.: Discussione: Parco delle Cave

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Massimo De Rigo

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Inserito da Massimo De Rigo il 3 Giu 2009 - 21:59
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Gentile Assessore Maurizio Cadeo,

è bene ricordare, che questo Parco è stato fortemente voluto e  realizzato dai cittadini della zona assieme ad ItaliaNostra e le Associazioni presenti sul territorio.
È stato da loro pensato e realizzato come un luogo a vocazione naturalistica, nel rispetto di piu' generazioni che cosi' lo hanno sognato.

Il Parco delle Cave e' un territorio naturalistico di antica data, storicamente attestato dalle pergamene della Canonica di sant'Ambrogio (XII sec.) e successivamente dal Catasto Teresiano (1722). Si tratta di una vasta superficie naturalistica ed agricola solcata da fontanili e marcite di origine preromana, posta tra gli antichi borghi di Baggio (Badagium), Quarto Cagnino (Quartum Castrum) e Quinto Romano (Quintum Sanctus Romanus).
Attorno alle cave (Ongari Cerutti, Casati, Aurora e Cabassi) sorte agli inizi del '900 su una porzione del territorio per estrazione di sabbia, allorche' queste furono dismesse si sono ricreati splendidi ambienti 'rinaturalizzati', gia' dalla meta' del secolo scorso. In pratica si e' ricostruito l'ecosistema primitivo.

Fino a due anni fa il Parco delle Cave è stato progettato e gestito in base a questa filosofia, che  ha riportato in equilibrio l’ecosistema del territorio in precedenza degradato. Si è rinaturalizzata la vegetazione, è tornata una fauna impensabile, se si considera l’ubicazione tra l’agglomerato urbano.

Il Comitato di Salvaguardia Ambiente Zona 7 si e' reso promotore di una petizione in cui si chiede che lo stanziamento per le future feste sia destinato alla bonifica dell’area Cava Ongari Cerutti a completamento del Parco delle Cave, da troppi anni promesso e mai realizzato per mancanza di fondi.

Questa petizione nella giornata di domenica 31 maggio, ha avuto il consenso di oltre 300 cittadini.

A noi non piace il mix Cemento e Luna Park, non certo per chiusura da 'vetero conservatori' ambientalisti, ma semplicemente per il fatto che per il Comitato di Salvaguardia Ambiente Zona 7, queste fabbriche di inquinamento atmosferico, del suolo, delle acque e per ultimo ma non meno importante, quello acustico, non sono compatibili in un'oasi ambientale miracolosamente sopravvissuta a Milano: una certezza maturata "sul campo" nella consapevolezza che la gente ha bisogno prioritariamente di ossigeno e Natura.

Il Parco delle Cave è diventato fiore all’occhiello della città e proclamato nel 2003 "Tesoro del Mondo FWT-UNESCO".
Il riconoscimento di "Tesoro del Mondo", conferito dalla Federazione mondiale delle Associazioni, Centri e Club UNESCO (FMACU o WFUCA) al Parco dei Sentieri Interrotti di Milano, durante il Congresso di Cipro del 2003, fu approvato e conferito a tutti gli effetti e in quanto tale resta nel tempo un dato storico ed acquisito per sempre.

La motivazione si collega alla miracolosa rinascita di un Parco devastato, con due eventi che ho vissuto in prima linea:
a) la lotta alla droga, negli anni roventi 1998-99, quando sacrificammo enormi risorse (e permessi lavorativi) per coinvolgere tutte le istituzioni: prefetto, questore, Magistratura, Consiglio comunale, Senato e Parlamento, nel prendere atto che il Parco delle Cave era improvvisamente diventato un supermarket della droga da riportare nella legalità. Lo slogan, mediatico ma efficace, con cui convinsi tutte le associazioni del Parco, era "Parco delle Cave: un parco per amico" per significare l'amore quasi ombelicale che doveva legarci a questo gioiello incredibile in pericolo mortale;
b) il secondo evento fu l'inaugurazione del Parco delle Cave nel 2002, che, insieme a Renato Bosoni, intitolammo "Il grande respiro di Milano" a significare l'enorme potenziale che si apriva ad una metropoli grigia, inquinata e cementificata oltre ogni limite.

Per questi motivi, una festa tanto chiassosa avrebbe potuto svolgersi altrove, in aree verdi urbane meno sensibili dal punto di vista naturalistico e storico.

Questo luogo, già fortemente attaccato da un nuovo enorme insediamento che ne sta deturpando il paesaggio dalle antiche origini, a ridosso di un area di ulteriore pregio del Parco delle Cave, non ha certo bisogno di schiamazzi, movimentazione di automezzi pesanti e invasione sul verde pubblico.

Milano e' posta al centro di un enorme 'catino' - come dice il suo nome 'in medio' della pianura padana, tra le colline moreniche delle prealpi lombarde e i rilievi appenninici - con tassi di inquinamento spaventosi. Quindi, il paragone con il Central Park e altri parchi strutturati a larga fruibilita', e' oggettivamente improponibile.
Piu' interessante la riproposizione di alcuni esempi europei, tra cui spicca Berlino che dispone oggi di oltre 200 km² di foreste sul territorio comunale - la più grande e nel contempo più centrale è il Grunewald - e di altri 95 km² fuori dai confini comunali, più di ogni altra metropoli europea.

Se l'efficienza lombarda e' ancora valida, nell'occasione irripetibile dell'EXPO occorre che gli amministratori di Milano si circondino di esperti ambientali e di ecologia.
Nel campo della bistrattata Ricerca l'offerta non manca, e a prezzi competitivi.

Cordialmente.

Massimo de Rigo
Comitato di Salvaguardia Ambiente Zona 7
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 5 Lug 2007 - 16:38
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