.: Discussione: DECENTRAMENTO Una risorsa da valorizzare

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 5
Num.Votanti: 1
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 2 Mar 2007 - 14:13
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti


Il caso del giorno


Apertura sui Consigli di zona. E un bluff


Città metropolitana è stato uno slogan vent'anni fa. Oggi non lo è più.
Il governo ha presentato questa scatola vuota come cosa fatta


Caro Schiavi, è un bene che si sia riaperto il dibattito sui Consigli di zona: ci consente di ragionare sulle forme di governo delle vaste aree metropolitane, sul ruolo degli enti locali e sulla democrazia partecipativa. Per superare frustrazioni e delusioni e andare oltre le lamentele, occorre interrogarsi seriamente come fa — tra gli intervenuti — il consigliere di zona 3 Luca Prini. Il quale però, nel concludere, sembra gettare la spugna: o dare «alle zone responsabilità politiche e gestionali» o «chiudere i CdZ». Compie dieci anni il regolamento del 1997 — mai attuato — che assegnava alla zona funzioni e compiti di municipio. Si era allora sulla buona strada di un reale decentramento seguendo le indicazioni della legge 142/90, che prevedeva un nuovo ente di governo metropolitano in sostituzione della vecchia Provincia e consentiva la scomposizione del Comune unico del capoluogo in una visione policentrica della metropoli. Nel 2001 la Città Metropolitana entrava nella Costituzione (Titolo V). E anche questo governo, come il precedente, ha emanato il 19 gennaio un disegno di legge delega chiamato Codice delle autonomie, che istituisce nove città metropolitane (cioè un nuovo organo di governo sovracomunale al posto delle Province). Sarà la volta buona?





Gentile signor Natale, oggi come oggi i consigli di zona sono solo coreografia. Se il modello di governo rimane quello centralizzato, si potrà fare ben poco per rianimare un istituto senza poteri. La discussione avviata dal Corriere può servire a ragionare un po' su questo modello piramidale, comodo soprattutto a chi sta nella stanza dei bottoni. Visto da destra o da sinistra la regola è la stessa: disturbare il meno possibile il manovratore. Ombretta Colli, assessore al Decentramento, dice che questa giunta ribalterà il nostro pregiudizio. Le zone avranno un nuovo regolamento, più poteri, competenze sul verde pubblico, sugli edifici scolastici, sulla viabilità stradale. Ottimo. Sarà raddoppiato anche il fondo di dotazione: oggi gli stipendi dei consiglieri sono pari al budget della loro zona. Si cominciano a prendere sul serio alcune proposte. Qualcuno chiede anche pareri vincolanti nel settore urbanistico e ambientale, ma senza il concetto di governo di zona, si rischia la guerra dei veti incrociati. Mercoledì sera in zona 6 c'è stata una riunione degli otto presidenti dei consigli di zona periferici: c'era gente, si è discusso di periferie e di una organizzazione amministrativa adeguata per risolvere certi problemi pratici. È difficile pensare che una città come Milano si possa governare solamente dalla giunta. Ogni zona è grande come una città. Il decentramento, come viene applicato nelle grandi capitali europee, è la formula giusta. È anche così che si fa squadra. Registriamo le buone intenzioni, sapendo che non bastano. Lei parla anche di città metropolitana. Io non ci credo più. Anzi, dopo esserne stato un convinto sostenitore, penso sia soltanto un bluff. Come si fa a immaginare una città metropolitana quando Monza diventa una provincia autonoma (e Lodi lo è già diventata)? Non riusciamo a decentrare da Palazzo Marino, figuriamoci se riusciremo a mettere d'accordo più province. Città metropolitana è stato uno slogan d'avanguardia: vent'anni fa. Oggi, con un Comune accentratore, un consiglio comunale in agonia, i consigli di zona in apnea, una Provincia che cerca spazio, una Regione che è uno Stato e una prefettura con le sue competenze, non lo è più. Il governo ha presentato questa scatola vuota come una cosa fatta, ma lei ce lo vede lo spazio per un altro ente? Rischia di fare la fine, mi perdoni, dei consigli di zona.


Giangiacomo Schiavi

02 marzo 2007

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 10 Feb 2007 - 15:25
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]