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http://www.statigeneraliexpo.it/notizia/quale-modello-per-l-expo-.asp Grazie di essere intervenuti così numerosi fin dal primo giorno di apertura del blog! Alla luce dei molti interventi di oggi, e soprattutto a seguito delle tematiche sollevate da Giulia sull’opera architettonica che rimanga nella storia, alle risposte di Mario sulla necessità di contenuti e interventi diffusi, alle segnalazioni di Giorgio sulla riqualificazione del territorio (solo per citarne alcuni!) abbiamo pensato di aprire un nuovo topic: Quale modello per l’Expo? Utilizzate questo spazio per proporre le vostre idee e suggerimenti… Commenti recenti"Nell'Expo 2015 che vorrei..." tutto quello che è stato detto non si perderà mai, anzi : le prime dieci idee più votate dai cittadini milanesi vengono realizzate. Forza, mettiamole ai voti. Dalle parole ai fatti! Se no a che serve far partecipare? inviato da Angela - 28/7/2009 9:24 Per me l’Expo deve essere un grande momento di partecipazione in cui si fondono umanità, sport, cultura, scienza per ricavarne un ritorno che duri e conti nel tempo. Anch’io ho letto l’articolo di cui parli... Riguardo alle aspettative degli intervistati, spero che non rimanga solo uno dei tanti spot, ma che Expo sappia davvero portarci più lavoro per i giovani e non solo, maggiori aree verdi, case per tutti, miglioramenti nella mobilità (trasporti e infrastrutture) e maggiori programmi di eventi artistici-culturali e musicali. inviato da Gabriella - 1/7/2009 10:52 Milano (la città diffusa di 7-8 milioni di abitanti) è uno dei primi 10 nodi glocali a livello mondiale (Piero Bassetti). Suggerirei di partire da questo: l'Expo come portale del locus ("Italic way of being Europe") e nodo delle reti globali (Corridoio 5, area del Mediterraneo/Sud+Est del mondo). E' davvero inconcepibile immaginare di far coincidere l'area Expo con una nuova Stazione Centrale A/V... "fuori Milano"? Per il post-Expo: una cittadella dei consolati (Milano è seconda solo a New York) e insieme agorà delle Culture, della Conoscenza e della Consapevolezza, dotata di spazi espositivi (un Guggenheim "vuoto", opera d'arte in sé, in cui ospitare/allestire grandi eventi itineranti), un multisala dello spettacolo? "Nutrire il pianeta, energia per la vita" dovrebbe essere uno slogan indirizzato sia allo stomaco sia alla mente sia al cuore. Immaginare un'Expo-kermesse destinato a diventare sede dell'ortomercato (sono un po' brutale, lo ammetto) mi pare sia un progetto poco ambizioso. inviato da luca - 26/6/2009 20:35 Quale modello? Una città moderna, anzi una Regione moderna. Grazie all'Expo2015 Milano e il territorio potrebbero veramente riscattarsi ed elevarsi a città europee. Le persone che verranno a trovarci dovranno trovare trasporti, collegamenti e servizi all'altezza della situazione. Una città sicura, non solo grazie ai militari, ma percepita come tale. Concordo con l'idea delle metropolitane colorate e accoglienti. Piste ciclabili, giardini curati dove poter trascorrere il tempo, treni che collegano le città di tutta la regione a Milano veloci e soprattutto puliti. Aeroporti facili da raggiungere. Stop agli ingorghi di automobili, ma l'incoraggiamento ad utilizzare mezzi di trasporto alternativi. Una città ecosostenibile, con architetture e progetti all’avanguardia che prevedano il risparmio energetico. Una città che possa offrire luoghi di ritrovo per giovani (e non solo) in cui affrontare su diversi livelli i temi che l'Expo propone. Laboratori a cielo aperto. Idee e progetti concreti. Non i soliti simposi sulla fame nel mondo che finiscono con banchetti faraonici. Un Expo che sia veramente utile. Un Expo che proponga modelli di sviluppo sociale realmente sostenibili. inviato da eleonora - 25/6/2009 17:56 Expo una festa mobile Parafrasando Hemingway mi piacerebbe che l'Expo fosse una festa mobile. Un evento diffuso cosi' come la Lombardia e' una citta' diffusa. Chi viene deve poter vivere un continuum di incontri e avvenimenti poter contare anche su un'ospitalita' diffusa. No ai grandi alberghi come quelli di Italia 90 che a Milano ha lasciato scheletri. No ai grandi padiglioni, alle grandi torri ecc. Bisogna puntare sui percorsi e sulla sorpresa come dimostra il fuori salone del salone del mobile. Bisogna puntare sulle idee di rete pensando a tante diversi network e tribu' che qui si possano incontrare e incrociare. inviato da Laura - 25/6/2009 17:34 L'Expò può essere l'occasione fino alla data del suo svolgimento il 2015, per cerare una rete di partecipazione e riflessione che vada al di là di Milano e Provincia, riflessione sui temi epocali richiamti dall'Expò. Il sistema Paese, alcune Regioni limitrofe potrebbero essere sedi di eventi collaterali o approfondimenti specifici. La riflessione che proporrei per il Nord Est d'Italia è il Mediterraneo/Mar Nero, cooperazione, pace e prosperità sotto il profilo della produzione enogastronomica e delle tipicità delle ricette di tale area. Un approccio che faciliterebbe il dialogo e la conoscenza reciproca in un ambito geografico con gravi e diffuse tensioni. inviato da Roberto - 24/6/2009 16:35 con l'expo gestita bene milano potrebbe davvero rimettersi in carreggiata. Milano non è solo la settimana della moda e pm10. c'è tutta una milano dimenticata, non rappresentata, in silenzio. di contro il caos cittadino. In silenzio i monumenti. Non parlano. non raccontano nulla di loro. In silenzio le piazze. Sono ostiche. Pensate a piazza cordusio come una piazza vivibile, senza quel via vai forsennato di tram, la ragnatela sopra la vostra testa, il rumore delle rotaie stridenti. Si potrebbe pensare a limitare l'afflusso in quella zona e riappropriarsi di quella bellissima piazza collocata in faccia al Castello Sforzesco, proseguimento perfetto della viva via Dante e corridoio diretto a Piazza Duomo. Potrebbe essere la "passeggiata milanese". In silenzio i Navigli, la darsena, i monumenti circostanti. In silenzio Brera, con commercianti all'osso e poco organizzati. Brera è il vero museo della moda di Milano. Un museo vivente e a cielo aperto. Andrebbe strutturato come di distretto culturale. Nei sei mesi di Expo sarebbe bello che l’ATM facesse uno sconto a tutti gli abbonati, per incentivare i cittadini milanesi a lasciare a casa l’auto. “Nutrire il pianeta” significa anche diminuire l’inquinamento, liberare le città dalle auto, lasciare più spazio ai pedoni e ai ciclisti… Mau Sarebbe bello che nel 2010, in vista dell’Expo, le principali catene di supermercati lombardi devolvessero una piccola percentuale della spesa di ogni cliente a favore di un progetto concreto in un Paese in via di sviluppo, attraverso un accordo con una ONG. Sarebbe un esempio concreto di solidarietà per tutti. D’altronde il tema dell’Expo è proprio “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Nessun uomo sulla Terra dovrebbe morire a causa della fame. Che ne pensate? Dite che è una cosa fattibile? Andrew. Per l'Expo vorrei che la metropolitana di Milano potesse assomigliare a quella parigina. Stazioni luminose, pulite, “a tema”: sarebbe un ottimo biglietto da visita per i visitatori che arriveranno da tutto il mondo! Michy. Per Milano in particolare ci sarebbe bisogno di più spazi comuni all'aperto. Soprattutto per stimolare la fantasia e la creatività dei giovani, che altrimenti finiscono per chiudersi nella monotonia del divertimento fine a se stesso. Ci vorrebbero più eventi organizzati dai ragazzi stessi, uso di spazi comuni (piazze, scuole, sale, parchi...) e libertà di agire e auto-organizzarsi. Una specie di "botellon", meglio organizzato (più pulizia) e magari a tema (mostra fotografica, premi, competizioni...). ci sarebbe da sistemare la Piazza Leonardo da Vinci, che allo stato attuale mi sembra poco dignitosa per lo stesso Politecnico. L'università si presenta con questa piazza in modo poco credibile a tutti i suoi ospiti. Marina La mia idea per l'expo è decisamente semplice e conveniente per molti. Mi piacerebbe si replicasse a Milano, e in tutta la Lombardia, quello che in Francia è ormai da anni un network strutturato e molto conosciuto. Si chiama "Gites de France" e nasce con l'intento di mettere in contatto la domanda e l'offerta di case vacanze. Nel nostro caso i vacanzieri sarebbero i visitatori dell'Expo che verranno in Lombardia, non solo per i padiglioni a Rho Pero (si spera) ma per godere dei nostri paesaggi, del nostro cibo, della nostra tradizione, arte e cultura. Quale miglior modo allora di farli sentire a loro agio...e metterli in condizione di fruire di tutto ciò al meglio, se non quello di ospitarli direttamente a casa nostra? Ovviamente meglio se sfitta!(non penso al modello :prendi in casa un visitatore expo!, che poi tutto sommato non sarebbe neanche male!). Sappiamo tutti che a Milano e dintorni le case sfitte sono tantissime, come sarebbero anche molti, troppi forse, gli hotel che servirebbero per ospitare la massa di gente attesa per il 2015!. credo che mettere a disposizione il proprio appartamento e creare un circuito promozionale virtuoso creerebbe un forte indotto economico e di comunicazione sul territorio lombardo e darebbe al visitatore la possibilità di vivere diversamente l'"expoexperience" ! Ovviamente a prezzi competitivi!!! Inutile! Scommessa persa assolutamente necessarie le piste ciclabili città-sede expo e dintorni!! Da fare subito : trasformare ecopass in congestioncharge da far pagare a tutti , euro5 euro6 euroeccetera inclusi - esentando semmai i veicoli ad emissioni davvero zero - allargare l 'area interessata dal provvedimento a tutto il territorio comunale e a quello compreso entro le attuali tangenziali - semmai esentando i residenti in queste aree o prevedendo per loro forti sconti , e comunque semplificando per tutti le modalità di pagamento . Rendere del tutto trasparenti i bilanci e destinare gli incassi di congestioncharge a metropolitane pesanti energie ecologiche piste ciclabili e rimboschimenti . Inoltre vanno multati pesantemente tutti quelli che tengono il motore acceso in caso di sosta prolungata : se non resistono senza aria condizionata scendano dalla macchina e d ' inverno scaldino il motore andando piano nei primi kilometri . I fondi c osì rastrellati vanno impiegati nello stesso modo descritto per congestioncharge . Per migliorare il futuro di MilanoExpo bisognerebbe incrementare spazi sociali che aggregherebbero tutti i giovani milanesi. In questo modo si incrementerebbero attività d'incontro scoraggiando la solitudine e l'indifferenza cittadina. Incrementare attività artistiche culturali, musicali, religiose, attività d'astronomia e di lavoro in campo turistico-commerciale o cmq che diano lunghe prospettive con basi solide IL COMUNE METROPOLITANO : un comune senza territorio soffocato dai comuni limitrofi. Il Comune di Milano ha un territorio troppo piccolo ed è soffocato dai comuni limitrofi che impediscono un corretto sviluppo del futuro Comune Metropolitano. Sinora le nostre Province non sono riuscite a mettere d'accordo ogni singolo Comune con argomenti urbanistici corretti. Saranno necessari molti altri anni prima che si arrivi ad abolire Enti inutili e tutte quelle Province che permettono progetti ed in incarichi costosissimi con sprechi di denaro pubblico. E pensare che un decreto regio del 1923 aveva iniziato ad annettere a Milano i comuni limitrofi di Lambrate, Baggio, Greco, Affori, Gorla, Precotto, Musocco, Riguarda, Trenno, Chiaravalle, Crescenzago ed altri. Non ci fosse stata l’ultima guerra mondiale la Provincia sarebbe diversa! Su questa realtà dobbiamo davvero riflettere per permettere l'efficiente sviluppo del Comune Metropolitano Milanese, (con tutto il rispetto che dobbiamo verso tutti i Comuni e singoli proprietari d’aree ed immobili). Il P.I.M. (piano intercomunale Milanese degli anni 80) è finito male per la incomprensione di molti Enti e Comuni. Fortunatamente, soprattutto al nord Milano, si stanno rendendo conto che ci si può muovere meglio con un Piano Territoriale Regionale efficace, con convenzioni urbanistiche, cessioni di aree, varianti di destinazione . I nostri urbanisti e costruttori devono farsi promotori di un interesse comune, condividendo la volontà di valorizzare le caratteristiche più qualificanti, con una disponibilità concreta a concorrere al raggiungimento di obiettivi condivisi, disegnando per la Metropoli ed il suo territorio una strategia degna del suo valore. Sotto questa luce l’EXPO 2015 è una tappa, un occasione, che ci aiuta a disegnare la strategia del futuro risolvendo i nodi della dotazione infrastrutturale. Sarà un vero laboratorio in cui sarà possibile rinnovare molti settori, con lavori ed interventi necessari per far funzionare tutta la vastissima zona metropolitana. L’EXPO è veramente un occasione per tutti, … : per la Regione Lombardia, per le Regioni confinanti, per tutta l’Italia, per tutta l’Europa e per tutto il Mondo. PERCHÉ ? Semplicissimo !! MILANO ed i Lombardi hanno sempre dimostrato che sanno costruire in poco tempo, in modo trasparente nelle caratteristiche costruttive, offrendo adeguate garanzie reali documentando e certificando tutto nel rispetto di un continuo rinnovato Codice Etico. Questa volontà costruttiva richiama la gente che vuole lavorare onestamente ! Questo richiamo a tutto il Mondo rende potenti tutti coloro che sanno accogliere questo messaggio ! Tutti sanno inoltre che Milano e tutta l’Italia accoglierà tutti coloro che vogliono ricevere e fare del bene al mondo stesso. Vedranno che sappiamo costruire dighe e canali navigabili e vorranno imitarci ricostruendo quei paesi che hanno bisogno di tanta acqua e tanta agricoltura. “Nutrire il pianeta dando energia adeguata per la vita”. Persino le vie d’acqua (navigabili) e le vie di terra previste nei progetti dell’EXPO 2015 potranno essere realizzate se spostate in altro loco, in altri tempi, col consenso dei comuni limitrofi. Anche Leonardo da Vinci non ha potuto realizzare le sue città a vari livelli o i suoi porti attorno a Milano per mancanza di fondi, ma i progetti e le idee ci sono ! Tutte queste intenzioni, queste idee, questi progetti tutte queste realizzazioni saremo fieri di mostrarle a tutto il Mondo. Moltissime di queste cose rimarranno e saremo fieri di ricordarci che l’EXPO 2015 di Milano verrà ricordata da tutti ! Nel frattempo Noi vogliamo essere informati . Siamo stufi di sentire polemiche, liti e perdite di tempo, che paiono voler occultare lo sviluppo dei lavori. Continuano a farci vedere voli d’uccello, senza precisazioni né particolari. Opere faraoniche? Uno o tanti grattacieli , che per ultimarne almeno uno ci vorrebbero almeno sei anni. Rimarrebbero in corso di costruzione coi loro ponteggi a “bella vista” per tutto il 2015 e anche dopo, quali obelischi d’acciaio: Novelle “Tour Eiffel del 2015” ? Non le vogliamo!. E dire che a due passi abbiamo la nostra nuova e funzionante Fiera di Rho, con padiglioni di esposizione, lunghissimi tappeti mobili, ristoranti, ampie sale di riunione, Fiera che tutto il mondo ci invidia!. Mancano solo vasti giardini, i canali coi laghetti coi cigni. Potrebbero essere realizzati nella vicina area destinata all’EXPO. Ora basta ! Vogliamo sapere tutto : IL PROBLEMA Se l'Expo viene realizzato così come previsto temo rimanga alla fine una città sbilanciata e poco vivibile: una enorme città-dormitorio con tutti i servizi concentrati in una fetta a Nord Est. Qui c'è già lo stadio, la Fiera, la triennale, il Politecnico, e così via . Ci si vuole portare la città della salute (Formigoni) quella del gusto e l'Ortomercato (Stanca). Ci si vuole portare CityLife, i padiglioni dell'Expo, la città della musica (Terzi) , il centro congressi, perfino gli uffici del Comune. Magari spogliando il resto della città dei servizi che erano nati e radicati altrove (dal'Istituto Tumori all'Ortomercato). I progetti per le altre aree di Milano? Un centro residenziale allo scalo Farini, un centro residenziale allo scalo Romana, un centro residenziale a Lambrate... e al posto dell'Ortomercato? Finalmente una botta di fantasia: toh, un centro residenziale. Se porre tutti i servizi in una sola area cittadina pare da sola una cosa squilibrata, saccheggiare i servizi radicati altrove per sovraccaricare questa stessa area ha un qualcosa di semplicemente folle. UNA POSSIBILE SOLUZIONE Le FS hanno dichiarato di voler dismettere lo scalo di Lambrate. Il nord-est di Milano è in fase di svuotamento: la regione vuol portar via le uniche due cliniche pubbliche di Città Studi, il teatro Ciack è stato abbattuto, verrà portata Lodi l'intera facoltà di veterinaria, la parte più avanzata del Politecnico alla Bovisa, è stato chiuso l'Istituto di arti grafiche, ecc. ecc. Una buona idea sarebbe quella di compensare (almeno in parte) questa fuga di servizi riequilibrando un po' la città verso est. E almeno facendo i padiglioni dell'Expo sulla zona dismessa dalla ferrovie. 1. Si tratta di un'area appartenente ad un unico soggetto, quindi senza garbugli giuridici. 2. E' a circa un Km (udite udite!) da un'areoporto (Linate) e già ben collegata con questo 3. E' servita dalla ferrovia Milano-Venezia che passa proprio a fianco e vicina alla diretta Milano Bologna Firenze Roma 4. E' vicina a due corridoi di alta velocità/alta capacità (il nord-ovest a uno) 5. La linea ferroviaria fino a Treviglio è stata già quadruplicata 6. E' sulla linea del passante ferroviario (vittoria-Pioltello) Quindi con poche fermate si arriva dall'altra parte della città (Garibaldi, Bovisa, ecc) 7. A due fermate dal centro (Porta Venezia, poi Repubblica...) 8. Dovrebbe arrivarci entro il 2015 la linea 4 del metrò che porta direttamente a S.Babila-Policlinico. 9. E' vicina alle autostrade sia uscita Forlanini della tangenziale Est che al nuovo svincolo di Rubattino in fase di costruzione. Magari (dopo tanto parlare) magari vi arriva anche la Bre-Be-Mi e la tangenziale esterna. 10. E' vicina ad un parco con uno specchio d'acqua (l'Idroscalo) 11. Post Expo: sarebbe meno traumatico spostare qui l'Ortomercato, vicino alla sede precedente, ben collegato alle autostrade, all'aereoporto e alla ferrovia. 12. Ad eventuali insediamenti abitativi darebbe fastidio il decollo degli aerei, all'Expo o all'Ortomercato no. In buona sostanza: un'area collocata strategicamente tra le direttrici sia ferroviarie che stradali sia Milano-Venezia (Paesi dell'Est) sia Milano-Roma-Napoli. A un'ora di treno da straordinari gioielli d'arte (e città capienti per i turisti) come Bergamo, Brescia, ecc. Un'area a 1 Km da un aereoporto. Un'area dove anche i decibel di un'eventuale città della musica non danno fastidio ai residenti, ben servita dal (futuro) metrò e dall'attuale passante. E infine vicinissima a un parco e a uno specchio d'acqua già scavato adatto agli sport acquatici. Magari con una sistematina diviene un parco molto carino :-) ALTRE IPOTESI Un'alternativa alla costituzione dell'Expo così come è stata proposta certamente è quella Alcuni architetti urbanisti, come Antonello BOATTI, che hanno suggerito una EXPO DIFFUSA sul teritorio, in modo da valorizzarte tutta l'area metropolitana, le cascine, gli agriturismi, gli spazi espositivi presenti o realizzabili nella periferia di Milano, onde lasciare qualcosa di positivo DOPO l'Expo nelle aree ospitanti. Spriamo che si tenga conto di queste proposte, e che questi forum non siano semplici modi per dare contentini privi di ogni valore effettivo. saluti spon Incentivazione di attività turistiche commerciali (Agriturismi Hotel etc.) Promozione di concerti musicali e attività legate alla musica e all'ascolto di essa. Per me, con l'evento Expo si dovrebbero aumentare le aree verdi, favorendo l'utilizzo delle bici e il raddoppiamento delle piste ciclabili di Milano soprattutto nella zona Sud-Ovest. Inoltre, potrebbe essere adibito per manifestazioni turistiche con l'incentivazione di agriturismi e derivati prodotti e Hotel E' bello sentirsi chiamati tutti in causa su un tema che fino ad ora era sembrato poco alla nostra portata di mano, sapere che c'è qualcuno che vuole ascoltare le nostre opinioni. Personalmente credo che l'occasione che Milano ha come sede dell'Expo sia quella di migliorarsi a 360°, senza pretendere impossibili miracoli, ma mettendo in piazza un impegno serio per migliorare la vivibilità dell'esperienza: in questo senso è essenziale che siano ottimizzate le infrastrutture, i trasporti e ogni tipologia di servizio pubblico. |
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