.: Discussione: Piano di Governo del Territorio (PGT) on line: osservazioni ed emendamenti
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Inserito da Bruno Alessandro Bertini il 22 Set 2009 - 22:34
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A pagina 43 purtroppo si consuma il dramma che porterà Milano verso scenari imprevedibili. Secondo logica, le indicazioni della legge urbanistica regionale partono da dati oggettivi ovvero quantitativi: in una data area dovrebbero esserci al massimo tot abitanti e ogni tot abitanti vi è bisogno di tot servizi e verde. Qui il comune ora si gioca il jolly, e come è successo per mille altre cose si afferma che le regole sono troppo rigide: ci vuole flessibilità ed indicare delle quantità massime è un'inutile limitazione. Testualmente:" La sfida principale è dunque quella di inserire un universo di valori “qualitativi” (peraltro di difficile misurazione “oggettiva”) in un sistema che chiede garanzie quantitative." In pratica, se non ho inteso male, il superamento dei limiti quantitativi può essere riequilibrato da un aumento dellla qualità dei servizi offerti. Mi ricorda il discorso della flessibilità del lavoro: ci dicevano che le regole del lavoro dipendente ingessavano il mercato, quindi hanno realizzato tanti differenti sistemi di assunzione alternativa, che meglio si adattassero alle varie situazioni di volta in volta, ma poi sappiamo tutti com'è andata a finire purtroppo. Quello che viene presentato come un sistema virtuoso si trasforma in un dramma per i meno tutelati e i più deboli, semplicemente perchè riduce le regole per introdurre un concetto di discrezionalità che alla fine va sempre a vantaggio dei più forti. Se come si afferma in queste pagine l'intento è quello di valutare ed affrontare le singole situazioni del territorio con regole ad hoc a mio avviso si otterrà solo una ulteriore, schizofrenica, differenziazione delle varie zone. "I punti chiave sono fondamentalmente due: 1.Le infrastrutture (collettive ed individuali). 2.Il sistema degli spazi aperti incluso il verde a tutte le scale. A questi se ne aggiunge poi un terzo caratterizzato dal tema della casa per tutti. Tutti quelli che sono gli altri “servizi costruiti” sono stabiliti di volta in volta in funzione dei fabbisogni rilevati" Ancora il concetto fiabesco della casa per tutti. Poi i servizzi saranno forniti secondo dei criteri rilevati da chi? Come? Quando? E' presto spiegato:" Tutto ciò è possibile grazie ad una costante analisi sull’offerta e sul fabbisogno esistente/potenziale monitorata, nelle differenti aree della città, dal Settore Statistica e SIT del Comune di Milano." Saremo quindi la prima città pianificata non secondo regole certe ma seguendo le statistiche che di volta in volta verranno realizzate. Peccato che con le statistiche sia stato smentito il detto che la matematica non è un'opinione: quanto ci metteranno a convincerci che secondo le statistiche i Milanesi vogliono più case e meno verde? Basta andare a raccogliere i dati "giusti" e si può dimostrare qualsiasi cosa. Qui si conclude il primo capitolo e francamente ho paura di leggere gli altri... |
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In risposta al messaggio di
Bruno Alessandro Bertini inserito il 15 Set 2009 - 00:26
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