.: Discussione: Circa i Rom al Rubattino
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PER FAVORE, GUARDATE, LEGGETE IL DOCUMENTO ALLEGATO.
GRAZIE! Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliere di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano ------------------------------------------ Gentili conoscenti e carissimi amici, sono una mamma della scuola Bruno Munari al quartiere Feltre, frequentata da una decina di bambini rom del campo di via Rubattino. Vi invito a seguire quello che è successo e che sta ancora succedendo a seguito dello sgombero del campo una settimana fa. E’ in corso una vera persecuzione delle famiglie sfollate, accampate, senza nessuna offerta di assistenza, qui e là in giro per la zona. I siti più aggiornati e che hanno riportato veramente l’entità e la brutalità del fatto: http://it.peacereporter.net/ http://www.naga.it Si può leggere un resoconto dettagliato, con alcune foto, di queste drammatiche giornate sul sito di Tommaso Vitale, sociologo dell’università Bicocca http://web.me.com/tommaso.vitale/Tommaso_Vitale/... ed infine l’accorato comunicato dell’associazione genitori della scuola http://www.elementareinfeltre.it/...associazione_denuncia_sgomber_rom.doc Sono ancora scioccata da quanto è avvenuto e la mia coscienza non riesce ad accettare che un’ ingiustizia così grande sia stata compiuta su questi bambini. Tramite i racconti delle maestre e di mia figlia di otto anni, ho seguito come per un anno e mezzo questi bambini rom hanno partecipato alla vita scolastica. Erano felici e motivati. I genitori partecipavano alle recite scolastiche e le famigliole arrivavano orgogliose e rispettose a ritirare le pagelle dei figli. Quest’esperienza di integrazione ha cambiato qualcosa nel quartiere, che tre anni fa aveva visto molti cittadini e genitori italiani partecipare a manifestazioni contro l’ospitalità di alcune famiglie rom al parco Lambro. I bambini rom nelle classi hanno restituito a molti di questi genitori italiani la capacità di tornare a vederli come bambini. Invio anche il cartellone che ho appeso davanti a scuola. Spero che possa invitare ancora qualcuno ad una riflessione e che ci sia magari ancora possibilità di recuperare qualcosa di questa esperienza frantumata. Un saluto Bianca Zirulia
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