.: Discussione: Signor De Corato è giunto il momento di abbandonare le cancellate

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 17 Lug 2010 - 16:21
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Ha riaperto l'Arco della Pace, dopo ben 15 anni di chiusura per lavori di restauro durati troppo, in modo discontinuo, spesso privi di fondi e coperture funzionali a garantirne il completamento. L'Arco della Pace vide Napoleone III entrare nella città, così come Vittorio Emanuele II dopo la vincente battaglia di Magenta. Ha un significato storico fondamentale per la storia della città, ma intere generazioni non ne hanno potuto assaporarne la portata essendo fino a oggi impedito l'accesso per lavori di intervento. Il risultato della ristrutturazione è ottimo: l'Arco riecheggia nella sua lucentezza e maestosità, campeggiando alla fine della bellissima prospettiva che si può gustare da Piazza del Cannone. Il costo dell'operazione complessiva è stato elevato, un milione di euro in tutto, 700.000 disposti dal ministero dei Beni culturali e 300.000 da introiti pubblicitari dai trompe l'oeil del cantiere. Altre donazioni e altri contributi hanno portato comunque a una copertura complessiva di 2,5 milioni, "con finanziamenti non del tutto continui", come afferma la sovrintendente ai beni culturali, Caterina Bon Valsassina. I lavori nella loro interezza non sono mai stati costanti, coerenti, discontinui. Ora l'Arco può essere vissuto e apprezzato dalla cittadinanza e dai turisti, ma c'è qualcuno che già prevede una sua recintazione. Altre barriere, altre inferriate, altre cancellate perchè si temono "invasioni barbariche" da parte di writer impazziti, di clochard bivaccanti, di "persone notturne" imbrattatrici, mentre non si comprende come la politica delle cancellate sia una misura fallimentare in quanto non politica, ma dell'ordine di facciata, della sicurezza delle parole, dell'utilizzo della forza fine a sè stesso, quasi muscolare, molto propagandistica, elettoralistica. Comprendo che siamo ormai prossimi alla campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione, e spero che il rinnovo sarà totale, ma parlare con slogan e provvedere ad adottare misure a effetto è stata una prassi che ha condotto la vicereggenza di De Corato al Comune di Milano da quando si è insediato. Signor De Corato da buon amministratore dovrebbe fare dei bilanci positivi e interessanti sulle misure da lei sempre adottate fino a oggi. Che cosa hanno apportato le cancellate in Piazza della Vetra, oppure nel parchetto di Viale monte Nero? Che effetto hanno avuto gli sgomberi dei centri sociali, delle case occupate da lei condotti sfoggiando la sua potenza e abilità? Tutto è rimasto come prima, con un maggiore disagio e degrado in diverse situazioni. Tutto è rimasto come prima con la politica dei divieti, che non è politica in quanto non è una soluzione che interessa e coinvolge la città, che interpreta la città, i suoi bisogni, le sue necessità, le sue caratteristiche geosociali e geoculturali.  Esiste una soluzione alternativa alla linea del non dialogo e dell'autoritarismo autoreferenziale, quasi autistico? Esiste una politica che possa dare soluzioni adeguate a prevenire forme di deturpazione di monumenti importanti e storici della città, patrimonio della metropoli e dell'umanità? Esistono e sono quelle indicate anche dallo stesso assessore alla cultura: arricchire gli spazi di protagonismo civile con animazioni culturali, intendendo per animazioni non quelle "balneari" di basso contenuto, ma quelle culturali, sociali, aggregative di qualità. La nostra è una metropoli che vuole vivere e agire nella sua dimensione sociale, civica e storica. Viviamo situazioni paradossali in cui fa notizia la "movida", una situazione che in una città europea dovrebbe non essere novità allarmante, ma caratteristica tipica della notte in città, di una città che vede persone che vogliono vivere le offerte culturali e aggregative di una metropoli. Viviamo situazioni in cui per godere della bellezza di un monumento di mette quest'ultimo dentro una capsula, come quando si compra un divano che, ritenuto essere troppo bello, lo si tiene sempre ricoperto col celofan. Che senso ha, mi domando? Che cosa risolve? Apriamo questa città e riteniamo la cittadinanza essere protagonista e responsabile, non come un insieme di scolaretti da mantenere in silenzio tramite gli ammonimenti continui. Non abbiamo bisogno, signor De Corato del suo sempre ostentato paternalismo ottocentesco, ma abbiamo bisogno fortemente di rendere questa città nostra, patrimonio comune e pubblico, civilizzando le persone propense all'individualismo alla cultura civica della dimensione collettiva. Si previene portando la dimensione sociale a essere unica forma di deterrenza per chi voglia commettere atti inopportuni e odiosi per la collettività. Non è giunto il momento, come più volte sostenuto in occasione della volontà più volte espressa di impacchettare le colonne maestose di San Lorenzo, forse, di cambiare linea amministrativa, dato il fallimento universale avutosi in ripetute occasioni di transennamento di spazi pubblici, affidando alla cultura e all'arte usufruibile pubblicamente e pubblicamente offerta il ruolo di prevenire forme di disgressione sociale? Lo ripeto per la seconda volta, spero che qualcosa con il prossimo anno possa cambiare veramente rendendo la città non più patria delle paure, delle ansie, delle angosce, dei pregiudizi, dei divieti, dei dictat, dei moralismi paternalistici. Esiste una cittadinanza attiva e considerandola matura, in quanto lo è molto di più di certi amministratori che inventano soluzioni superficiali e inefficaci, obsolete. 

 Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo 

Consiglio di Zona 4 Milano