.: Discussione: Expo e il «rosso» di 11,6 milioni di euro
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Da milano.corriere.it:
La polemica Penati: Expo, i soldi ci sono. Ma adesso Stanca deve presentare un piano Provincia, l’ex presidente: nessun buco di bilancio. «I fondi non vanno usati per spese di funzionamento» MILANO - «I soldi per Expo, ci sono. Casomai, il problema è che manca una programmazione finanziaria e su questo Podestà ha manifestato i dubbi che sono condivisi da altre istituzioni». L’ex presidente della Provincia Filippo Penati non è stupito dall’uscita del suo successore, Guido Podestà, che nei giorni scorsi ha tirato il freno rispetto alla richiesta del cda di Expo di un finanziamento aggiuntivo di 7,2 milioni di euro complessivi da parte dei 4 soci pubblici. L’unica precisazione arriva rispetto al fatto che la nuova giunta deve fare i conti con un passivo di bilancio da 20 milioni di euro: «Io, buchi di bilancio non ne ho lasciati. Come ha certificato la giunta, ci sono oltre 17 milioni di euro di attivo e 6 milioni di questi ancora disponibili». E allora? I dubbi di Podestà su questo ulteriore versamento per Expo? «Quei soldi erano già a bilancio e vanno dati se si considera Expo una priorità. Certo, la gestione complessiva non è chiara e c’è un’altra questione». Quale? «I soldi degli enti pubblici non possono essere usati per le spese di funzionamento: si sa da un anno ed è un problema che è già stato posto a Stanca. I soldi pubblici devono andare in conto investimenti per le opere, mentre la gestione si paga con gli introiti dell’evento». Ma l’evento è nel 2015 e la macchina ha costi inevitabili. Come se ne esce? «Stanca deve presentare un piano di finanziamento prevedendo queste entrate e può farselo coprire dalle banche. Nel frattempo, dovremmo anche intenderci su come spendiamo questi soldi: sento ad esempio parlare di un costo esorbitante per la missione a Shanghai, in occasione dell’Expo 2010. Io mi chiedo: è il caso, visto tra l’altro che l’80 per cento dei visitatori sarà italiano? Non dovevamo fare l’expo dei nostri territori?» . Ma Shanghai serve per farsi conoscere. Non è giusto promuovere evento e paese? «Sì. Ma senza opere faraoniche, anche perché siamo in fase di ristrettezze e allora meglio concentrare i soldi sulle opere che servono davvero, più che sull’immagine a Shanghai. Io mi chiedo se sono stati fatti i conti e chiedo a Stanca quando presenterà il piano economico atteso da tutte le istituzioni. Altrimenti... ». Altrimenti? «Vedo sempre più stagliarsi la figura di Bertolaso sullo sfondo». Arriva il commissario? «Non lo escluderei. La Moratti è di fatto stata commissariata e non si sta più occupando dell’evento, si ha la sensazione che si sperperino quattrini, mancano piani finanziari, sappiamo già che alcune opere non saranno pronte per il 2015, per non dire della vicenda dei terreni». Giusto comprare le aree del sito? «Secondo me è inutile. Piuttosto, faccio notare che a Milano c’è in atto uno scontro molto forte sull’urbanistica, dal caso Ligresti ai grattacieli di Citylife, dalle vicende di Pgt al futuro dell’ippodromo. E qui c’è in ballo un acquisto di aree. Io starei molto attento». Elisabetta Soglio 20 ottobre 2009 |
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