Su partecipaMi.it si susseguono le discussioni sul futuro di Milano e il destino del Sindaco. Vi prendo parte sviluppando due considerazioni.
La prima. A mio modo di vedere Milano ha perso con la Moratti un'occasione di rilancio. La città, si diceva all'inizio del mandato, deve ritrovare orgoglio e saper recuperare una dimensione d'insieme capace di restituirle forza "corale". Poichè Milano è una metropoli dal capitale sociale, economico e culturale ricchissimo ma le manca una cosa semplice: non lo condivide. Il suo "bene" non diventa "comune" o "Comune", fate voi. Oggi, alcuni anni dopo l'avvio del mandato del Primo Cittadino, nulla è cambiato.
La seconda. Ancora non c'è un'alternativa sul terreno del governo locale. Siamo impegnati in intense lotte d'opposizione - cito a memoria e a casaccio : antimafia, derivati, consulenze, ritardi su expo, parcheggi, fondo anticrisi etc.- ma esse non sono ancora lievito per costruire un progetto di governo ambizioso che si candidi a prendere il posto di Moratti e dei suoi. Ecco dunque che i prossimi sono mesi decisivi. Prevedo che l'avvitamento oggettivo del centrodestra milanese proseguirà - nonostante i goffi tentativi del Sindaco di riannodare i fili del dialogo tra lei e Milano - e si aprirà nel centrosinistra il tema di come autoricostruirsi. Se tale processo, l'autoricostruzione, sarà autoreferenziale, burocratico e chiuso perderemo nuovamente (e meritatamente). Se ciò non avverrà e sapremo ascoltare le tante voci di una città che cresce in maniera maldestra e s'incattivisce perdendo le occasioni allora la partità si dimostrerà assai aperta.
Pierfrancesco Majorino, capogruppo PD Comune di Milano
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 21 Ott 2009 - 21:32