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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 4 Apr 2011 - 11:59
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Da milano.corriere.it:

Il console Cestari: a rischio la partecipazione dei Paesi dell'Africa

Aree Expo, si tenta l'acquisto
Letta: troppe liti nel centrodestra

Agenzia Territorio, martedì la decisione. Si pensa a un'alternativa

MILANO - «Finché ci sono stati il governo Prodi e Penati in Provincia, Moratti e Formigoni cooperavano tra loro. Quando tutte e quattro le istituzioni sono finite in mano al centrodestra è esploso lo scontro e hanno paralizzato tutto». L'onorevole Enrico Letta era sottosegretario alla presidenza del Consiglio quando, nel 2006, il Consiglio dei ministri finanziò 5 milioni per sostenere la candidatura di Milano per l'Expo 2015. Tre anni dopo la vittoria su Smirne i soci pubblici non hanno ancora deciso per la titolarità dei terreni.
Martedì arriverà il parere dell'Agenzia del Territorio sul comodato d'uso: ma potrebbe non essere ancora decisivo e si sta pensando a un piano B. Mercoledì si riunisce il cda per discutere di bilancio. E intanto, giusto per aggiungere tranquillità, il presidente della Camera di Commercio Italafrica Alfredo Cestari ha paventato ieri che la crisi libica possa indurre diversi Paesi africani alla defezione.

Onorevole Letta, perché avevate scelto proprio Milano?
«Volevamo dare al Nord un forte segnale di attenzione, che durasse nel tempo. Aspiravano all'evento anche i "nostri" sindaci Chiamparino, Illy e Bassolino: ma scegliemmo Milano, perché pareva che avrebbe potuto trascinare tutto il Paese».

Lo pensa ancora?
«Sì, anche se ci sono molti problemi, a partire dai rapporti fra rappresentanti della stessa coalizione. Oggi l'immagine di Expo, anche all'estero, è legata alla parola "divisione"».

Pessimista?
«Io tifo perché le cose vadano bene e abbiamo fiducia negli organi tecnici di Expo ben coordinati dall'ad Giuseppe Sala. Ma la guida politica è divisa su tutto e ha un ritardo di un anno e mezzo sul cronoprogramma».

Da dove ripartirebbe?
«Serve uno sprint: decidano sui terreni che crediamo andrebbero acquistati, valutando la forma migliore per farlo. Poi, il governo sblocchi i fondi 2010 e 2011 e dica parole chiare perché spesso pare non considerino Expo come una priorità: avessimo usato noi questo atteggiamento, Milano avrebbe annunciato la secessione...».

Il governo non si impegna?
«Non abbastanza. Era stato approvato un ordine del giorno dell'onorevole Peluffo che li impegnava a relazionare in aula su Expo: mai accaduto».

Elisabetta Soglio
04 aprile 2011