Da forum.milano.corriere.it:

"La Milano che vorrei" e che non avrò mai

Inviato da: AAndrea il Sabato, 27 Marzo 2010

Mi chiedo se il vicedirettore del Corriere, che l'altra settimana concelebrava con garbo l'evento e ospitava senza commenti la Moratti che dichiara ai lettori di aver "ottenuto l'impossibile", sia lo stesso vicedirettore che poi ha chiesto ai milanesi, dalle colonne del Corriere, di arrabbiarsi e di "sommergere di telefonate e di mail di protesta chi ha deciso" il carico/scarico merci selvaggio, cioè il Sindaco.
Non si può applaudire sorridenti a una pagina di bei sogni e il giorno dopo constatare che le decisioni reali vanno in tutt'altra direzione (peraltro ben nota).
Mi chiedo a cosa servano certi inutili consessi, convegni e concorsi e la risposta che mi do è sempre quella: plastici, rendering, tartine, cartelline stampa. La solita aria fritta, ormai indegna delle peggiori friggitorie e irrespirabile.

Re: "La Milano che vorrei" e che non avrò mai

Inviato da: Sara Regina il Sabato, 27 Marzo 2010

Il diretto interessato, il vicedirettore del Corriere Giangiacomo Schiavi, ha scelto di rispondere personalmente ad Aandrea e di rilanciare, proponendo "un binario di domande specifiche da recapitare a Palazzo Marino". Gli lascio la parola.

"E' lo stesso vicedirettore, garantisco. Si può essere garbati e rispettosi con il sindaco perché l'occasione non è quella adatta ad un confronto a muso duro sulla città; e si può criticare una decisione il giorno dopo se questa contraddice una buona politica del traffico. E' un segno di libertà, senza pregiudizi. Comunque la ringrazio per avermi messo sull'avviso: i giornalisti non devono essere troppo accomodanti. Nell'incontro pubblico in cui venivano premiati i progetti grafici sulla Milano del futuro, il clima non era ancora guastato da due discutibili provvedimenti che ci riguardano: il coprifuoco alle 22 in via Padova e l'abbattimento delle limitazioni orarie per il carico scarico delle merci. Li ritengo sbagliati: il primo perché ha un sapore elettorale e non risolve il problema dei clandestini e dell'illegalità: perché si deve ghettizzare via Padova e non viale Monza o via Benedetto Marcello? Quanto alla deregulation per i furgoni ho già spiegato il mio dissenso: così si completa l'anarchia viabilistica di Milano, tra vigili assenti e doppia sosta dilagante, piegando le regole agli interessi delle categorie interessate. Ci sarebbe da discutere per un anno su Milano e sui suoi paradossi , a cominciare da Expo, e le domande da fare al sindaco sarebbero tante, ma in molti casi conosciamo già le risposte: abbiamo fatto questo e quest'altro, inutile andare nello specifico. Potremmo però darci da fare in questo forum e creare un binario di domande specifiche da recapitare a Palazzo Marino.
Le metropolitane si faranno, ha detto il sindaco nell'intervista da lei citata. Allora:
Quali saranno i tempi della linea 5 e quelli della linea 4?
Si farà il tunnel che attraversa Milano da Rho alla Stazione?
In quanti anni?
Quanti sono oggi i passeggeri del Passante ferroviario?
Che cosa diventerà il quartiere Santa Giulia?
Quante case sono state vendute per City Life?
Quanti appartamenti sono stati venduti a Garibaldi Repubblica?
La Fiera nuova ha rilanciato la città?
Perché i grandi ospedali non sono connessi con la metropolitana?
Verrà sistemata a misura di viaggiatore la Stazione Centrale?
Quando si farà la Grande Brera?
Il parcheggio di Sant'Ambrogio quanto costerà?
Serve ancora l'Ecopass?
Perché non si chiude al traffico via Montenapoleone?

Domande per cominciare. Il resto potete aggiungerlo voi.

Giangiacomo Schiavi