Opzioni visualizzazione messaggi
:Info Utente:
![]()
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
![]()
accedi per inviare commenti
|
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
Ordinanze in tema di sicurezza Via Padova: limitazioni, ma "circoscritte" Il Tar accoglie due ricorsi e mette in discussione l'estensione territoriale: da 11 a 1,5 km di strada. Il Sindaco: "Ne discuteremo in prefettura anche per altre zone sensibili della città". Il vice Sindaco De Corato: "Puntiamo a migliorare la qualità di vita dei quartieri e a riportare legalità" Milano, 16 aprile 2010 – Da 11 a 8 chilometri. Si riduce il tratto in cui sarà applicata l'ordinanza sugli orari dei pubblici esercizi nell'area di via Padova. Lo ha annunciato il vicesindaco, Riccardo De Corato, dopo che una ordinanza del Tar ha sospeso il provvedimento sindacale firmato il 18 marzo ed entrata in vigore il 25 marzo. "Entro lunedì, ha spiegato De Corato, il sindaco Letizia Moratti firmerà la nuova ordinanza relativa alle chiusure di negozi e locali. Abbiamo recepito l'ordinanza del Tar che conferma l'impianto del provvedimento, unico del genere in Italia. Che ci fossero ricorsi era inevitabile. Il Tar ci ha indicato una strada che noi riteniamo giusta". In dettaglio, le limitazioni degli orari ai pubblici esercizi non interessano più 11 chilometri dell'area, bensì 8. Il provvedimento restrittivo coinvolgerà così gli esercizi che si affacciano su via Padova per un tratto di 1,3 km (in totale la strada misura 4,3 km). Intanto il sindaco di Milano Letizia Moratti valuta l'estensione del modello di sicurezza adottato nel quartiere, ad altre tre zone: Via Paolo Sarpi, via Imbonanti e Piazzale Corvetto. Inoltre è al vaglio del Sindaco l'ipotesi di rivedere l'applicazione dell'ordinanza che impone la chiusura anticipata dei locali nelle ore serali in via Padova, come ha imposto una recente sentenza del Tar. "Stiamo valutando - ha confermato Moratti - di restringere l'applicazione dell'ordinanza sugli esercizi commerciali in una zona più limitata di via Padova, così come ci chiede la sentenza del Tar alla quale non ci appelleremo". “I giudici non hanno contestato l’ordinanza nei principi di fondo, ma nella sua eccessiva estensione territoriale", ha detto De Corato "La sospensiva del Tar è comunque un segnale che va ascoltato. E difatti stiamo predisponendo un nuovo provvedimento, che restringa le limitazioni degli orari dei pubblici esercizi all’area più prospiciente a dove è accaduto il grave fatto delinquenziale del febbraio scorso. Ovvero al solo il tratto di via Padova da piazzale Loreto al ponte ferroviario che taglia l’asse commerciale. Che è poi quella soggetta a maggiori problematiche di sicurezza". “Per alcune categorie - ha spiegato De Corato – come bar e ristoranti interverremo probabilmente con delle modifiche, ripristinando la chiusura normale alle due, dopo che era stata anticipata di due ore. Ma per altre, come centri massaggio o phone center, finora non soggetti ad alcun vincolo orario, il provvedimento va mantenuto intatto per garantire maggiore sicurezza". “Nelle misure per via Padova – sottolinea De Corato – non c’è mai stata alcuna volontà vessatoria. Sono state infatti adottate dal sindaco Moratti su proposta del Tavolo tecnico sulla sicurezza presieduto dal Questore. E finora, unitamente all’ordinanza sugli affitti e al potenziamento dei controlli di Polizia Locale e Forze dell’ordine, hanno contribuito a rasserenare e migliorare la vita del quartiere. Tanto che il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza ha espresso parere positivo per estendere 46 sanzioni dal 25 marzo), su un’area estesa di 11 km di vie e che comprende diverse centinaia di esercizi, dimostra che è stata sostanzialmente rispettata". “Sono salite a 475 – aggiunge De Corato – le schede autocertificative presentate da proprietari (204) e affittuari (271) in base all’altra ordinanza vigente. E sono 16 le situazioni di irregolarità inviate dagli amministratori condominiali. E proprio grazie a una di queste la Polizia Locale ha probabilmente salvato la vita a 5 extracomunitari di uno stabile di via Padova che rischiavano di venire avvelenati da una fuga di gas in corso. Un episodio che ha ribadito la necessità di controlli serrati in alcuni stabili del degrado proprio come già avevo chiesto nel maggio 2008, quando, a seguito di un’esplosione in una palazzina di via Padova 164, scrissi a Prefetto, Questore, Comandante dei Vigili del fuoco e Asl". |
|
![]() ![]() |
|