.: Discussione: Per la costituzione di un circolo "Decrescita Felice" a MILANO
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Ciao Raffaele. Penso che le tue osservazioni siano sacrosante. Ovviamente ogni nuovo progetto o iniziativa che si basa sul “ritorno di comunità” è più facile in alcuni contesti (città piccole, quartieri coesi) e meno in altri (metropoli, quartieri conflittuali). Rispetto al passato oggi ci sono problematiche emergenziali dal punto di vista ambientale ed economico, per cui è necessario ricercare delle soluzioni che possano essere attuate dai singoli, nell’ambito di reti sociali, più che basarsi su azioni strutturali e normative, che arrivano sempre dopo, ahimè. Forse è vero che, per l’intento utopico del progetto della decrescita, siamo un po’ “figli dei fiori”, ma è anche vero che siamo anche molto meno ideologici e consapevoli che la pace e l’amore non bastino se non c’è da parte di tutti un impegno concreto fatto di piccoli passi quotidiani. Non penso che farsi il pane o lo yogurt in casa per l'uso domestico sia un illecito... Lo scopo infatti non è il lucro, bensì la riappropriazione delle competenze di sussistenza ormai perdute: usiamo il computer, ma non sappiamo più piantare un albero... In ogni modo grazie per la tua opinione e per la tua approvazione del progetto. Cari saluti, fabio |
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