.: Discussione: Leonka e moschea, prefetto accelera: «Ora risposte»
Opzioni visualizzazione messaggi
Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:
![]()
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
![]()
accedi per inviare commenti
|
Da milano.corriere.it:
La Moratti: problemi di sicurezza Pdl, sì alla moschea. Lega: pronti a chiedere il parere dei cittadini Confermato l’incontro con Maroni. Salvini: referendum popolare. Resta il nodo politico MILANO - Il nodo è politico. Il Pdl pare avere sciolto tutti i dubbi sulla necessità di realizzare una o più moschee in città, ma la Lega resta sulle barricate: «Su una questione del genere bisogna sentire il parere dei milanesi e noi siamo pronti, se si darà il via libera alla moschea, a organizzare cento gazebo per fare un referendum popolare», ribadisce il capogruppo del Carroccio, Matteo Salvini. Proprio per evitare spaccature in maggioranza, durante il vertice dell’altro giorno fra sindaco e Pdl si è deciso di chiamare in causa il ministro Roberto Maroni, che la prossima settimana incontrerà Letizia Moratti. «Deve spiegarci lui quale è la migliore soluzione per garantire l’ordine pubblico», hanno ribadito sindaco e vertici del Pdl. La questione tecnica riguarda la legge, annunciata dal Viminale, che regolamenti l’esercizio del culto. Ma, si diceva, il nodo è politico: l’auspicio è che l’intervento di Maroni costringa la Lega ad abbandonare le posizioni oltranziste. Ma i vertici del Pdl rifiutano l’accusa di voler delegare la decisione: «Non stiamo scaricando il problema sul ministro degli Interni — ribadisce l’onorevole Maurizio Lupi, tra i presenti al vertice di casa Moratti — visto che siamo abituati ad assumerci le nostre responsabilità fino in fondo. Ma, se esiste un problema di sicurezza, va affrontato con chi ha competenze massime su questa materia e quindi con il ministro e con il prefetto. D’altra parte — conclude Lupi — sulla chiusura di viale Jenner non erano intervenuti loro?». La chiamata in causa di Maroni, in realtà, è stata letta anche da qualche consigliere del Pdl come una resa alle posizioni leghiste. Il vicecapogruppo in consiglio comunale Alberto Garocchio, ad esempio, insiste: «La questione della moschea deve essere risolta a Milano, in consiglio comunale, da chi della maggioranza voterà a favore di questo provvedimento». Già nei giorni precedenti il suo collega Aldo Brandirali aveva tuonato: «Basta assecondare le posizioni della Lega». Così Garocchio: «Stanno davvero esagerando. La maggioranza ha una propria autonomia che deve essere difesa». Il capogruppo del Pdl a Palazzo Marino, Giulio Gallera, chiarisce la posizione del partito: «Noi siamo perché la libertà di culto venga garantita. Faremo una mozione per incaricare la giunta di individuare le caratteristiche delle aree da destinare a questo uso: immaginiamo che l’incontro tra Maroni e sindaco vorrà soltanto puntualizzare questi aspetti tecnici. Maroni vuole disciplinare il tema e non ha mai detto un no pregiudiziale alla moschea: in questo, Salvini è già stato smentito e riteniamo dovrà farsene una ragione..». L’iter burocratico è confermato anche dall’assessore comunale all’Urbanistica, Carlo Masseroli: «Non sarà il Comune a individuare le aree: come per tutti i servizi, ci sarà un privato che presenterà una domanda con una proposta di terreno. Noi verificheremo se l’area ha i requisiti necessari, anche sulla base delle indicazioni che ci darà il ministro». Punzecchia la Lega anche il capogruppo udc, Pasquale Salvatore: «A distanza di mesi, stiamo ancora aspettando al soluzione su viale Jenner che Maroni e la Lega ci avevano promesso». Elisabetta Soglio 08 ottobre 2009 |
|
![]() ![]() |
|