.: Discussione: Riunione dopo riunione, nella sede del Consiglio di zona 6, Milano si regala il metroscafo

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Luciano Bartoli

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Luciano Bartoli il 12 Gen 2010 - 20:43
Discussione precedente ยท Discussione successiva
L'articolo pubblicato martedi 12 gennaio sul quotidiano "IL GIORNALE" riporta :

"È nato tutto con un tragitto disegnato a matita su un foglio di carta.
Poi se ne è discusso, riunione dopo riunione, nella sede del Consiglio di zona 6.
Quelli che man mano hanno creduto nel progetto sono stati sempre di più: architetti, tecnici, politici. E, durante gli incontri, si è arrivati alla stesura del piano di fattibilità. Si sono analizzati i costi, si è parlato di come cercare i finanziamenti, si è entrati nel merito delle distanze e dei tempi di percorrenza. Per realizzare il progetto servirebbero finanziamenti pari a 2,7 milioni di euro e altri 3,3 milioni per le undici imbarcazioni. «Stiamo pensando di partecipare - spiega Malara - al bando della Regione "

___________________________________________

Milano si regala il metroscafo da Corsico in centro in battello
Cinque fermate per raggiungere la Darsena senza inquinare. Impatto zero garantito da 11 imbarcazioni a pannelli solari. Il progetto dei battelli sui Navigli potrebbe diventare realtà già dalla prossima primavera. E sarà attivo entro Expo 2015, nel nome della mobilità sostenibile

 

li ultimi che ci hanno provato sono due docenti di un liceo artistico. Si sono inventati il metroscafo, una sorta di metropolitana che scorre lungo i Navigli. Ma il sogno di navigare a Milano è comune a molti. Arrivare in battello fino alla Darsena e utilizzare i corsi d’acqua come vie di trasporto, al pari delle linee del metrò e delle circonvallazioni, è un’idea che piace. E che contribuisce a snellire il traffico in strada.
Lo sanno bene l’architetto Empio Malara e l’associazione Amici dei Navigli. Il loro progetto, che aveva partecipato al bando della Fondazione Cariplo, ha appena ricevuto il parere positivo della Sovrintendenza ai Beni culturali. E sembra avere tutti i presupposti per diventare realtà. Consiste nella realizzazione di una rete navigabile lungo il Naviglio Grande, con cinque fermate. Si parte dalla Darsena e si arriva a Corsico, fermandosi ad Alzaia Naviglio Grande 66, alla stazione di San Cristoforo e a Buccinasco (Mulino di Robarello).
In tutto servirebbero undici battelli. «In questo modo - spiega Malara - potremmo garantire il passaggio delle barche ogni 15 minuti e il servizio diventerebbe davvero competitivo. Abbiamo calcolato che per arrivare a Corsico lungo i Navigli ci si impiegherebbe lo stesso tempo che in autobus». Al progetto ha anche partecipato l’ex assessore al Traffico del Comune di Milano, Edoardo Croci: «Le barche che abbiamo previsto di far navigare - spiega - vanno a motore elettrico, sono alimentate dai pannelli solari e sono quindi a impatto zero. Per di più permettono di portare a bordo anche le biciclette, sia quelle personali sia quelle a noleggio fornite dal Comune. Insomma, Milano non diventerà come Venezia ma tornerà a essere una città d’acqua».
Il progetto dei battelli sui Navigli potrebbe diventare realtà già dalla prossima primavera.
E sarà attivo entro Expo 2015, nel nome della mobilità sostenibile. «Il trasporto via acqua - spiega Pietro Gelmini, direttore del Centro studi traffico, che ha partecipato alla progettazione - può essere competitivo. Basta convincere appena l’1 per cento dei 36mila abitanti di Corsico per avere già enormi benefici sulla mobilità e sull’ambiente. Vorrebbe dire il 7 per cento in meno di auto, 244 tonnellate in meno di anidride carbonica ogni anno».
È nato tutto con un tragitto disegnato a matita su un foglio di carta.
Poi se ne è discusso, riunione dopo riunione, nella sede del Consiglio di zona 6.
Quelli che man mano hanno creduto nel progetto sono stati sempre di più: architetti, tecnici, politici. E, durante gli incontri, si è arrivati alla stesura del piano di fattibilità. Si sono analizzati i costi, si è parlato di come cercare i finanziamenti, si è entrati nel merito delle distanze e dei tempi di percorrenza. Per realizzare il progetto servirebbero finanziamenti pari a 2,7 milioni di euro e altri 3,3 milioni per le undici imbarcazioni. «Stiamo pensando di partecipare - spiega Malara - al bando della Regione Lombardia per coprire il 50 per cento delle spese». Per abbattere i costi si potrebbe anche ridurre, almeno nella fase iniziale, il numero delle barche in circolazione. Il programma è incentrato sullo scambio barca-bicicletta perché ogni approdo sarà dotato di un parcheggio di bike sharing.