.: Discussione: Sicurezza: appello del sindaco Moratti

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 29 Mar 2007 - 12:55
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da ViviMilano - caso del giorno


IL CASO

Speranza nella battaglia contro il degrado

Un'ondata di lettere sulla manifestazione di lunedì richiama la politica ai suoi doveri, a non esagerare con la demagogia

DISCORSI

Comizio fuori luogo

Ho visto il sindaco Letizia Moratti sul palco in piazza Argentina, grintosa e determinata. Ha fatto un discorso molto incisivo e umano. Brava, ma purtroppo a questo ne è seguito uno politico e pieno di parole per nulla attinenti, dell’onorevole Berlusconi. Il tema della manifestazione non doveva essere la sicurezza di tutti i milanesi? Ingrid De Marinis IMPEGNI Stop all’abusivismo Ricordo al sindaco che per impedire alcune illegalità (due piccoli esempi sotto gli occhi di tutti: il commercio abusivo ad ogni angolo di strada e la pubblicità illegale di cui sono circondate tutte le edicole di Milano) basta la vigilanza urbana che è alle sue dirette dipendenze.

Gabriele Mariani

RESPONSABILITÀ

I bilanci da fare

La manifestazione sulla sicurezza svoltasi a Milano è l’ennesima beffa. Da vent’anni la città di Milano è amministrata da giunte di centrodestra ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Approfittando del fatto che da qualche mese il governo del Paese è di centrosinistra si fa «cagnara » confondendo causa con effetto. La causa della situazione precaria in termini di sicurezza è determinata da incompetenza ed accidia delle giunte che si sono succedute.

Roberto Castellini

VIABILITÀ

Incroci non presidiati

Ieri mattina ho attraversato in auto quasi tutta la città (da Bruzzano a Rogoredo). Durante il percorso non ho mai visto o incrociato nessuna pattuglia di polizia, carabinieri o vigili urbani, né poliziotto di quartiere o vigile a presidiare gli incroci. Negli anni ’70 e ’80 quasi tutti gli incroci principali erano controllati da un vigile. Dov’è finita la tolleranza zero del sindaco Albertini?

Paolo Vaga

INVESTIMENTI

Risorse e tasse evase

Il sindaco dovrebbe suggerire ai commercianti, oltre che protestare, di denunciare qualcosa più dei 1.000 euro mensili medi di reddito affinché si possano avere le risorse per più forze dell’ordine. Per la certezza delle pene si rivolgano a chi ha governato dal 2001 al 2006 che non sembra averci pensato molto ma oggi protesta. Silvano Cecchini CASA La città che esclude Il sindaco della mia città Letizia Moratti scende in piazza invocando più polizia per la sicurezza. Secondo me di polizia in giro ce n’è a sufficienza, perché invece non si occupa degli improponibili prezzi delle case, non solo in vendita ma anche in affitto? Se avessero un posto decente in cui abitare, forse i molti poveracci — immigrati, ma non solo—la sera starebbero in casa a guardare la tv invece di andarsene in giro a compiere atti illeciti.

Francesca Ballarini

POLEMICA

Comicità in piazza

Il centrodestra ha governato l’Italia per cinque anni e la città di Milano negli ultimi diciassette anni. Il centrosinistra governa l’Italia da meno di un anno. Il centrodestra ha organizzato una manifestazione per denunciare il problema della sicurezza in città incolpando della situazione il governo attuale. Coloro che in piazza applaudivano freneticamente gli oratori non si sono accorti della comicità della situazione?

Roberto Meucci

CONFRONTI

Scegliere tra ponti e muri

Sono stato presente a entrambe le manifestazioni sulla sicurezza. Nella prima come partecipante, nella seconda come spettatore (attonito) in piazza Argentina. La prima, una catena umana con migliaia di persone che, tenendosi per mano, costituivano un ideale ponte tra istituzioni. La seconda, una manifestazione carica di slogan, fautrice di muri (e non di ponti), sul cui palco erano presenti almeno tre privati cittadini «sui generis»: la signora Moratti (che è anche sindaco), il cavalier Berlusconi (capo dell’opposizione) e Roberto Formigoni (da almeno 12 anni presidente della Regione).

Eugenio Galli

Un'ondata di lettere sulla manifestazione di lunedì richiama la politica ai suoi doveri, a non esagerare con la demagogia a basso prezzo.

La sicurezza di Milano sta a cuore a tutti, ma è un falso storico dire che Milano oggi è meno sicura di cinque o dieci anni fa. Il problema c’era prima e c’è ancora adesso: non va strumentalizzato e nemmeno sottovalutato. Destra e sinistra ragionano per schemi contrapposti: Moratti e Berlusconi hanno agitato la paura come bandiera anti-Prodi (e tutti l’hanno capito), ma il governo ha balbettato, ha solo rimandato il problema. Chi scrive a un giornale porta un sentimento diretto, senza il velo dell’ideologia.

E così, oltre ai rom e ai clandestini (meno di ieri, quando il prefetto ne denunciava oltre centomila) il cittadino chiede a chi ci governa di occuparsi anche delle varie illegalità sul territorio, dei cantieri che reclutano abusivi, dello spaccio di droga nei locali pubblici, della delega in bianco agli stranieri all’occupazione di certi quartieri (da via Sarpi a via Padova a via Imbonati), mancato rispetto delle regole che sta creando un’illegalità diffusa, quella che poi eleva i furbi a modello e fa sentire gli onesti dei fessi.

Quanti anni sono che ci ripetiamo: dove sono i vigili urbani, dov’è il poliziotto di quartiere, perché molte case popolari sono in mano al racket degli abusivi, chi ha messo migliaia di pensionati nelle condizioni di sopravvivenza estrema? Il sindaco dovrebbe aiutarci a capire perché a Milano negli ultimi anni gli indici di povertà sono costantemente cresciuti, perché si è è allargata la forbice del reddito, perché i giovani se ne vanno e certe aree periferiche subiscono un processo di degrado o di abbandono. Senza agitare le paure, l’assessore alle Politiche sociali, Mariolina Moioli, e don Virginio Colmegna, provano a guidare i nuovi arrivati verso un percorso di regolarità e di integrazione senza alzare barricate.

Vorrei che si guardasse più a loro che al corteo di lunedì sera, per capire la nuova Milano. A chi cerca di rimuovere degrado e cause sociali che creano emarginazione, chiede nuove case e non accampamenti, un lavoro, regole chiare per combattere l’illegalità.

Milano ha bisogno di sicurezza ma anche di speranze.

Giangiacomo Schiavi

29 marzo 2007

In risposta al messaggio di Angelo Valdameri inserito il 10 Mar 2007 - 11:51
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