.: Discussione: Manifesto per Milano
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Da milano.corriere.it:
Manifesto per Milano Borghini: «Università, aeroporti e ricerca: un capitale da far fruttare» L’ex sindaco: la politica trascura le cose importanti. Urbanistica come occasione di rilancio MILANO - «Milano è come un’adolescente in tortuosa trasformazione e crescita, che deve ritrovare la sua dimensione reale». Recuperando il ruolo di città di mezzo, Mediolanum dalle origini, crocevia di persone ed economie, porta d’accoglienza e integrazione, nodo della rete globale «che ha saputo cambiare pelle, nel tempo, senza traumi irreversibili ». Indubbiamente, sostiene l’ex sindaco Piero Borghini, «Milano è un caso di successo ». Attenzione, però: «Altra cosa è essere anche una città di successo». In questo senso, come un’adolescente inquieta, «Milano è in crisi. Anche perché chi amministra è convinto che la politica consista nello stupire, nel meravigliare, nel lasciare la città senza fiato. Invece, Milano deve fermarsi e respirare: la riflessione del Manifesto è opportuna, ma dobbiamo darci una calmata, non siamo all’ultima spiaggia». Premessa culturale: «Ogni città ha un "programma" implicito, che deve saper ritrovare ogni volta che lo perde di vista, pena l’estinzione». Piero Borghini — bresciano, classe ’43, giornalista prestato alla politica, riformista anche quando stava nel Pci, sindaco dal 1992 al 1993 e poi city manager del Comune— prende a prestito Italo Calvino e riadatta il pensiero: «Se Milano riesce a conservarsi città di mezzo, allora non si perde. Altrimenti, resterà senza qualità». Il Manifesto lanciato dal Corriere può fornire ossigeno alla politica e indirizzare le priorità? «Il Pgt—sostiene Borghini— è lo strumento con cui Milano cerca di fare questo respiro ampio e profondo. È la riflessione più seria da molto tempo in qua». È la soluzione? «Non risolve i problemi, ma è uno strumento di enorme importanza. Può favorire una connessione funzionale dal basso dell’area metropolitana». Funzionale, cioè: fatta di treni, servizi, politiche sociali e interventi urbanistici. «Il Pgt deve aiutare la nascita dell’area metropolitana — insiste l’ex sindaco —. Assecondando un allargamento per convenienza, non per annessione. Senza un Comune che impera sul territorio». Se il Pgt è lo strumento, Università, sistema aeroportuale e rete sanitaria devono essere gli obiettivi strategici del rilancio. Problema: «Il personale politico, oggi, si "impiccia" di tante cose, tranne quelle importanti. La "vera" politica è un’altra, lavora per integrare e rafforzare il sistema». La rete è intrecciata da atenei, aeroporti, centri di ricerca e cura, «motori» della globalizzazione ma «purtroppo sottodimensionati» rispetto alle loro potenzialità. Perché? «La politica "impicciona" non raccoglie le sfide più importanti». Tipo: «Facilitare la collaborazione tra pubblico e privato, trasformare le eccellenze in brand, migliorare la connettività sul territorio». Borghini si sofferma sul caso aeroporti: il ridimensionamento di Alitalia su Malpensa è stato un brutto colpo, certo, e Linate «soffre» ancora il monopolio della compagnia di bandiera, «ma la Sea non è stata lì a piangere, s’è rimboccata le maniche e i passeggeri sono tornati a crescere. Questo dimostra che Milano non è ferma. È la politica a non tenere il passo». In fondo, ma è il cuore del discorso, si tratta di recuperare una «visione» di futuro, un’idea di sviluppo: «Expo può essere il suggello su questa nuova Milano del verde, della scienza, del lavoro e della generosità. Una Milano che sappia integrare in modo dinamico, attento, non statico». Come ha fatto in passato: «Anche un bresciano come me — sorride Borghini — è stato sindaco di Milano. L’accoglienza è la vera scommessa di questa città». Armando Stella 26 maggio 2010 Notizie correlate: Vai allo speciale «Un manifesto per Milano» Un «manifesto» per la cultura. Tutti gli interventi al dibattito Il decalogo partecipa alla discussione "A proposito del Manifesto per Milano: coraggio, orgoglio...e pregiudizio?" avvita da Fiorella De Cindio con questo post ! |
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