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Giorni fa ho letto una notizia che mi ha lasciato esterrefatta e profondamente amareggiata, che qui riporto per chi non l’avesse letta: un dipendente della Regione Lombardia, Enrico De Alessandri, è stato sospeso dal lavoro per un mese per aver criticato Comunione e Liberazione!! Ecco un palese esempio di commistione tra istituzione pubblica e associazionismo privato! Ma il suo datore di lavoro non è Comunione e Liberazione bensì la Regione Lombardia!!! O forse sono la stessa cosa, ormai?!?! Antonella Fachin consigliera di zona 3 Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano Facebook: Antonella Fachin --------------------------------------------- ha pubblicato il libro «Comunione e Liberazione: assalto al potere in Lombardia» D’iniziativa del Dott. Enrico De Alessandri. Premesso che * il Rapporto Guyard sulle Sette in Francia presentato all’Assemblea Nazionale il 22 dicembre 1995, nell’esporre gli innegabili pericoli dell’espansione di movimenti religiosi integralisti, fondamentalisti o comunque di carattere settario, ha segnalato « i tentativi di infiltrazione che le sette avrebbero messo in opera nel cuore dell’autorità pubblica » e fenomeni analoghi destano crescente preoccupazione anche in Germania e in Belgio; esiste quindi un problema variamente diffuso in Europa; * in Italia, Comunione e Liberazione è considerata dai più autorevoli professori universitari di Sociologia delle Religioni come un movimento che presenta molti aspetti del tipo setta; ed anche studi stranieri, svolti presso istituzioni sicuramente indipendenti, sono concordi nel ritenere che Comunione e Liberazione è un movimento « fondamentalista » (si veda Comunione e Liberazione: A Fundamentalist Idea of Power di Dario Zadra, Accounting For Fundamentalism, Edited by MartinE. Marty and R. Scott Appleby, The University of Chicago Press, 1994); * Comunione e Liberazione esercita un’influenza sui mezzi di comunicazione decisamente superiore a quella di qualsiasi altra organizzazione, movimento politico o associazione di interessi esistenti in Italia; e, peraltro, i giornalisti che militano in questo movimento « fondamentalista » sono inseriti in quasi tutti i maggiori quotidiani nazionali costituendo, anche nell’ambito massmediale, una inquietante influenza dominante; * in Lombardia, luogo privilegiato di azione del movimento, esponenti ed aderenti di Comunione e Liberazione occupano largamente posti di rilievo in tutti i centri di potere della Regione (dai Direttori Generali ai dirigenti delle Unità Organizzative nei più importanti Assessorati, dai Direttori Generali delle pubbliche Aziende Ospedaliere ai primari, dagli Amministratori Delegati ai Presidenti delle società di trasporto, dai Direttori Generali degli Enti e delle Agenzie regionali ai consigli di amministrazione delle società a capitale pubblico della Regione Lombardia operanti in ambiti strategici come le infrastrutture, la formazione, l’ambiente ecc.) costituendo, di fatto, una situazione di potere « dominante »; infatti, questa situazione di potere « monopolistico » è stata denunciata, come allarmante, sul Corriere della Sera del 7.6.2005 anche da alcuni esponenti istituzionali dello stesso partito del governatore lombardo attraverso la seguente vibrata protesta: « Il ruolo e il potere che hanno assunto Formigoni e il sistema connesso di Comunione e Liberazione e della Compagnia delle Opere determinano la quasi totalità delle scelte politiche e amministrative, di fronte a un peso elettorale che non raggiunge un decimo dei voti di Forza Italia »; * tale capacità di influenza di Comunione e Liberazione può determinare, di fatto ed anche sotterraneamente, non solo « sudditanza psicologica » ma inaccettabili situazioni discriminatorie sia per le singole persone (si pensi alle difficoltà di avanzamento in termini di carriera per i medici che non appartengono a CL nell’ambito di precise strutture pubbliche), sia per le imprese (la distribuzione dei fondi pubblici privilegia in misura schiacciante le imprese della Compagnia delle Opere rispetto all’intero mondo imprenditoriale lombardo come è stato rilevato da noti esponenti istituzionali); * il problema è serio, riguardando specialmente un’istituzione, come la Regione Lombardia, con un bilancio pari a quello di un piccolo Stato. Tutto ciò premesso si chiede Un intervento volto a impedire che movimenti settari fondamentalisti (unanimemente riconosciuti come tali dalle maggiori autorità accademiche italiane ed estere), possano costituire pericolose situazioni di potere « monopolistico » nell’ambito delle pubbliche istituzioni. |
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