acqua.

Il sostegno alle proposte di ripubblicizzazione dell’acqua come servizio pubblico contenute nella proposta di legge di iniziativa popolare la cui discussione è stata calenderizzata alla Commissione ambiente della Camera associato alla richiesta a tutte le forze politiche presenti in parlamento, della maggioranza e dell‘opposizione, per avviare una revisione parlamentare dell’art. 23 della legge 133 che escluda l’acqua dai servizi di rilevanza economica e dall’obbligo della messa a gara
La seconda proposta è quella che i Sindaci facciano sentire sui rispettivi partiti e sul governo, la loro richiesta di poter decidere e gestire i servizi pubblici locali e di beni e risorse comuni presenti sui rispettivi territori.

E’ arrivato il momento in cui Comuni e cittadini devono far sentire al loro voce a sostegno e difesa dei diritti di cittadinanza.

L’impegno politico a difesa dell’acqua, un bene essenziale che non può essere gestito pensando al mercato deve essere il punto di partenza di questa battaglie di civiltà e di democrazia partecipata.

Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua

www.contrattoacqua.it

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 22 Dic 2008 - 14:59
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]