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Sì della Soprintendenza al restauro. vertice in Comune sui tempi del cantiere Piazza Fontana, al bando le auto Via ai lavori dopo 20 anni di polemiche. «Recuperiamo storia e bellezza» MILANO - Una grande isola pedonale affacciata sul Duomo. Un cortile rettangolare, in granito rosa, rialzato rispetto alla strada e ai binari del tram (che saranno spostati), circondato da alberi e impreziosito dal restauro della fontana realizzata nel 1782 dall’accademico di Brera Giuseppe Franchi. Il palazzo della polizia locale, quinta scenica in Beccaria, «ritrova centralità nel contesto dell’area». Scompare invece il parcheggio sotterraneo previsto inizialmente dal Comune e bocciato nel 2005 dalla Soprintendenza: via, stralciato. La rinascita di piazza Fontana è in questo piano di «sistemazione» presentato dagli architetti Marini e Polin e approvato il 5 ottobre dalla Soprintendenza ai Beni culturali. Linee guida: meno traffico, più decoro e verde. «Il nuovo progetto appare condivisibile in quanto ricostituisce il perimetro della piazza recuperando il disegno attuale» e «integrandolo con un nuovo spazio alberato», scrive nella relazione il soprintendente Alberto Artioli. I motivi della promozione stanno in un avverbio: «armoniosamente ». Perché «l’intervento rispetta il carattere del luogo, non lo stravolge». Il progetto è nuovo. Nel senso che la proposta precedente, la piantumazione di «un boschetto di ciliegi a cinquanta metri dall’abside della Cattedrale », era stata scartata sia dal Comune sia della Soprintendenza, un anno e mezzo fa. Ora si riparte. L’assessore al Decoro urbano, Maurizio Cadeo, incontrerà oggi gli architetti per «verificare materiali, modalità e tempi di intervento». Un vertice tecnico, l’ennesimo, per sbloccare vent’anni d’ impasse. Per tappe. Il concorso internazionale di progettazione risale al 1988. Partecipano 80 architetti e vincono Gino Pollini (scomparso nel ’91), Giulio Marini e Giacomo Polin. Il via libera del Comune tarda, arriva nel 2003, questione di soldi e burocrazia. Ed è una falsa partenza. L’iter si pianta ancora sul progetto di autosilo interrato. Artioli «esprime parere negativo» il 18 ottobre 2005: «Non appare opportuno prevedere opere nel sottosuolo che condizionerebbero le scelte progettuali future della superficie»; per altro, il parcheggio «sarebbe il richiamo di ulteriore traffico in una zona così delicata a ridosso della Cattedrale ». Palazzo Marino adesso ha «abbandonato » l’ipotesi, anche se non c’è ancora un provvedimento ufficiale. Polin scrisse una lettera a Letizia Moratti subito dopo l’aggiudicazione dell’Expo: « Possiamo sperare di riqualificare piazza Fontana prima dell’Expo 2015?». Forse sì. È già stato completato lo Starhotel Rosa, quattro piani su un porticato a campate. Nel secondo e nel terzo blocco di ruderi ed edifici cascanti (proprietà Ceschina) sono invece previsti appartamenti, negozi e uffici. Annunciano dal Comune: «Le demolizioni partono a breve, i cantieri saranno completati in tre anni». Dietro l’angolo, avanza il restauro del Teatro Gerolamo: sala da 226 posti su tre ordini di palchi, come da disegno ottocentesco del Mengoni. Il restyling di piazza Fontana dovrebbe completare la rinascita. L’isola pedonale e i nuovi edifici sono pensati in «continuità » stilistica con il palazzo dell’Arcivescovado. I fondi per l’intervento vanno recuperati dagli oneri di urbanizzazione e dalla cessione pubblica dei terreni. Servono almeno due milioni di euro. Armando Stella |
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