.: Discussione: L'enorme fabbricato di Piazzale DATEO: un ghetto?

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 2 Mar 2007 - 12:31
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Buongiorno a tutti/e,

condivido e plaudo il Sindaco Moratti che ha tenuto fede alla parola spesa dall'Amministrazione Comunale tanti, troppo anni fa quando allontanò dallo stabile molti artigiani e commercianti PROMETTENDO loro che, dopo la ristrutturazione, sarebbero ritornati nel loro quartiere.
Quelle persone, infatti, furono "allontanate" dal loro tessuto sociale e -come esodi- furono mandati a vivere in quartieri non scelti da lor ma, al contrario, a loro totalmente sconosciuti, senza amici né parenti: Gratosoglio ecc.
Ora c'è chi insiste nel lasciare il centro ai ricchi e le periferie ai poveri!! Ciò, nonostante non solo il TAR della Lombardia, ma anche il Consiglio di Stato abbia dato torto alla precedente Amministrazione che voleva vendere in blocco lo stabile di piazzale Dateo...... arricchendo uno dei soliti immobiliaristi, che poi avrebbe rivenduto a 3/5 volte e più il prezzo di acquisto!!!
Ci dimentichiamo, purtroppo, che il centro di Milano, anni fa, era una "mixité" sociale di persone ricche, povere, istruite e meno istruite, liberi professionisti, operai, artigiani, insegnanti, commercianti ecc.: via della Spiga è così chiamata per i panettieri che lì dimoravano e lavoravano!!!
Oggi, invece, si tende a far scomparire le botteghe storiche, a ghettizzare le persone ... manco fossimo in Sudafrica: qui i bianchi e là i neri!!!! ....e poi ci si lamenta dei problemi dell'emarginazione e della delinquenza nelle periferie ecc.!!!!!
Sembriamo tutti affetti dalla sindrome NIMB (not in my backyard, "non nel mio giardino").
Io ritengo, invece, che bisogna favorire la creazione di un tessuto sociale non omologato per classi sociali e/o per reddito, ma vario, multiculturale e multietnico, portatore dell'esperienza di vita di persone appartenenti anche a ceti diversi, un tessuto sociale "trasversale" alle classi sociali e alle diverse culture ed etnie.
Nei nuovi quartieri di Milano costruiti in base ai vari PRU (Programmi di Riqualificazione Urbana), promossi dal centro-sinistra e portati avanti dal centro-destra (v. ad es. quartiere Rubattino) è stato per fortuna perseguito questo approccio, consentendo la costruzione di edilizia residenziale privata, pubblica (sovvenzionata) e privata convenzionata (coop. edilizie).
Ritengo infine che non dobbiamo confondere i sintomi con le cause: il Comune ha avviato i necessari controlli nello stabile per evitare l'insediamento di abusivi ecc.? Ha appaltato le pulizie, come in ogni condominio che si rispetta? I locali comuni per la raccolta dell'immondizia sono dotati dei cassonetti per la raccolta differenziata? L'AMSA garantisce il necessario servizio e multa, come nel resto della città, l'immobile che non si attiene alle regole della raccolta differenziata?
Dopo anni di incuria e di abbandono dell'immobile, benché ristrutturato,  per la colpevole mancata assegnazione delle unità abitative a chi ne aveva diritto è molto probabile che siano necessarie manutenzioni: il Comune sta provvedendo?
La causa non sta solo nelle persone assegnatarie, perché tutti noi sappiamo che molti atti di vandalismo vengono effettuati da giovinastri "figli di papà" che non hanno niente di meglio da fare per vincere la noia!!
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
In risposta al messaggio di Paola Manzone inserito il 28 Feb 2007 - 22:27
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