.: Discussione: Expo, è allarme finanziamenti - Sala: l'estero ci guarda, non falliremo

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Mar 2011 - 14:36
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Da milano.corriere.it:

Entro un anno le aree devono essere sistemate e accessibili per ospitare il Papa

Expo, è allarme finanziamenti
Sala: l'estero ci guarda, non falliremo

L'ad: mediare tra i soci per questione terreni, ma «fare in fretta». L'amministratore: arriveremo alla sintesi

MILANO - «I problemi ci sono. Sono sostanzialmente riconducibili al finanziamento dell'evento; ma si arriverà a una sintesi anche perché è grande la fiducia con cui dall'estero si guarda alla nostra Expo». Giuseppe Sala, l'amministratore delegato della spa che curerà l'esposizione del 2015, ha un ruolo particolarmente delicato in questa fase: da una parte, deve cercare di mediare fra i soci (Comune, Regione, Provincia, soprattutto) che stanno dimostrando di non avere sempre la stessa idea sulla soluzione delle questioni aperte. Dall'altra, deve far lavorare la società per non perdere altro tempo. Anche perché, prima dell'appuntamento del 2015, c'è quello del 2012: con Expo che si è impegnata a mettere a disposizione i terreni, già sistemati e accessibili, per ospitare la messa che Benedetto XVI celebrerà a giugno, a conclusione della Giornata mondiale della famiglia.

L'ultima impasse è data dalla decisione di mandare deserta l'assemblea che, in seconda convocazione, oggi avrebbe dovuto ricapitalizzare la società, ripianando un disavanzo di 22 milioni di euro nell'esercizio. Regione e Camera di commercio gli unici due soci che hanno già messo a disposizione la propria quota parte per il 2011, hanno fatto sapere che comunque si presenteranno, soprattutto per marcare il dissenso dalla decisione del rinvio. Una decisione che è stata invece presa quando il ministero del Tesoro ha chiesto una decina di giorni per risolvere alcune questioni tecniche, prima del via libera ai fondi.

Sala ammette: «L'Expo è una grande opportunità, ma è anche un'operazione estremamente complessa». Entrando nello specifico, l'ad sa bene che «la questione dei terreni e del post Expo, di fatto, ne costituisce parte significativa, per cui mi rendo conto ci possano essere visioni non coincidenti fra i soci. Ma si arriverà ad una sintesi». Sala, che ha conquistato l'appoggio del Governo dopo momenti di grande incertezza, insiste: «Il ritorno di questo investimento per il nostro Paese è garantito. Nessuna edizione precedente ha avuto, a cinquanta mesi dall'apertura, 13 adesioni ufficiali di Paesi partecipanti».

Ed è da qui che si riparte. La Regione continua ad avere un ruolo di primaria importanza: il presidente Roberto Formigoni, oltre a coordinare il tavolo delle infrastrutture che sta rispettando la tabella di marcia, ha lavorato per mesi al tema della titolarità delle aree. Secondo il governatore, la strada maestra rimane quella dell'acquisto attraverso una newCo della quale entrerebbero a far parte i soci pubblici che hanno soldi a disposizione, insieme ai privati che conferiscono i terreni e resterebbero in minoranza. In effetti, tutte le esposizioni si sono tenute su aree di proprietà pubblica. Ora invece si attende il responso dell'Agenzia del territorio che pare difficile possa garantire la sostenibilità economica del progetto studiato al tavolo tecnico (con 160 milioni di euro che i proprietari, fra cash e contributo all'infrastrutturazione dell'area, dovrebbero pagare). Se questa ipotesi dovesse saltare, unica strada è quella della newCo.

Elisabetta Soglio
21 marzo 2011