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Da milano.corriere.it:
dalla parte del cittadino Una città che vuole le piante e poi sceglie sempre l’auto Gentile signora Bossi Fedrigotti, dunque, il sogno verde di Claudio Abbado e Renzo Piano è abortito. Come minimo, un bel danno di immagine internazionale per Milano. Ma qualcuno pensava davvero che si sarebbe realizzato? Nell'intervento di Piano c'è un passo rivelatore: «Mi sono sentito dire che gli alberi rubano spazio ai parcheggi per le automobili». Eccolo qui il vero punto dirimente: sono i cittadini, spesso e volentieri, a protestare contro la riduzione di posti auto. I quali, spesso e volentieri, sono semplicemente spazi ricavati da decenni sui marciapiedi, tra gli alberi, sui passaggi pedonali, sulle curve...Quando si cerca di «riqualificare» si levano proteste ovunque, in piazzale Martini, in piazza Caneva, mentre la sosta irregolare si osserva persino nei nuovi quartieri, anche dove i box sotterranei esistono. Forse il cittadino ha sempre ragione, ma i numeri sono impietosi: la densità automobilistica in Italia è del 60% contro il 40% medio negli altri paesi europei. Scavare box sotterranei? Peccato che costino, che comportino disagi per la costruzione e che sollevino le contestazioni che ben conosciamo. E poi, la pubblica amministrazione è proprio tenuta a trovar posto (pubblico) a un bene (privato) in eccedenza? Il suolo è gratis sempre e comunque? Nessuno mai spiega alla cittadinanza che a Parigi anche le strisce per residenti sono a pagamento: cifre irrisorie, d'accordo, 65 centesimi al giorno e 3,25 € la settimana, ma il principio è chiaro! Nessuno lo dirà mai alla cittadinanza, non è argomento che porta voti. Quindi, niente da fare per gli alberi: si preferiscono cemento e lamiera. Peccato, perché il verde di Milano, quando c'è, è eccezionale, ce ne rendiamo conto proprio in questo mese, al suo sbocciare. Evidentemente, questo alla maggioranza della popolazione non interessa granché e, si sa, la maggioranza vince. Avrei una modesta proposta da fare: finanziare la rottamazione non per cambiare auto, ma per non sostituirla più! 30 aprile 2010 |
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