.: Discussione: Commissione Sicurezza Zona 9? Si grazie!

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Gregorio Mantella

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Inserito da Gregorio Mantella il 14 Dic 2007 - 12:03
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Ho letto con attenzione gli interventi delle Sig.re Annalisa e Cecilia, ma anche con molta attenzione le risposte della Presidente del C.di Z. dott.ssa Beatrice e del Consigliere Giuseppe sul tema sicurezza Zona 9. Nutro profondo rispetto per i cittadini che partecipano alla vita democratica, che accettano la sfida e contribuiscono a " formare un giudizio critico" sociale. Gli italiani, i cittadini sono molto "disincantati" e chiedono una nuova "Stagione". Aprire un Tavolo permanente mi pare una ottima forma di discussione pubblica.

 In questo mio intervento intendo concentrarmi su chi informa chi?

 Secondo il filosofo liberale Karl Popper (spero apprezzato) le istituzioni migliori sono semplicemente quelle che consentono ai cittadini di meglio controllare l'operato dei governanti.

 C'è un dato inquietante, credo, su cui riflettere, sulla longeva tradizione democratica: preoccupa il deterioramento della qualità della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Il continuo calo dei votanti rischia di trasformare il voto in una sorta di fetticcio della democrazia, che veicola le proteste degli arrabbiati o interessi hobbistici, o come descrive la confesercenti la prima "azienda italiana", la mafia, insomma gli incroci di Potere e a margine restano tutti gli altri, disincantati, che non partecipano da molto tempo a sostegno della vita democratica.
 Altro nodo resta anche il dubbio sulle effettive funzioni consuntive, richiamate, del C. di Z., sulla presentazione di proposte agli Organi Centrali dell'Amministrazione Comunale, ecc. ecc., centrando il tema della sicurezza pubblica locale.
 Trovo molto utile promuovere verifiche e dibatti, di fronte al dilagare della microcriminalità che fa da volano alla Criminalità Organizzata che vale 7 % della ricchezza prodotta ogni anno in Italia, sono cinque manovre finanziarie, non dimentichiamolo mai!
 Tutto si integra per "Richiedere" ufficialmente maggiori controlli sul territorio e più incisive azioni sul fronte della cultura della Legalità.
 Come si intrecciano questi nodi? Sul fronte della lotta alla criminalità ed alle più pericolose e generiche "illegalità", che generiche poi non sono, meglio descritte nel saggio pubblicato da Nino Amadore, ediz. Lulu, visualizzato post con etichetta Sole 24Ore dal titolo " La zona grigia, professionisti al servizio della mafia", la Mafia incontra quella parte del mondo delle professioni e della politica che sta a cavallo, come racconta Nino, tra legalità e illegalità. Professionisti e politici forniscono ai cosiddetti uomini d'onore il "know how" per intraprendere spregiudicate operazioni di investimento, per ripulire denaro sporco proveniente dal traffico di stupefacenti o dal racket, prostituzione, dalla microcriminalità che, più semplicemente, permette di oliare i piccoli ingranaggi, i quali muovono enormi ingranaggi di una "unica, poderosa macchina" criminale. Basta scorre alcune pagine del libro per rendersi conto, questo afferma Nino, che alcune categorie, più di altre, sono state interessate e lo sono.
 D'altra parte "la mafia", scrive Amadore, "chiede favori ma li fa anche e così crea una norma non scritta di governo del territorio, un potere di controllo!"
 Il senso di insicurezza dei cittadini onesti è aggravato dal trend negativo di informazioni e opinioni veicolate da giornali, network tv e agenzie di stampa, strategica per la Mafia, perchè spostando l'asse su furti d'auto, annotando cifre, rapine, creando l'allarme, furti in villa, esprimendo tutto il clamore, certo da non sottovalutare, pone le basi per il "sommerso", l'insidiosa sottovalutazione, che controlla, che invece deve sempre essere al centro del dibattito, qualsiasi evento criminosi, per ricondurre il tutto a un disegno mafioso, avere sempre l'attenzione che merita! Su questo dovremmo sempre riflettere! Ci sono esperti di finanza che forniscono consulenza sul riciclaggio "creativo". L'attuale atteggiamento presta il fianco!

Prevenzione dei comportamenti a rischio, per tornare a noi, rivolto ai consumatori delle cosiddette "droghe ricreative" sotto casa. Prevedere l'apertura di un sito, "reclamizzato" a dovere dal C. di Z., affiancando quelli già presenti, istituzionali, per trarre la possibilità di usufruire dei frutti del lavoro collettivo delle comunità di utenza di Zona, per poter dare e ricevere informazioni al fine di promuovere mappature del territorio e individuare le Zone più a rischio su cui intervenire. Una volta individuati i punti sensibili, sulle strade, parchetti o giardini, negozi o negozi etnici, centri commerciali o supermercati, bar o ristoranti, cinema o discoteche, beh allora...l'insurrezione dei blogger, dei siti associativi e amatoriali configurerà la Libertà. Per la registrazione sarà opportuno prevedere la tutela dei dati personali dell'utente e la registrazione nella community dovrà compiersi anonima, proprio perchè nessuno si espone, altrimenti... ovvio! Mi pare importante anche la creazione di Eventi a catena pubblici sul tema, sempre per raccogliere i frutti del lavoro collettivo delle comunità di Zona.

 Resta un dubbio, forse meno rilevante dal nostro punto di vista, mio e delle Sig.re Annalisa e Cecilia, ma sicuramente più intrigante ai fini di una ridefinizione del ruolo sociale, culturale e politico del "sistema informativo": in che misura questo processo di integrazione fra "alto" e "basso" migliora, o peggiora, la qualità media del vivere?

Buona lettura, bye bye !!!  
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In risposta al messaggio di Annalisa Barbieri inserito il 17 Ott 2006 - 20:41
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