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Da milano.corriere.it:
dalla parte del cittadino Sant’Ambrogio, rebus parcheggi Più posti disponibili, più auto Gentile signora Bossi Fedrigotti, leggo che la lunga vicenda del parcheggio di piazza Sant’Ambrogio si sta avviando alla fine, nel senso che l’osteggiato parcheggio sembra si realizzerà. Abito nella zona, e conosco bene la situazione. Prima la piazza era interamente segnata da strisce gialle: parcheggi, cioè, riservati ai residenti oppure ai poliziotti della vicina caserma. Buona l’idea di toglierli dalla superficie e di metterli sotto terra, ma mi chiedo: perché aggiungere i posti auto a rotazione? Si tratta di una zona ottimamente servita dai mezzi pubblici (due metropolitane nelle vicinanze, le Ferrovie nord, tre linee di autobus...), ci sono già parcheggi a rotazione in via Olona e in via Cesare da Sesto poco o mai utilizzati, ci sono poche funzioni terziarie o commerciali dove andare in macchina, non ci sono né cinema né tanti ristoranti... E allora perché? Si vuole incentivare gli studenti della Cattolica ad andare all’Università in macchina, anziché con i mezzi pubblici? Si vuole impedire la futura pedonalizzazione totale della zona (come ad esempio in piazza Borromeo, in cui non si può limitare il traffico proprio per la presenza di un parcheggio pubblico)? Non è meglio cercare di disincentivare il traffico in centro? Pare che ci sia una convenzione stipulata che leghi le mani al Comune. E allora vorrei rinnovare l’invito all’ingegnere De Albertis, titolare dell’impresa che si è aggiudicata l’intervento, e che so che ama questa città: rinunci volontariamente ai parcheggi pubblici a rotazione, faccia solo box privati. Concordi con il Comune una soluzione economicamente sostenibile, tolga le auto dei residenti dalla strada, ma per carità non faccia il parcheggio pubblico attira-traffico. |
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