.: Discussione: Polo Soderini: il vecchio progetto ha un senso?

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Roberto Acerboni

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Inserito da Roberto Acerboni il 26 Giu 2007 - 13:33
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La stampa del pieghevole e la sua distribuzione sono stati pagati da Gruppi consiliari della Provincia firmatari presenti in Giunta e che ovviamente, in quanto tali si fanno carico delle posizioni assunte in merito al progetto.
C’è da essere sicuri che se il pieghevole fosse stato opera ed a spese della Giunta Provinciale ci saremmo trovati davanti sicuramente alla critica di sperpero dei soldi pubblici.
Premesso che come PRC abbiamo sempre sostenuto il deficit iniziale di adeguato coinvolgimento della zona a livello diffuso, peraltro iniziato con l’avvio durante la precedente Giunta Colli, e per questo motivo proprio come partito abbiamo organizzato un primo incontro giusto un anno fa dell’Assessore Casati con i cittadini,  da allora si sono svolti almeno una dozzina d’incontri sull’argomento con Assessori, il Presidente della Giunta , tecnici della Provincia, il Consiglio di Zona 6 ed i cittadini ed il Comitato,  per discutere del progetto,  nella pressoché  quasi totale assenza del Comune e della Camera del Commercio.

Tutto questo andava nel senso di recuperare il deficit iniziale ed ha anche prodotto alcuni cambiamenti come  l’abbandono da parte della Camera del Commercio della costruzione del suo palazzo sull’area Strozzi, oltre che aver confermato le possibilità di apertura di spazi e strutture al quartiere ed a determinate sue  esigenze.
Purtroppo tutto questo non è bastato al Comitato che ribadisce la sua contrarietà aprioristica al progetto accompagnata anche da un’informazione distorta.
Se andiamo a vedere la storia di questo anno a fronte di un lavoro di confronto poco appariscente prima ricordato con la dozzina di incontri, il Comitato è uscito con decine di volantini ed comunicati, mentre dall’altra parte c’è stato un volantone del PRC di zona 6 alcuni mesi fa ed ora il pieghevole in discussione.
Tale “sproporzione” d’informazione la si può vedere anche su questo sito nelle discussioni su questo tema che vedono quasi 150 interventi nella quasi totalità da parte di esponenti del Comitato in sostegno della loro contrarietà!
Ci si domanda se pochi interventi pubblici possono essere tacciati di propaganda e se tra gli strumenti che la democrazia offre non venga prevista anche una corretta informazione  di tutte le posizioni in campo? 
Così come il Comitato legittimamente illustra le proprie posizioni crediamo che sia doveroso da parte nostra illustrare il progetto ed i contenuti lasciando ai cittadini adeguatamente informati farsi un’opinione, e caso mai rispondere in merito al  contenuto senza accampare inappropriate questioni metodologiche. Non ha caso al mercato cui si fa riferimento durante la distribuzione le posizione dei cittadini erano diversificate, ma questo è appunto un percorso democratico.
Da ultimo per restare sui contenuti se è vero che il progetto, per la sua grande parte, escluso quello della Camera del Commercio, partirà entro l’estate, non è assolutamente vero che tutti i giochi sono fatti ed il progetto è immutabile.
Le proposte di utilizzo del quartiere, frutto del lavoro fatto da tutti nel Consiglio di Zona e le disponibilità in tal senso della Provincia ci sono, (riguardano l’utilizzo di biblioteca, spazi per riunioni ed assemblee, la palestra, il parco sulla Bartolomeo D’Alviano, spazi aggregativi oltre che il confronto tra tutte le parti per l’utilizzo dell’area venuta a liberarsi dal progetto della Camera di Commercio)  ma non si possono concretizzare, come dimostrano esperienze precedenti,  senza la partecipazione e le disponibilità alla gestione da parte di tutte le parti in causa, Provincia, Consiglio di Zona e cittadini e Comitato.
Volontà questa che CDZ e il Comitato non stanno dimostrando di avere, soprattutto il secondo, comprensibile dal suo punto di vista, come si fa infatti a chiedere l’apertura al quartiere, spazi di utilizzo all’interno di un  progetto che si ritiene un inutile cementificazione se non speculazione, devastante per il quartiere e  destinato al fallimento?
In conclusione non consideriamo  affatto questa vicenda degli spazi aperti nel progetto conclusa, continueremo a pretendere che il Consiglio di Zona faccia la sua parte nell’apertura e la gestione degli stessi assieme a tutti coloro che nel quartiere  vorranno spendersi per cogliere questa opportunità ma anche  nel seguire passo la realizzazione ed il futuro progetto per controllare discutere anche tutti quegli aspetti di relazione con il  quartiere,  come il traffico, parcheggi, mercato settimanale di via Strozzi, il cui impatto non è inevitabilmente dato ma può essere tenuto sotto controllo e migliorato col dialogo tra le parti.                     
 
 
Roberto Acerboni,  Consigliere di Zona 6 PRC  
 
 
 
In risposta al messaggio di Angelo Valdameri inserito il 22 Giu 2007 - 14:32
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